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martedì 28 ottobre 2014

Non usate Facebook e Gmail

Al New Yorker Festival è tornato Edward Snowden. Con un video in cui l’ex Nsa avverte dei pericoli delle piattaforme web di uso più comune. E suggerisce delle alternative

di Alessio Lana

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L’avvertimento è chiaro: non usate Dropbox, Gmail e Facebook. Siamo soliti sentire esperti del web lanciare strali contro questi colossi ma quando a parlare è Edward Snowden il colpo rimbomba molto più forte. Ex esperto della NSA che ha svelato il piano globale di spionaggio digitale del governo statunitense, Snowden in un lungo intervento al New Yorker Festival ha parlato di privacy e corporation. Ovviamente non era presente, le sue rivelazioni l’hanno costretto in Russia, Paese dove si è rifugiato per tenere lontane le mani della legge americana. E così la spia che viene dal freddo ha affrontato uno dei temi più dibattuti degli ultimi anni, la protezione dei nostri dati, tramite il web (il video completo è qui). La sua teoria è semplice. Tutti usiamo Dropbox, Gmail e Facebook e se qualcuno ci dice che infrangono la nostra privacy la risposta è bella pronta: “Non mi interessa, tanto non ho nulla da nascondere”. Così facendo però stiamo annullando un nostro diritto e sovvertendo il sistema che ci protegge dalle intrusioni governative. «Quando dici “non ho nulla da nascondere”, stai dicendo in realtà “Non mi importa di questo diritto”», ha affermato Snowden, «Stai dicendo “Io non ho questo diritto perché sono arrivato al punto che devo giustificarlo”». La conclusione è immediata: «I diritti funzionano in un altro modo: è il governo che deve giustificare la sua intrusione nei tuoi diritti».
SpiderOak al posto di Dropbox
Dalla teoria Snowden è passato alla pratica consigliando di “sbarazzarsi di Dropbox”, piattaforma cloud che permette di salvare i nostri file in Rete per accedervi poi da ogni dispositivo connesso a Internet. Il problema è che cripta i dati solo durante upload, download e quando vengono salvati sul server dell’azienda ma non quando li riponiamo nella memoria del nostro computer. L’alternativa secondo il giovane sarebbe usare SpiderOak, «che ha le stesse funzioni ma protegge il contenuto che stai condividendo». Quest’ultimo infatti copre i file con una chiave criptata anche quando li salviamo sul nostro computer, così perfino un’intrusione nel nostro PC sarà nulla: se non ha la nostra chiave di cifratura l’hacker ruberà solo dati illeggibili.
Facebook e Gmail sono pericolosi
Il bello di Snowden è che non è un cieco difensore della privacy: sa essere obiettivo. Durante l’intervista ha ammesso che Google e Facebook hanno fatto passi avanti nella protezione dei dati ma non sono ancora abbastanza. Rimangono dei «servizi pericolosi» che la gente «dovrebbe evitare». Il consiglio in questo caso è di telefonare e inviare messaggi criptati tramite Silent Circle o RedPhone, delle app semplici da usare che ci consentono di tenere le nostre comunicazioni al riparo da occhi indiscreti. Usare escamotage del genere non significa essere paranoici ma rispettare se stessi, la propria indipendenza e la libertà di opinione. «Il popolo americano non deve conoscere il nome di ogni individuo che è sotto inchiesta. Non abbiamo bisogno di conoscere i dettagli tecnici di ogni programma di intelligence», afferma Snowden. «Ma dobbiamo conoscere i contorni dei poteri che il nostro governo sta reclamando... come ci influenzano e come influenzano le nostre relazioni all’estero. Perché se non lo facciamo non siamo più cittadini e non abbiamo più leader. Siamo sudditi e abbiamo dei sovrani». Anche quando «non si ha nulla da nascondere».
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