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lunedì 6 ottobre 2014

La Nuova Medicina Germanica spiegata alla mamma e agli amici

 Dr Hamer

Introduzione Non so come né quando ho intravisto delle informazioni sulla Nuova Medicina Germanica, ma ricordo che mi ha preso subito, è stata subito lampante la sua genialità, semplicità e coerenza con i processi naturali della vita, insomma mi ha emozionato non poco. Scoprire che ogni malessere deriva da uno squilibrio psico-biologico per me è stata una conferma di quanto percepivo nel profondo e la soluzione ai mali dell’umanità, pertanto il fervido interesse verso questa disciplina è stato dirompente. Mi sono ritrovato affascinato nell’apprendere l’esistenza delle perfette leggi naturali che regolano la vita; è stato toccante e in alcuni casi incredibilmente commovente, credetemi. La NMG è una nuova branca della medicina, non ancora riconosciuta ufficialmente per i soliti motivi che non sto qui a spiegare, ma che sono facilmente intuibili, che definisce i processi biologici definiti a torto “malattie” di tutti gli organismi viventi. Traccia tutto il percorso della “malattia”, che la NMG dimostra essere un processo di guarigione, quindi non viene più vista come evento negativo ed ingiusto poiché costituisce nient’altro che l’opposto, cioè un processo di risposta alle problematiche biologiche e successivo ripristino della normalità definito SBS (Speciale programma Biologico Sensato) il quale scaturisce sempre da un evento traumatico definito DHS (Sindrome di Dirk Hamer). Conoscete il dr. Hamer? No? Neanche io l’anno scorso, poi ho saputo che era una persona eccezionale che ha cambiato il mondo ed il modo di vivere delle persone, a patto di conoscere cosa ha scoperto. Il dott. Ryke Geer Hamer che ha scoperto la NMG è nato in Germania nel 1935, molto brevemente rappresento che questo medico, oncologo, intellettualmente molto attivo, era anche inventore e molto umano, dal 1976 si ritirò con la sua famiglia in Italia ove offriva le sue cure gratuitamente ai meno abbienti, riuscendo a tirare avanti con i soldi dei brevetti delle sue invenzioni. Nel 1978 subì uno shock gravissimo: la morte del figlio Dirk in circostanze che vi voglio risparmiare perché toccanti; dopo il violento trauma sia lui che la moglie si ammalarono di tumore, lui ai testicoli e la moglie al seno; intuì che quel male era certamente collegato al trauma vissuto e così iniziò la sua ricerca tra i malati di cancro alla scoperta di conferme delle sue intuizioni. In breve si rese conto che tutti i malati di cancro, nessuno escluso, avevano vissuto un evento traumatico in condizioni particolari che aveva determinato l’insorgenza di quel male. Verificò, con innumerevoli testimonianze e certificazioni cliniche, che ogni genere di tumore era associato ad uno specifico tipo di conflitto vissuto. Le sue ricerche effettuate su decine di migliali di pazienti avevano confermato SEMPRE, questa è proprio la cosa più incredibile, l’esistenza di una correlazione tra la psiche e la malattia. Salto a piè pari tutti gli ostacoli, opposizioni, intimidazioni, soprusi, angherie e anche procedimenti penali, condanne e incarcerazioni che ha dovuto affrontare il dott. Hamer per far accettare e comprendere la veridicità delle sue ricerche, che ancora oggi la medicina ufficiale non vuole accogliere, reazione tuttavia ovvia quella della medicina ufficiale che qualora accettasse la NMG verrebbe relegata ad un semplice ruolo di scienza complementare, nella migliore delle ipotesi, da utilizzare solo in casi estremi, quindi oltre alla questione puramente economica, a cui la medicina ufficiale tiene molto, si tratta soprattutto di una questione di sopravvivenza, io aggiungerei del più forte sul più buono. Proprio a proposito di questa battaglia con ogni mezzo contro quest’uomo da parte del sistema, voglio dirvi subito che troverete notizie molto contrastanti sul suo conto (es. radiazione dell’albo dei medici, pratica abusiva professione, condanne penali, ecc. ecc.) tra l’altro anche documentate, quindi fin d’ora vi dico di non dar retta ciecamente alle parole che seguiranno, ma solo di valutarle con la vostra intelligenza e coscienza. Ci troviamo di fronte al più classico caso di opposizione del sistema, quindi l’ufficialità (come se servisse a qualcosa) delle sue scoperte è andata a farsi benedire, pur essendo state ampiamente testate e documentate.  Le 5 Leggi biologiche in sintesi Cerco di rappresentare al meglio le cinque leggi biologiche che ha scoperto il dr. Hamer, che sono alla base della sua Medicina, da qui in avanti potrei commettere degli errori, ma poco importa è il concetto complessivo che è fondamentale e poi la mamma e gli amici me lo perdoneranno.
