Clima, ambiente, energia, risorse,
popolazione. Tutto sta arrivando al picco, o lo ha appena passato, ed il
burrone si presenta davanti a NOI. Che fare?
1. PREMESSA
Osservando l’evolvere degli avvenimenti Geopolitici
in queste ore (Ucraina, ISIS, Crisi economica e crisi varie intorno al
mondo), ci siamo ricordati di un “Rapporto SEGRETO” pubblicato dal
Pentagono nel 2003.
A suo tempo ci aveva colpito perché in uno scenario
di Riscaldamento Globale Antropogenico (a quel tempo era la teoria più
accreditata) inseriva nel contesto la variabilità naturale, con la
possibilità dell’innesco rapido di un evento FREDDO, esaminandone le
possibili conseguenze per il territorio degli Stati Uniti d’America.
A distanza di 12 anni, il riscontro con gli avvenimenti geopolitici attuali è notevole, purtroppo
nelle ipotesi peggiori. Usando il “buon senso” e la
“ragione”, ci si accorge che per mitigare tutto il comportamento dei
popoli, in caso di problemi più o meno gravi ed estesi, si tende sempre a
guardare alla GUERRA come l’unica soluzione.
Ma spesso questo non fa che aggravare la situazione.
Col senno del poi ci accorgiamo quanto siano state
fuorvianti talune teorie climatiche, e come, invece, siano state
“anticipatrici” molte affermazioni di personaggi importanti (scienziati,
ricercatori ed esperti) di indubbia levatura culturale e professionale
nei rispettivi settori di competenza.
Comunque, arrivati a questo punto, dobbiamo prendere
atto del fatto che si può fare molto poco per cambiare, anche
parzialmente, l’attuale politica dei “dinosauri” geopolitici (Stati,
Multinazionali, Lobby….), mentre possiamo (e dobbiamo) fare molto per
noi stessi, per prepararci ad affrontare e attenuare l’impatto del
cambiamento multi-contestuale che ci attende.
Oggi assistiamo a una situazione in cui la società
(ormai globalizzata) sta uscendo da un periodo di massima disponibilità
di risorse (energia, materie prime e ambiente), per precipitarsi in un
periodo di minima disponibilità delle stesse. In questo contesto le
strategie di adattamento dei vari stati sono tali che alcuni sembrano
vedere il futuro reale, mentre altri sembrano persi in un universo di
fantasie virtuali di dubbia consistenza.
Il cambiamento che ci attende riguarda diversi
fattori, tutti equamente importanti e per certi versi critici. La
stragrande maggioranza della gente non ha la corretta percezione di ciò
che significa “mancanza di….” una ben determinata risorsa. Specialmente
se parliamo dei “giovani” nati a partire dagli anni ’80. Ma se per
questi giovani il problema è dovuto essenzialmente al fatto che sono
nati e cresciuti “nell’abbondanza” di tali risorse, discorso ben diverso
va fatto per chi è nato prima… e che per tutta una serie di motivi, non
immagina minimamente cosa potrebbe significare la mancanza, dall’oggi
al domani, di una risorsa come il Petrolio, piuttosto che dell’energia
elettrica in generale.
Molto spesso, parlando di tali argomenti tra la gente
comune, la posizione presa dal cittadino medio è quella del
“chissenefrega… ne faremo a meno”. Ma, ragionando a fondo sul discorso
che ci accingiamo a fare, si scopre che in realtà le cose stanno in modo
nettamente diverso.
Prima di addentrarci nella discussione più tecnica,
però, è bene definire quali siano i settori che andranno in crisi e che
produrranno di eventi/problemi che si autoalimenterà aggravando
inesorabilmente ogni aspetto. Ma andiamo per ordine:
CLIMA:
L’abitat nel quale possono vivere gli esseri umani prevede temperature
che variano tra i -30 e il +50 °C. L’evoluzione di particolari gruppi,
in particolari ambienti, ha fatto sì che sia possibile vivere anche in
ambienti con temperature fino a -60°. Ciò ha comportato una
modificazione sostanziale del metabolismo e dello stile di vita. Come
anche troviamo popoli che vivono in ambienti torridi come quelli dei
deserti, con temperature che oscillano tra i 30 e i 55°C. Ma si tratta
di porzioni della popolazione estremamente basse. Casi rari insomma.
