venerdì 18 settembre 2015

Il sipario del grande silenzio

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Il Passaparola di Silvano Agosti, gioca e lavora a Roma.

"Sono ospite del Blog di Beppe Grillo per introdurre un piccolo saggio che ho pensato fosse indispensabile per sconfiggere un atteggiamento ottuso e spietato delle attuale forze lavoro della cultura di Stato. A parte che l’infinito sforzo del potere consiste nell’arginare una naturale caratteristica della natura di rendere felici tutti gli esseri viventi che ci sono sul pianeta, cioè di suo la natura è lì per rendere felici gli esseri umani, per rispettarli. Invece il potere fa proprio uno sforzo enorme per renderli tutti infelici, tutti contratti, per farli morire, soprattutto per non farli vivere.
E questo sforzo gigantesco, patetico, che comporta gli eserciti, le galere, le scuole, le convivenze coatte in queste gabbie che sono bicamere, tricamere, quadri-camere, cento camere chiusi con decine di antifurti, questa abiezione patetica che secondo me schiude oltre l’azzurro del cielo un immenso sorriso, di compassione da parte dell’universo rispetto a questa patetica commedia, per questo io ho parlato di sipario, il sipario è chiuso sopra un silenzio assoluto di che cosa? Che attualmente l’umanità sta vivendo il suo momento più felice, straordinario, come si prevedeva negli anni 80, cioè è finalmente liberata dall’obbligo del lavoro, non dal lavoro, il lavoro fa parte della creatività, è una cosa fantastica se non dura più di due ore al giorno! È l’obbligo che sta tramontando, gli obblighi, quello di andare in guerra, di andare a scuola, l’obbligo di lavorare 9 ore al giorno, insomma, è il tramonto degli obblighi, quindi è una età felice, perché? Perché le macchine non scioperano, non si ammalano, nessuno è crudele imponendo a una macchina di lavorare le sue venti ore al giorno, certo 4 ore un po’ di riposo ha bisogno anche la macchina.
Però questo silenzio, questa specie di armonia perfetta nel nascondere tutto a tutti, nel dire: "Eh, troveremo nuovi posti di lavoro, state tranquilli voi che siete sottomessi, voi che non avete neanche i soldi per arrivare a fine mese nonostante lavoriate 9 ore al giorno, state tranquilli che questo tormento, questa angoscia ve la garantiamo, noi siamo bravissimi, noi costituiamo i governi proprio per garantire l’angoscia universale". Ecco, però insomma, a un certo punto anche costoro si accorgeranno quanto è grama la loro vita, no?
Io penso che si accorgeranno! Diranno: "Ma possibile che qui noi siamo i guardiani di che cosa? I guardiani dell’infelicità umana?"
Bussa al di là di questa cortina di ipocrisia un'era nuova, appunto l’era della creatività. Che finalmente si confronterà con il velo della produttività a tutti costi.
L’Era della Creatività vuole dire che ogni essere umano verrà rispettato per quello che è, cioè un capolavoro assoluto della natura, incommensurabile. Che è stato nel frattempo trasformata in una umanità di ragionieri, di sottomessi, di mariti, di ruoli ecco, di ruoli!
Queste magre, squallide soddisfazioni di appartenere a un giogo, sono il risultato dei cosiddetti governanti. Secondo me questo sipario di silenzio compatto che nessuno osa infrangere, nessuno, nasconde l’ipotesi dell’Era della Creatività, che è una era sempre pronta, per gli esseri umani, basta rispettarli nel loro bisogno di avere la certezza di una casa, la certezza del cibo buono, che gli esseri umani diventano tutti creativi, non è vero che diventano tutti mascalzoni, mi risulta che sono tutti truffatori adesso, adesso che non hanno la certezza del necessario.
Se invece, come da sempre la natura è predisposta a fare, si dà agli esseri umani la certezza di buon nutrimento e di una casa calda in cui abitare, calda anche di affetti, allora l’essere umano diventa creativo ed è impensabile che compia dei crimini, impensabile.
Non solo, ma finalmente gli altri li incontra! Ha tanti amici, vedi che la miseria di questo modo di essere consiste nel fatto che le persone in genere hanno forse un amico o due, non due o tre mila, come potrebbero averne in tanti anni di presenza in questo pianeta, e poi tanto amore! E troppo poco l’amore che le persone coltivano, ho un orticello di amore che è grande 10 cm² e si restringe sempre di più con il tempo e invece dovrebbe espandersi all’intero pianeta il sentimento di amore, in modo che uno abbia come partner di se stesso l’intera umanità.
Che non è altro che una replica, continua, straordinaria, di ciò che ognuno di noi è.