PRIMA LEGGE: Il trauma è il punto di partenza. E’ normale che la nostra mente interviene sul nostro corpo in ogni circostanza ed in maniera più inconscia che conscia. Questo intervento sul corpo è il frutto dell’evoluzione e garantisce la sopravvivenza e quindi si tratta di una modalità di comportamento automatica, registrata in ogni cellula del nostro organismo. Partendo dal fatto che mente-corpo-cervello lavorano in maniera indissociabile dobbiamo tenere presente che: o         La nostra mente non fa distinzione tra reale e simbolico, tra realtà e immaginazione e questo è di estrema importanza per comprendere come attivare/disattivare determinati processi psico-biologici a nostra discrezione. o         La programmazione dell’organismo è finalizzata alla sopravvivenza e la malattia, che ricordo non è tale per la NMG infatti si tratta di un programma biologico sensato finalizzato al ripristino dell’efficienza e della funzionalità della parte interessata, quindi è la migliore soluzione possibile per preservare la sopravvivenza. o         In presenza di un trauma/conflitto emotivo con le seguenti caratteristiche: v       vissuto drammaticamente; v       sia inaspettato;con un impatto emotivo notevole (tanto da non consentirci di ragionarci liberamente sopra); v       il sentimento venga vissuto in isolamento(senza quindi la possibilità o la volontà di parlarne con qualcuno), con conseguente insistenza di tale angoscioso problema nella mente, per sentimento non si intende solo un pensiero consapevole ma anche uno stato psicologico subconscio; v       non è stata trovata una soluzione soddisfacente per il problema . Solo in tali circostanze il cervello, trovandosi in una situazione che vive come pericolosa attiva il programma biologico di sopravvivenza inviando un forte segnale all’organo interessato dal punto di vista emozionale per fargli aumentare la sua capacità di risposta al pericolo. Al termine della logorante condizione emotiva(conflitto attivo) di cui sopra, sempre il cervello invia nuovamente il segnale allo stesso organo per ripristinare(fase riparatoria) le funzioni ordinarie e questo processo spesso causa delle conseguenze fisiche anche molto forti, tali sintomi che vengono chiamati “malattia” inducono la persona a recarsi dal medico, di fatto però la maggior parte delle volte si trova già sulla strada della guarigione. La malattia è quindi la fase di normalizzazione di uno squilibrio psichico, cerebrale e fisico, scaturito da un conflitto/trauma emotivo inaspettato, drammatico e vissuto in isolamento. Già comprendere pienamente e quindi metabolizzare quest’ultimo concetto basterebbe a vivere meglio. SECONDA LEGGE: la doppia fase del Sensato Programma Biologico. Ogni evento in natura si concretizza in due distinte fasi, siamo o no in un mondo duale? Bene e male, giorno e notte, sonno e veglia, fatica e riposo, salute e malattia ecc.. La malattia attraversa due fasi che vengono definite fredda e calda. La fase fredda(simpaticotonia) viene per prima, in questo momento il cervello lancia un segnale per una situazione “difficile” ad una determinata parte del corpo inducendola a comportarsi in maniera tale(aumento, riduzione, attivazione o blocco dell’attività) da poter superare quella specifica situazione, la seconda fase non è altro che il ripristino della situazione di normalità. Nella FASE FREDDA (conflitto attivo-simpaticotonia) succede che: NELLA MENTE il problema ci attanaglia, NEL CERVELLO si genera un corto circuito (definito focolaio di Hamer chiaramente visibile con esami diagnostici-TAC) nell’area relativa all’organo interessato dall’emozione distruttiva vissuta; qui si rende necessario un esempio per esternare bene come la nostra mente percepisce il vissuto: se c’è una situazione che viene vissuta(a livello conscio o subconscio, soprattutto subconscio) come indigesta, che non si riesce a digerire, che rimane sullo stomaco, l’organo che il cervello interesserà è proprio lo