venerdì 6 febbraio 2015

Echi di guerra in Europa e coinvolgimento dell’Italia in una nuova prossima catastrofe

Echi di guerra  in Europa e coinvolgimento dell'Italia in una nuova prossima catastrofe 

di Luciano Lago

Mentre in Italia l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica è tutta concentrata sulla elezione del nuovo Presidente della Repubblica e, nel tripudio di tutti i parlamentari fra grandi applausi ed ovazioni , sulla cerimonia del giuramento di questi, un ex vecchio esponente della casta politica democristiana, fermamente voluto ed imposto da Matteo Renzi (detto il “rottamatore”) al Parlamento, mediante un sistema di controllo del voto, la situazione internazionale in Europa e nel mondo sta rapidamente correndo verso un conflitto generale che diventa sempre più probabile ed in cui l’Italia, grazie alla sua stretta alleanza con la NATO, sarà inevitabilmente coinvolta.
Gli echi della guerra che arrivano dall’Ucraina si sono fatti talmente forti che anche i nostri media, giornali e TV, che per mesi avevano taciuto occultando i bombardamenti e le stragi di civili che avvenivano sul fronte del Donbass, adesso trasmettono da alcuni giorni corrispondenze e informazioni a iosa, quasi obbedendo ad un segnale ricevuto, manipolando però le notizie e fornendo la versione atlantista della guerra. Secondo questa versione, gli aggressori sono i separatisti del Donbass, sostenuti dalla Russia, gli aggrediti sono quelli dell’Esercito di Kiev che da mesi stava conducendo l'”operazione castigo” contro le province separatiste con bombardamenti delle città del distretto di Donetsk, con già oltre 5.000 vittime, abitazioni civili e interi palazzi distrutti dalle bombe, incluso scuole ed ospedali e chiese ortodosse.

Le TV di regime sostengono che siano stati gli stessi separatisti ad aver bombardato le proprie case, le proprie scuole, gli ospedali delle loro città e persino le chiese e che per questo la NATO e gli USA vorrebbero intervenire per fermarli e per bloccare Putin che gli invia aiuti, rifornimenti e truppe fresche.
Sono gli stessi media che per mesi non avevano dato notizie neppure delle vittime civili e delle sofferenze delle popolazioni di Donetsk o di Lugansk, ove migliaia di famiglie, con bambini ed anziani, erano rimaste intrappolate senza viveri, senza elettricità e senza medicinali nelle cantine per proteggersi dai bombardamenti effettuati dall’Esercito di Kiev. 

Civiles ucrainos refugiados en donetsk

Questa dei separatisti come aggressori è  la versione univocamente diffusa da tutti i media del sistema, dal Corriere della Sera, al Fatto Quotidiano, passando per La Repubblica, La Stampa, le reti RAI, la 7 e la Sky News di Murdoch. Vedi: Crisi Ucraina: la grande stampa Italiana conferma il suo ruolo di servile vassallo dell’Impero
Comunque sia i negoziati che si dovevano riallacciare a Minsk, sono falliti ancora prima di iniziare in quanto la richiesta dei separatisti, quale precondizione a negoziati, era quella di far sospendere i bombardamenti sulle città, richiesta non accettata e di conseguenza la guerra continua in forma più dura e sanguinosa con le forze separatiste prorusse che hanno preso il sopravvento ed hanno accerchiato alcuni battaglioni dell’esercito ucraino in una sacca, a Debaltsevo, da cui i reparti ucraini possono soltanto uscire con la resa o con l’annientamento.
Gli Stati Uniti, che sono i principali responsabili di aver provocato questa crisi, iniziata con il golpe di Maidan a Kiev (responsabilità del loro coinvolgimento ultimamente ammessa da Obama), nel verificare che, nonostante gli aiuti forniti ed i miliardi di dollari investiti per inglobare in paese nell’orbita della NATO, la situazione militare dell’Ucraina sta franando, iniziano a ventilare l’ipotesi di fornire altre armi “letali” all’esercito di Kiev ed inviare loro truppe, come” istruttori militari”, oltre ai tanti mercenari statunitensi e britannici che già si trovano sul campo. In pratica si offrono di alimentare l’escalation della guerra che non potrà che diventare ancora più distruttiva ed allargata, visto che la Russia non rimarrà certo a guardare e Putin non può certo permettersi di abbandonare oltre otto milioni di russi-ucraini ad un destino di sopraffazione e pulizia etnica da parte del governo golpista di Kiev.


