giovedì 9 aprile 2015

Non solo Diaz 2001: i casi di tortura impuniti in Italia

in Ultimissime / by / on 7 aprile 2015 at 18:19 / 

diaz 
 
da Lettera43.it
SENTENZA

Diaz,

Strasburgo condanna l’Italia: fu tortura

La Corte europea dei diritti dell’uomo obbliga Roma a dotarsi di una legge contro il reato.
07 Aprile 2015
Quanto compiuto dalle forze dell’ ordine italiane nell’irruzione alla Diaz il 21 luglio 2001 «dev’essere qualificato come tortura».
Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti umani, che ha condannato l’Italia non solo per quanto fatto a uno dei manifestanti, ma anche perché non ha una legislazione adeguata a punire il reato di tortura.
VIOLATO ARTICOLO 3. All’origine del procedimento il ricorso presentato da Arnaldo Cestaro, una delle vittime della perquisizione alla scuola Diaz avvenuta il 21 luglio 2001, alla conclusione del G8 di Genova. I giudici hanno deciso all’unanimità che lo Stato italiano ha violato l’articolo 3 della Convenzione sui diritti dell’uomo, che recita: «Nessuno può essere sottoposto a tortura né a pene o trattamenti inumani o degradanti».
ASSENZA DI UN’INCHIESTA. Cestaro, che durante l’irruzione fu brutalmente picchiato dalle forze dell’ordine tanto da dover essere operato e da subire ancora oggi ripercussioni per alcune delle percosse, aveva accusato le autorità italiane di aver violato l’articolo 3 e l’articolo 13, perché è mancata un’inchiesta efficace per determinare la verità. L’azione in questione assume particolare rilevanza poiché è destinata a fare da precedente per un gruppo di ricorsi pendenti.
LEGGI ITALIANE INADEGUATE. I giudici della Corte europea dei diritti umani hanno dato pienamente ragione a Cestaro. Non solo hanno riconosciuto che il trattamento che gli è stato inflitto dev’essere considerato come «tortura». Nella sentenza sono andati oltre, sostenendo che se i responsabili non sono mai stati puniti, è soprattutto a causa dell’inadeguatezza delle leggi italiane, che quindi devono essere cambiate. Inoltre, la Corte ritiene che la mancanza di determinati reati non permetta allo Stato di prevenire efficacemente il ripetersi di possibili violenze da parte delle forze dell’ordine.
ARRESTATE 93 PERSONE. La notte del 21 luglio 2001, quando sia il G8 che le manifestazioni di protesta erano terminate, alcune decine di agenti della polizia di Stato fecero irruzione nel complesso scolastico Diaz-Pertini, adibito a dormitorio per i cosiddetti no global. L’azione della polizia fu violenta: tracce di sangue rimasero su pavimenti e pareti, con vetri rotti, computer divelti, indumenti strappati. Ci furono 82 persone ferite, alcune anche in modo grave che finirono in prognosi riservata. E gli arresti furono 93.
IN 25 TRA AGENTI E DIRIGENTI. La posizione dei 93 fu poi archiviata dalla procura di Genova qualche anno più tardi, mentre il processo contro dirigenti e agenti protagonisti dell’irruzione è terminato con 17 funzionari di polizia condannati per le accuse di falso aggravato e calunnia: i giudici hanno ritenuto che i verbali sull’irruzione vennero redatti in modo falso. Decaddero per prescrizione le condanne legate al reato di lesioni. Tra i funzionari condannati c’erano anche l’allora direttore dell’anticrimine Francesco Gratteri e l’allora direttore dello Sco Gilberto Caldarozzi.
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da Lettera43.it

Non solo Diaz 2001:

i casi di tortura impuniti in Italia

Strasburgo ci condanna per il G8.  Ma l’elenco è lungo: Aldrovandi, Cucchi, Uva. Torture impunite perché manca il reato. Dal waterboarding ai pugni, le pratiche.
07 Aprile 2015
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