sabato 21 febbraio 2015

Sole di nuovo tranquillo nel ciclo più debole oltre un secolo

Il Sole! Il driver principale di tutta la meteorologia e del clima, entità che occupa il 99,86% di tutta la massa del nostro sistema solare. La grande palla infuocata che vediamo nel cielo è di nuovo tornata tranquilla durante quello che probabilmente è il ciclo delle macchie solari più debole da più di un secolo a questa parte.
Nell’ultima settimana, l’attività solare è rimasta molto bassa, e uno dei misuratori principali dell’attività solare è la produzione di raggi X che sostanzialmente rimangono piatti in questi giorni. Mai da quando il ciclo solare 14 ha raggiunto il picco nel febbraio del 1906 c’è stato un ciclo solare con un minor numero di macchie solari. Siamo attualmente a più di sette anni dall’inizio del Ciclo Solare 24 e oggi il Sole è praticamente senza macchie o quasi, nonostante siamo ancora in quella fase che è considerata la sua fase di massimo solare. Il ciclo Solare 24, è iniziato dopo un minimo solare insolitamente profondo che è durato dal 2007 al 2009 e che includeva più giorni senza macchie sulla fotosfera solare rispetto a qualsiasi minimo in quasi un secolo.

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Grafico dei Raggi X – Protoni – Attività Geomagnetica in questi giorni

E’ abbastanza ben compreso che l’attività solare ha un impatto diretto sulle temperature a quote molto elevate in una zona dell’atmosfera terrestre chiamata termosfera. Questo è il più grande strato dell’atmosfera terrestre che si trova direttamente sopra la mesosfera e sotto l’esosfera. Le temperature aumentano con l’altitudine a causa dell’assorbimento di radiazioni solari altamente energetiche e sono altamente dipendenti dell’attività solare.
Infine, se la storia è una buon predittore, è sicuro che, la debole attività solare, per un periodo prolungato di tempo, può avere un impatto negativo sulle temperature globali nella troposfera, che è lo strato più basso dell’atmosfera terrestre, e dove l’uomo vive. Ci sono stati due periodi storici importanti con decennali episodi di bassa attività solare. Il primo periodo è conosciuto come il “minimo di Maunder”, dal nome dell’astronomo solare Edward Maunder, che durò dal 1645 al 1715. Il secondo si riferisce al “minimo di Dalton”, dal nome del meteorologo inglese John Dalton, e durò dal 1790 al 1830. Entrambi questi periodi storici, coincisero con le temperature globali al di sotto della media in un’epoca ormai denominata da molti come la “Piccola Era Glaciale”. Inoltre, studi di ricerca autonomi degli ultimi due decenni hanno trovato un rapporto complicato tra l’attività solare, i raggi cosmici e le nuvole sul nostro pianeta. Queste ricerche suggeriscono che in periodi di bassa attività solare, dove i venti solari sono in genere deboli, iI raggi cosmici raggiungono in numero maggiore l’atmosfera terrestre, che, a sua volta, è stato scoperto aumentare alcuni tipi di nubi che possono agire sul raffreddamento del pianeta.

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Immagine SDO/HMI Quik-Look Continuum

L’esito sempre più probabile, è di un altro periodo di cicli solari storicamente deboli, dettati dalla continua tendenza al ribasso nella forza dei cicli delle macchie solari iniziato più di venti anni fa, durante il ciclo solare 22. Se questa tendenza continuerà per i prossimi due cicli, potremmo probabilmente parlare dell’arrivo di un altro “grande minimo” per quel che riguarda l’attività solare. Alcuni scienziati solari, tramite alcuni studi, prevedono che il prossimo ciclo solare 25, sarà ancora più debole di questo corrente.
Tuttavia, secondo altri scienziati è ancora troppo presto per dare massima fiducia a queste previsioni, dal momento che viene ritenuto che il miglior predittore dei futuri cicli solari sia la forza dello stesso che coinvolge l’attività ai poli durante il minimo e il prossimo minimo solare è ancora probabilmente molto distante.

Enzo
Attività Solare

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