In questa fase non si vede purtroppo alcuno statista che intervenga decisamente per proporre un negoziato credibile che dovrebbe prevedere, come precondizione, la sospensione dei bombardamenti sulle città ed il ritiro delle armi pesanti dal perimetro del fronte. Non lo ha fatto l’Unione Europea (che ha pesanti responsabilità nel conflitto) nè tanto meno l’Italia che, come presidente di turno della UE nei sei mesi precedenti, avrebbe potuto interporsi e fare delle proposte concrete, non si sente la Mogherini, rappresentante ufficiale della UE, la quale si limita a fare da portavoce del Dipartimento di Stato USA ed a minacciare la Russia di ulteriori sanzioni, non si capisce a che titolo.
L’unica che ha manifestato dissenso in questo momento, rispetto alla decisione di Obama di incrementare l’escalation di guerra, è stata ultimamente la Merkel, la quale, in rappresentanza di un paese, la Germania, che ha delle reminiscenze storiche di quello che potrebbe accadere in un conflitto con la Russia in Europa in cui sarebbe la prima a rimanere coinvolta, ha manifestato il suo dissenso al fornire altri armamenti all’esercito di Kiev, al contrario della Polonia e degli Stati baltici, tutti dichiaratisi disponibili a fornire aiuti militari ed invio di truppe in aiuto all’esercito ucraino.
In realtà sembra che gli USA stiano già preparando i piani per un conflitto con la Russia in primavera e per questo stiano architettando, attraverso la CIA ed altri servizi di intelligence, una nuova provocazione che serva da pretesto per un attacco alla Russia. Le notizie in proposito sono molto preoccupanti.
Dal sito  forgedinfury  viene l’informazione che, Il 20 gennaio 2015, l’agenzia di spionaggio russa del servizio Federale Russo di Sicurezza (FSB) afferma di aver intercettato una telecomunicazione dalla CIA al servizio di sicurezza dell’Ucraina conosciuto come SBU.
La comunicazione della CIA e’ una direttiva al presidente ucraino Poroschenko in preparazione di un attacco militare coordinato alla Russia per il mese di aprile 2015. Nel comunicato e’ previsto anche un attacco ai civili dell’Ucraina orientale, in particolare ebrei e far ricadere la colpa sui soldati russi.
“E’ previsto che la CIA fornira’ ai militari ucraini uniformi ed armi russe. Verranno vestiti cadaveri di ucraini dell’est con uniformi russe come per dimostrare che vi erano soldati russi nell’Ucraina orientale”, sostiene l’informativa.
Non possiamo sapere quanto sia affidabile questa informativa ma, da un’altra fonte, si apprende che i servizi russi hanno stimato che vi siano circa cinquanta agenti della CIA di stanza in Ucraina ( oltre a quelli britannici), nel paese in modo permanente. Il loro obiettivo è quello di prendere il controllo totale dei gangli essenziali dell’Ucraina, sia per la posizione strategica, sia per permettere agli Stati Uniti ed al Regno Unito di poter disporre delle vaste risorse potenziali dell’Ucraina come il gas naturale, l’oro, le esplorazioni petrolifere, ed una miriade di altre risorse naturali esistenti. L’amministrazione Obama vuole controllare il vasto patrimonio dell’ Ucraina di gas naturale, dando così Stati Uniti il potere assoluto di chiudere gasdotto russo verso l’Europa, costringendo in tal modo l’economia russa ad una linea piatta.
Non per caso, Hunter Biden, il figlio del vicepresidente USA Joe Biden, è stato nominato a capo della società che gestisce il gas dell’Ucraina, la “Burisma Holdings” che ha già ottenuto tutte le concessioni dal governo fantoccio di Kiev. Vedi: Il cerchio si chiude in Ucraina: il figlio di Biden entra nella principale azienda di gas del paese.
In pratica risulta che l’apparato della CIA sta lavorando a pieno ritmo in Ucraina per allestire una grossa provocazione, una “fase flag”, non di certo nuova per la CIA, in modo che Obama abbia un pretesto per ordinare alla NATO un attacco di rappresaglia contro la Federazione Russa in appoggio all’esercito Ucraino.
Si può intuire bene come andrebbe a finire: con una forte reazione della Russia che utilizzerebbe armi nucleari tattiche per neutralizzare le numerosi basi militari che la NATO ha costituito, nell’ultimo periodo, a ridosso delle sue frontiere, in Polonia e nei paesi baltici, nonchè per neutralizzare le importanti basi USA presenti in Germania, in Italia, in Croazia e negli altri paesi dell’Est. L’Europa sarebbe il primo teatro di guerra, con la conseguenza di centinaia di migliaia di vittime, contaminazione nucleare della terra, dell’aria e del mare, una catastrofe.
Questo il fosco destino che ci sta preparando la cricca degli psicopatici che si trovano a Washington e che privilegiano su tutto il proprio interesse egemonico e quello del complesso militare industriale dominante negli USA.
Buona parte dell’Europa finirebbe, nella migliore delle ipotesi, in un cumulo di rovine ed in una guerra fra bande, allo stesso modo di come gli interventi militari degli USA (diretti o indiretti) hanno ridotto paesi come l’Iraq, la Libia, la Siria.
Tuttavia in Italia si continua a vivere in una totale indifferenza di quanto ci potrebbe riservare il prossimo futuro, chi ne parla viene visto come un complottista ed un catastrofista, le 113 basi USA sul territorio italiano non sembra che siano un problema per alcuno, la nostra appartenenza alla NATO che ci ha visto partecipare a tutte le iniziative di questa alleanza militare, viene considerata una “garanzia” ed infatti in un certo qual  modo lo è: una garanzia si ma del nostro totale asservimento alle scellerate politiche militariste degli Stati Uniti.

Nelle foto in alto: Spiegamento di truppe ucraine

nota: ho tolto una foto piuttosto cruda


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