stomaco. NEL CORPO giungerà il segnale elettrico del citato corto circuito che ha la funzione di adattare l’organo all’esigenza temporanea (es. digestione) in base a quello che è Sensato Biologicamente fare il cervello, aumenterà la massa per aumentare l’efficienza dell’organo (es. cisti, tumore, osteosarcoma(tumore ossa), ecc.) o la diminuirà (lisi – ulcera) per ridurla, bloccherà del tutto l’organo(paralisi) o lo sbloccherà, ripeto tutto al fine di garantire la sopravvivenza dell’essere. Terminata la fase del trauma o conflitto interiore si avvia la seconda fase quella che consente il ripristino della normalità. Nella FASE CALDA (soluzione del conflitto-vagotonia) succede che: NELLA MENTE il problema non c’è più, lo abbiamo superato, non ci fa più soffrire, NEL CERVELLO il precedente corto circuito ha causato un danno che si andrà a riparare autonomamente quindi in relazione alla gravità del conflitto genererà del liquido (edema) che verrà smaltito quanto prima dal corpo, in questo caso si verificheranno dei sintomi di malattia (crampi, sudate, brividi, stress, evacuazioni urinarie ecc). NEL CORPO inizia la fase di riparazione, detta calda in quanto i processi biologici in atto fanno aumentare la temperatura, che porta dei sintomi piuttosto accentuati (dolori localizzati o diffusi, stanchezza, gonfiori, febbre, ecc). I sintomi ovviamente si rendono necessari affinchè l’individuo rallenti o blocchi le normali attività per consentire un ripristino rapido. Questa fase dura esattamente quanto è durata la fase fredda. In caso di ricadute continue ovviamente la questione si complica e porta spesso a malattie che la medicina ufficiale definisce incurabili o genetiche o autoimmuni o qualche altra diavoleria di cui non fornisce mai una spiegazione esauriente che vada bene almeno per un comune mortale, immaginate per gli stessi dottori! TERZA LEGGE: Sviluppo biologico delle malattie oncologiche ed equivalenti. Questa Legge esplora l’evoluzione dell’essere umano dai suoi foglietti embrionali i quali si sono formati in epoche diverse facendoci evolvere sino allo stato attuale. Riconduce le varie parti del corpo in base alla loro funzione ed importanza per la vita; gli organi sono strettamente connessi con le aree di cervello createsi nello stesso periodo evolutivo. Dal foglietto embrionale interno detto endoderma, deriva il tronco cerebrale a cui sono strettamente collegati, poiché creatisi nella stessa fase evolutiva, gli organi primordiali ad esempio, il sistema respiratorio, quello digerente e il tessuto ghiandolare e altro. Dal foglietto embrionale medio detto mesoderma, deriva il cervelletto(mesoderma cerebellare-antico) e il midollo cerebellare (mesoderma midollare-recente) a cui sono collegati l’apparato circolatorio e linfatico, quello scheletrico e muscolare, il derma ecc.. Da quello esterno(ectoderma) deriva il sistema nervoso, sensoriale, motorio, uditivo, l’epidermide ecc.
Il cervello si differenzia in due zone ben distinte: quella antica che comprende il tronco celebrale e il cervelletto e quella recente composta dalla corteccia e midollo cerebrale. Quando l’organo interessato dal conflitto (emozione vissuta) è attinente al cervello antico nella fase conflittuale(simpaticotonia) si produce una proliferazione cellulare(crescita tumorale), un aumento della funzione dell’organo, nella fase riparatoria (vagotonia) si ha una riduzione del tessuto/tumore per necrosi caseosa tramite funghi e micobatteri. Quando l’organo invece è attinente al cervello recente nella fase conflittuale (simpaticotonia) si produce una necrosi cellulare, una citostasi, una riduzione delle funzionalità dell’organo, necrosi e ulcere dei tessuti; in fase riparatoria (vagotonia) si ha una rigenerazione cellulare che colma le necrosi e le ulcere con l’aiuto di virus, batteri, relativi gonfiori e produzioni di cisti.
QUARTA LEGGE: I microbi vengono appositamente inviati dal cervello a riparare (non sono loro i colpevoli).
