martedì 24 febbraio 2015

Orientarsi in montagna

In montagna può capitare di trovarsi fuori percorso o dover abbandonare il sentiero per un certo tratto, in questi casi conoscere delle basi elementari di orientamento è utile per poter ritrovare agevolmente la traccia originale.


orientarsi

Orientarsi significa sapere in che direzione si va e da che direzione si proviene,oggi i navigatori satellitari sono un utilissimo supporto e danno molta sicurezza agli escursionisti ma come tutto cio che è tecnologico sono soggetti a malfunzionamenti, rotture o semplicemente a mancanze di energia quindi che fare? Potrebbe essere utile conoscere dei metodi a “bassa tecnologia” che, senza avere la pretesa delle precisione matematica, ci riportano a casa, ecco alcuni suggerimenti che potrete sperimentare in condizioni normali per capire come funzionano e fare addestramento sul loro uso.
Di giorno il sole con il suo moto costante da est a ovest ci fornisce un punto di riferimento essenziale per conoscere i punti cardinali, un metodo è quello del bastoncino, si prende un ramo di circa 50 cm e lo si conficca saldamente nel terreno in una zona senza erba e alquanto piana, nel punto in cui l’ombra finisce si pone un sasso si attendono 15/20 minuti e si pone un altro sasso nel punto ove si trova la nuova ombra da qui possiamo gia trovare che il primo sasso è orientato vero l’ovest mentre il secondo individua l’est, quindi ponendosi allineati con il braccio destro a est avremo il nord di fronte a noi ed il sud alle nostre spalle.
Questo metodo lo possiamo usare durante le soste per “fare il punto” del nostro  percorso, in marcia verrà più utile il metodo dell’orologio, nel nostro emisfero con un oroligio analogico punteremo la lancetta delle ore verso il sole il sud sarà individuato dalla bisettrice dell’angolo formato dalla lancetta delle ore e dal 12 dell’orologio.
Fin'ora abbiamo parlato di metodi utilizzabili con bel tempo, ma se piove o c’è nuvolo? Come si può fare?
Effettivamente le cose si complicano  e  soprattutto  cala la precisione dei metodi, più che altro in questi casi si devono cercare delle conferme alle proprie  deduzioni cercando di leggere i segni della natura. Tutti conosciamo il detto che il muschio cresce orientato a nord, è vero ma solo se ci troviamo in un luogo aperto sarebbe sconfortante vedere il muschio e non riflettere che quella parete rocciosa lì a 20 metri dalle piante produce l’umidità che fa proliferare la muffa! Quindi attenzione e riflessione.  Le piante ad esempio vengono piegate nelle zone ventose dai venti prevalenti, sapendo da dove spirano i venti più forti nella zone dove siamo possiamo avere un indizio utile (libeccio in liguria spira da sud/ovest, la bora nel triestino da nord-nord/ovest ). I fiori se sbocciano in una zona con alberi alti e folti avranno la tendenza a piegarsi verso la provenienza del sole quindi verso sud, se poi troviamo una baita con la parabola abbiamo fatto bingo! Abbiamo di sicuro trovato il sud … indicato dalla parabola.

(Testo Emanuele Bocconi)

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