venerdì 20 febbraio 2015

Braccialetto elettronico per i dipendenti di Obi

La catena di 'fai da te' starebbe per far partire la sperimentazione. Denuncia della Uiltucs: "Prevaricazione umiliante, neppure ai carcerati"

FIRENZE — "Se davvero il provvedimento dovesse essere preso avrebbe il gusto della sottomissione, della costrizione, non certo dell'efficienza professata dall'azienda" attacca Marco Conficconi, segretario generale della UilTucs Toscana.
In sostanza, secondo quantio denunciato dal sindacato, si tratterebbe di un sistema che permette al cliente, premendo uno dei vari pulsanti installati nel negozio, di far vibrare il braccialetto a tutti i commessi di un determinato reparto, e la vibrazione si interrompe solo quando il commesso raggiunge il punto della chiamata.
Secondo quanto spiegato da Conficconi, il primo negozio, in Italia, in cui Obi ha raggiunto l'accordo con le Rsa per avviare il dispositivo è quello di Piacenza. "C'è anche da considerare eventuali rischi per la salute - ha aggiunto Conficconi - perché il dipendente si ritrova bombardato di radiofrequenze. Il funzionamento del meccanismo ancora non lo conosciamo nel dettaglio, ci hanno mostrato delle slide dalle quali non si capisce molto di più. I braccialetti dovrebbero entrare in funzione il mese prossimo".
Una proposta che è stata sottoscritta dalla Rsa della Filcams ma, conclude il segretario toscano Uiltucs, "non si può far ricadere una responsabilità del genere su un dipendente costretto a pressioni" perché "una decisione del genere deve riguardare i responsabili territoriali, o regionali".

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