Mi sono persino inventato un piccolo proverbio, "chi ha troppe cose da fare vive in una tinozza e non nel mare", il mare dell’essere, il mare dell’essere ciò che si è.
Certo che se uno deve impiegare 9/10 ore al giorno per avere il necessario, quale mare è? Da quando ha quel pochissimo tempo libero ha talmente tante cose da fare che non si ricorda neanche più dei propri desideri, non li coltiva, sai che il desiderio è il vero maestro di vita, che ti dice che cosa è che proprio tu in quel momento lì vuoi essere o avere, e il desiderio viene da molto lontano, io lo faccio derivare dalle stelle, “De – Sidera”, il desiderio va assolutamente corrisposto.
Ecco, qui tutti questi patetici detentori del potere, a ogni livello sai? Dal bidello al Presidente della Repubblica, dal medio truffatore al più grande degli imprenditori, tutti questi poveri esseri hanno bisogno invece per difendere il loro privilegio delle carceri, delle scuole, del lavoro coatto, delle due mila norme che sfornano ogni poco, le norme, per rendere le persone invece che naturali normali.
Non è questa l’era dei robot, questa invece secondo me sarebbe l’era dell’essere umano, quella in cui finalmente tutti gli esseri umani hanno da mangiare e dormire bene senza l’istanza coatta del lavoro. Finalmente l’uomo può approdare, ma non l’uomo Vogue, che è una specie di pasticcio ambulante, persino irriconoscibile dal punto di vista dell’essere umano, ma l’era dell’Essere Umano vero, dove ognuno è un lavoro, dove ognuno è il massimo, ognuno è il Presidente di ogni Repubblica, come ho cercato di dire nel descrivere la Kirghisia
I grandi ospiti che la natura ha creato per frequentare gli esseri umani non entrano in questo tipo di società, l’amore non entra in questa società! In questa società può avvenire l’sccoppiamento, ma non l’amore! Dunque i grandi ospiti che sono l’amore, la libertà, la creatività, la solidarietà, il dare senza ragione, che è una delle emozioni più straordinarie che si possono vivere su questo pianeta, questi ospiti non varcano la soglia di una società così orribile, piena di macchine che impestano tutto di monossido di carbonio, piena di gente che io ho sintetizzato in due versi questa sensazione: "nella via i passanti mi sfiorano frettolosi di raggiungere i tormenti domestici".
La sensazione che le persone si siano ormai abituate a convivere con il tormento, con l’angoscia, l’ansia: "Ma riuscirò a fare questo?". Questa è una situazione che produce solo malattie, per cui questi poveri medici non gli stanno più dietro, perché sono tutti ammalati, del resto anche una persona che non si ammalasse in questo contesto non è sana.
Una persona sana, prendi non so, un puledro che viene incatenato per i piedi, gli danno da mangiare della biada sofisticata con i conservanti, etc., a un certo punto capisci che si sbiadisce, non è più niente, è infelice. Allora gli esseri umani sono infelici perché intanto percepiscono l’immenso spreco di un modo di vivere che mette e rovescia migliaia di navi di frumento nell’oceano pacifico per tenere i prezzi alti, mentre ogni sera 35 mila bambini sono morti di fame, insomma queste cose a un certo punto arrivano, entrano nelle anime per così dire tormentate dei cittadini no? E in cambio che cosa gli viene dato? Figurati, i talk show! Sono la biada rancida che viene data alla sera, nei rari momenti di distacco dalla pena del lavoro o del non lavoro, che è ancora peggio.
Tu pensa che la battuta più tragica che a me viene detta è questa: "tu dici che lavori tre ore al giorno? Ma uno lavora tre ore al giorno il resto del tempo che cosa fa?" Mi chiedono questo. Per fortuna questa epoca se si vuole è finita e se continua vorrà dire che tutti coloro che senza saperlo sono stati complici dell’immenso crimine degli obblighi di Stato saranno finalmente dei criminali consapevoli, sapranno di essere dei criminali, e non si faranno chiamare ministri, insegnanti, preti, medici, ragionieri e così via, ma sapranno di essere dei criminali che svolgono tutti i giorni un crimine, che è quello di impedire agli esseri umani di essere se stessi.
Arrivederci! Io vi mando il saggio e spero che dopo quello che abbiamo detto avrete voglia di leggerlo, e vorrei che lo spiegaste ai loro figli, vorrei che lo spiegaste ai vostri bambini, perché io quasi sempre cerco di scrivere come un bambino di tre o quattro anni scriverebbe se sapesse scrivere.
Passate parola là dove la parola è davvero parola, bloccate la chiacchiera e passate parola!" Silvano Agosti

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