giovedì 6 agosto 2015

Mentre Renzi parla di Sud nasce la Macroregione Alpina benedetta dalla UE

04 agosto 2015, Luca Lippi
 
Mentre Renzi parla di Sud nasce la Macroregione Alpina benedetta dalla UE
 
Mentre Matteo Renzi si occupa di lanciare slogan ai media del tipo “entro giovedì approveremo la riforma della Pubblica Amministrazione”, martedì scorso la Commissione Europea ha approvato la Macroregione Alpina che, entro fine gennaio 2016, riceverà l’autorizzazione definitiva da parte del Parlamento Europeo.

Cos’è e cosa può significare: 48 regioni e province autonome (Piemonte, Val d’Aosta, Lombardia, Liguria, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trento e Bolzano, Franche-Compé, Rhone-Alpes, Provence-Alpes Cote d’Azur, Baden Wurttemberg, Baviera ed altre meno note) il 18 ottobre 2013 si sono riunite e hanno stretto un accordo per far nascere “la macroregione alpina”.

La macroregione alpina conta 76 milioni di persone e coinvolge 7 Stati (Austria, Francia, Italia, Germania, Svizzera, Slovenia, Lichtenstein).

Dati “i numeri” vediamo ora i termini dell’accordo che hanno raggiunto: il nuovo soggetto potrà operare nei campi più disparati e tutti determinanti per l’area geografica di appartenenza (mobilità, turismo, infrastrutture, rete stradale e ferroviaria, gestione delle risorse energetiche, sostegno delle piccole e delle medie imprese, tutela ambientale, cambiamento climatico, tendenze demografiche, migrazione, innovazione, accesso ad Internet via satellite).

L’obiettivo delle 48 regioni è quello di far nascere e sviluppare progetti e politiche comuni allo scopo di raggiungere accordi economici direttamente con l’UE. Nei fatti la Macroregione Alpina non potrà ricevere fondi propri, ma potrà contrattare direttamente con Bruxelles senza passare dai governi centrali dei vari stati coinvolti.

Il riconoscimento UE della Macroregione Alpina è la determinazione da parte della finanza europea di territorializzare gli investimenti. Intanto il prossimo ottobre in una due giorni in programma a Milano (8 e 9 ottobre 2015) cominciano le manovre politiche per mettersi alla guida del nuovo soggetto giuridico, ed è proprio la Lombardia a candidarsi per questo ruolo.

L’Unione Europea sta “scremando” il territorio isolando le zavorre, oppure sta adottando l’antico “divide et impera”, di fatto però nessuno sta parlando di questa trasformazione epocale. 

Oggi i giornali parleranno tutto il giorno della scadenza di giovedì annunciata da Renzi, se proprio non vogliono o non devono parlare della Macroregione Alpina, almeno ricordassero al Presidente del Consiglio che la Pubblica Amministrazione oltre a riformarsi dovrebbe pagare i debiti alle aziende.

Seguiamo con attenzione l’evoluzione degli accordi fra UE e la Macroregione Alpina.
 

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