Adesso un altro dogma della medicina ufficiale ci lascia: i microbi (funghi, batteri, micobatteri, virus). Questi esserini non vengono da fuori, ma dall’interno, inoltre ben più importante non vengono da soli ma sono comandati ad intervenire dal nostro computer centrale(cervello) che li adopera all’occorrenza solo nella seconda fase del SBS (o se volete potete continuare a chiamarlo malattia, mentre è solo un sintomo, un segnale) quindi per la riparazione; quindi i piccoletti, al contrario di quanto ci hanno sempre detto, non sono i cattivi bensì i buoni. Essi provvedono alla riparazione secondo una logica ben precisa in sincronia con il nostro cervello e il nostro corpo. Fanno parte del sensato programma biologico della Natura e nel nostro corpo ce ne sono dieci volte di più rispetto alle stesse cellule umane (migliaia di miliardi), se fossero cattivi credete che saremmo ancora vivi? QUINTA LEGGE: Capire la funzione della “malattia”. Dal momento che il conflitto che viviamo ha per il nostro cervello un valore di pericolo reale, anche se non lo è, appare sensato che esso si attivi per bilanciare la situazione creando nel nostro corpo una condizione di momentaneo disequilibrio assolutamente necessaria ad affrontare il pericolo vissuto. Tutti gli organismi viventi possiedono un cervello più o meno sviluppato il quale ha la capacità di percepire i pericoli e intervenire per attivare un SBS che garantisca all’organismo di sopravvivere. Grazie alla NMG la malattia non è più percepita come male ingiusto, insensato, un guasto dell’organismo, una punizione divina, bensì una fase naturale dell’evoluzione che cerca di preservarci dai pericoli, quindi essa risulta necessaria e vitale per l’individuo. Approfondimento sui conflitti mente-corpo. I conflitti emozionali che affrontiamo nel corso dell’esistenza sono stati suddivisi in 4 tipi diversi, tanti quanti sono i foglietti embrionali, si capisce quindi subito il perché, infatti ad ogni conflitto corrisponde un foglietto embrionale ed agli organi/sistemi/tessuti che si sono evoluti nella stessa epoca, inoltre sappiamo che due foglietti embrionali fanno parte del cervello più antico e due di quello più recente, quindi sarà logico, anche se non semplice, capire dal tipo di conflitto emozionale, la reazione del nostro cervello e la zona-organo interessati (3^ Legge biologica). I quattro grandi conflitti biologici. I conflitti vitali. Riguardano gli organi che si occupano dei bisogni primari dell’individuo , connessi all’endoderma: l’ossigenazione del sangue (paura di soffocare, della morte, che influisce sui polmoni), la nutrizione (paura della mancanza del cibo, dei soldi), la procreazione (perdita di bambini, che influisce sull’apparato riproduttivo), la digestione (tendenza a “rimuginare”, che influisce sullo stomaco), l’eliminazione (non poter dimenticare un avvenimento negativo, non poter perdonare, influisce sull’apparato digerente). I conflitti di protezione. A seguire, come importanza vitale si trovano i conflitti di protezione. Il confitto della paura di essere aggrediti riguarda gli organi deputati alla protezione, relativi al mesoderma cerebellare-antico, (pleura, peritoneo, meningi, pericardio, derma ecc.) e può scaturire da un insulto, uno sguardo aggressivo, un contatto spiacevole, un colpo fisico reale, una aggressione psicologica, una contaminazione da microbi, un’aggressione sessuale ecc. I conflitti di svalutazione Subito dopo l’individuo necessita di avviare il movimento e di fare gruppo, del calore della tribù. Nel confronto con gli altri si attiva un “conflitto di svalutazione” il quale colpisce gli organi strutturali dell’uomo relativi al mesoderma midollare-recente (lo scheletro-alcune parti dell’osso, il sangue(maggiore ossigenazione per reazione), i tendini, i muscoli, il tessuto connettivo, in casi accentuati anche il sistema linfatico, ecc.). I conflitti di relazione e del territorio. Una volta soddisfatti i bisogni primari, quelli di sicurezza e quelli d’appartenenza ad un gruppo nonché quelli di movimento, l’individuo cerca di assicurarsi di raggiungere delle stabilità quindi aspira ad avere delle relazioni, del piacere, dei contesti-territori definiti. In questo caso sono coinvolti organi annessi all’ectoderma che conducono informazioni, come il sangue, alcune parti del tubo digestivo, i bronchi, la laringe, il reticolo biliare, i nervi, l’epidermide, il collo dell’utero ecc. I problemi attinenti al territorio possono essere di natura diversa per ognuno, e far scaturire emozioni differenti, dal rancore, alla frustrazione, alla paura. Il “risentito” drammatico di fronte ad un avvenimento non è mai il risultato di un’analisi razionale e oggettiva della situazione, ma il re-insorgere di un conflitto molto antico instauratosi nella memoria dell’individuo/specie, quindi quando reagiamo in modo spopositato rispetto all'evento si è attivato un conflitto arcaico nostro o della nostra specie.

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