La stragrande maggioranza della popolazione del mondo vive tra i -20 e i +45°C ed è in questa fascia di temperature che sono state sviluppate le attività produttive umane. Variazioni più o meno significative di tali temperature, possono produrre effetti devastanti alle attività produttive prima e alla vita degli esseri umani dopo! È perciò logico ritenere il clima il fattore predominante e il problema principale cui bisogna guardare per potersi preparare ad un cambio di epoca e di stile di vita nell’immediato futuro.
La stragrande maggioranza della popolazione del mondo vive tra i -20 e i +45°C ed è in questa fascia di temperature che sono state sviluppate le attività produttive umane. Variazioni più o meno significative di tali temperature, possono produrre effetti devastanti alle attività produttive prima e alla vita degli esseri umani dopo! È perciò logico ritenere il clima il fattore predominante e il problema principale cui bisogna guardare per potersi preparare ad un cambio di epoca e di stile di vita nell’immediato futuro.
ENERGIA:
Le forme di energia che l’uomo usa regolarmente le possiamo ridurre
essenzialmente a 2 macro-categorie: Energia Elettrica e Energia Termica.
Spiegare come, dove e in che modo vengono usate tali energie richiede
una trattazione a se che ci impegnerebbe per giorni e giorni. Alla base
di tali energie, comunque, possiamo individuare le fonti fossili come il
Petrolio e il gas naturale… ma anche quelle rinnovabili, come l’energia
eolica, quella fotovoltaica, quella geotermica, quella delle biomasse
ecc… Ognuna con una importanza notevole… ma anche con percentuali di
utilizzabilità diverse. In futuro non tutte saranno utilizzabili e non
tutte sopravviverebbero ad un cambiamento importante, specialmente se
prodotto da eventi catastrofici a livello globale.
TELECOMUNICAZIONI:
Comunicare è di vitale importanza per ogni essere vivente. Specialmente
in un mondo globalizzato. Ed è proprio la globalizzazione che ha reso
le telecomunicazioni di vitale importanza. Queste devono essere
velocissime, precise e devono poter raggiungere ogni angolo del pianeta.
Pensiamo solo all’evoluzione delle trasmissioni digitali, internet in
primis, e a quelle telefoniche. Se fino ad un secolo fa comunicare da
una parte all’altra del pianeta era estremamente difficile e richiedeva
apparati in uso solo alle forze armate, oggi è possibile mantenersi in
contatto costante (streaming), sia con audio che con video in alta
risoluzione, anche viaggiando a bordo di un veliero nel bel mezzo
dell’oceano. Non ci sono limiti. In qualunque punto del pianeta noi
siamo, abbiamo sempre la possibilità di comunicare con gli altri.
Questa capacità è stata determinante per la l’industria, che così ha potuto “delocalizzare” le produzioni in zone del pianeta più economiche… magari per via della vicinanza alle risorse o perché soggette a tassazioni differenti. Il tutto mantenendo l’efficienza produttiva. Ma se pensiamo all’ambiente militare, troviamo che le telecomunicazioni hanno stravolto il modo di concepire le guerre, le armi e le battaglie. Non più uomini in prima linea, a rischiare la propria vita in nome di un ideale. Oggi le guerre si combattono con mezzi pilotati a distanza da uomini seduti comodamente nei propri uffici dall’altro lato del mondo. E domani sarà anche peggio!
Questa capacità è stata determinante per la l’industria, che così ha potuto “delocalizzare” le produzioni in zone del pianeta più economiche… magari per via della vicinanza alle risorse o perché soggette a tassazioni differenti. Il tutto mantenendo l’efficienza produttiva. Ma se pensiamo all’ambiente militare, troviamo che le telecomunicazioni hanno stravolto il modo di concepire le guerre, le armi e le battaglie. Non più uomini in prima linea, a rischiare la propria vita in nome di un ideale. Oggi le guerre si combattono con mezzi pilotati a distanza da uomini seduti comodamente nei propri uffici dall’altro lato del mondo. E domani sarà anche peggio!
TRASPORTI:
Spostarsi da un punto all’altro del pianeta è sempre costato un
dispendio di tempo enorme. Con il progresso le distanze sono rimaste le
stesse (ovvio), ma è drasticamente diminuito il tempo impiegato a
percorrerle. Se i nostri nonni impiegavano 1 mese di navigazione per
raggiungere le americhe, oggi si impiegano solo poche ore. Se due secoli
fa le navi da carico impiegavano 3 mesi per raggiungere l’Europa dalle
colonie nel “nuovo continente”, oggi si impiegano poco più di 2
settimane. Stesso tragitto… tempi più che dimezzati… quantità di merci
trasportate moltiplicate per N. Eppure anche nel nostro piccolo,
considerando un singolo stato, troviamo che questo “progresso” diventerà
un problema di fondamentale importanza. Senza trasporti efficienti
verranno meno i 3 settori che seguono.
ABITAZIONI:
Il concetto di “casa” è stato stravolto nel corso del tempo da tutta
una serie di concetti e ideologie legate allo sviluppo culturale dei
popoli. Ed è per questo motivo che in alcuni ambienti la “casa” viene
vista ancora come il luogo dove “abitare”, mentre in altre viene inteso
come “sfoggio di se”, ovvero come testimonianza dell’elevatura sociale
di chi ci abita. Purtroppo, però, moltissime scelte fatte nel corso dei
secoli, non risulteranno idonee ad affrontare i problemi di cui sopra.
Un esempio fra tutti, che comunque riprenderemo in seguito, è quello
delle grandi città. Immaginate cosa possa significare vivere in una
grande città come Roma, Milano, Torino, senza energia elettrica, senza
gas, senza trasporti… Tutto diverrebbe estremamente difficile… se non
impossibile!
CIBO:
Fino a 60 anni fa circa, la stragrande maggioranza degli stati era
autosufficiente. Moltissimi erano i contadini e il cibo veniva prodotto
un po ovunque. Oggi le cose sono cambiate. La popolazione del pianeta è
aumentata, raggiungendo e superando i 7 miliardi di individui… mentre la
produzione di cibo, la sua conservazione e diffusione, sta iniziando a
diminuire o a diventare discontinua.
MEDICINALI:
Più il progresso avanza, più la vita umana si allunga. Sembra un
successo… ma forse è solo un’illusione. La quantità si medicinali
procapite consumati annualmente dagli esseri umani sta aumentando. E ci
si accorge sempre più che si sta diventando sempre più “delicati”. Non
si ha più quella capacità, tipica dei nostri nonni, di affrontare
qualsiasi condizione meteo con ciò che avevano addosso. Oggi per
qualsiasi malanno, anche il semplice raffreddore, facciamo ricorso alle
medicine. Immaginiamo cosa significherebbe vivere senza di esse!
SICUREZZA:
Infine la questione sicurezza. Nel medioevo venivano costruiti castelli
e mura di cinta per tenere fuori dalle cittadine fortificate i nemici.
Oggi questo non è più possibile. E la sicurezza viene affidata ai corpi
di polizia… per quelle che sono le mansioni ordinarie… e alle forze
armate… per le cose un tantino più complesse. Ma tutto questo richiede
risorse, mezzi, informazioni, personale. Senza la sicurezza tipica di
uno stato civile, la vita in esso diventerebbe impossibile.
3. CONCLUSIONE
Il sistema globalizzato nel quale ci troviamo, come
abbiamo illustrato brevemente in questa prima parte, è sempre più simile
ad una MATRIX che ci offre tutto, ma che ci vincola fortemente ad essa.
E se la MATRIX collassa, collassiamo anche noi.
È forse il caso di uscirne e per fare questo
riteniamo sia di fondamentale importanza, per costruire il nostro
futuro, guardare al passato della nostra storia e assimilare quante più
informazioni possibili da quei popoli che sono sopravvissuti ad eventi e
situazioni similari a quelle che ci si prospettano.
Ogni epoca ha avuto la sua civiltà evolutasi fino ad un punto massimo, identificabile con il periodo di massima utilizzabilità delle risorse disponibili, oltre il quale, purtroppo (o per fortuna) si è assistito ad un rapido collasso della civiltà stessa. Noi dobbiamo capire come affrontare il futuro. Come uscire dalla MATRIX che ci circonda e come sopravvivere agli inevitabili cambiamenti epocali che già iniziano ad intravedersi all’orizzonte del tempo.
Ogni epoca ha avuto la sua civiltà evolutasi fino ad un punto massimo, identificabile con il periodo di massima utilizzabilità delle risorse disponibili, oltre il quale, purtroppo (o per fortuna) si è assistito ad un rapido collasso della civiltà stessa. Noi dobbiamo capire come affrontare il futuro. Come uscire dalla MATRIX che ci circonda e come sopravvivere agli inevitabili cambiamenti epocali che già iniziano ad intravedersi all’orizzonte del tempo.
Il tutto in un contesto di crescente tensione geopolitica e di riduzione dei valori morali, sociali e spirituali del singolo!
FINE PRIMA PARTE
Luigi e Bernardo
HomoSapiensHibernus.com
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