"Per sapere chi sei, devi prima sapere chi non sei, prosciugherai così il mare dell'illusione e troverai la vera essenza del Sé nel vento, nessun desiderio e paura ma Amore incondizionato."
giovedì 30 aprile 2015
Tempesta - Crollera' il cielo
DOMANI 1° MAGGIO LIVE A GRADISCA D'ISONZO PRESSO L'ETNIC FEST, INIZIO DALLE 14 FINO A SERA...
qui l'evento in dettaglio su facebook:
Massoneria: simboli e archetipi ne “Il Flauto Magico” di W. A. Mozart
di Bruno Gazzo
La genesi de “Il Flauto Magico”
è avvolta dal buio. È giusto che sia così. Tutte le grandi opere
dovrebbero essere avvolte dal mistero. Forse anche oggi, in qualche
luogo oscuro e circondato dal più assoluto riserbo, un uomo sta
lavorando ad un’opera immortale.
Ufficialmente il libretto de Il Flauto Magico è stato scritto da Schikaneder, massone di una Loggia di Vienna, ma è con forza che dobbiamo ammettere l’influenza in ogni verso del letterato e massone Mozart. Egli ha voluto che questa opera fosse il suo testamento spirituale.
Troppo elevato è il significato simbolico del testo per poterlo
attribuire al solo Schikaneder, certamente abile uomo di teatro e valido
cantante, ma giustamente interprete nell’opera del personaggio di Papageno e non di quello di Camino. D’altronde Mozart già nel finale de “Il Ratto dal Serraglio” trasformò una storia romanzesca in una parabola lessinghiana sulla generosità e sulla convivenza umana.
Noi sappiamo che documenti dell’epoca testimoniano inequivocabilmente l’appartenenza di Mozart alla Loggia "La Beneficenza", dove fu iniziato il 14 dicembre 1784, a Vienna.
Questa sua condizione lo ha di certo favorito nello studio della
mitologia e in particolare sui suoi significati più profondi. Mozart
probabilmente lesse il saggio di Plutarco su Iside e Osiride e l’ultimo libro delle Metamorfosi di Apuleio. Non
fu in grado invece di venire a conoscenza dei significati esoterici
della Sfinge e delle piramidi egizie, perché esse aspettavano ancora Napoleone sotto la sabbia del deserto.
Secondo alcuni autori Mozart ha usato consciamente simboli propriamente massonici,
simboli che corrispondono certamente ad una filosofia e ad un morale
particolare, ma che sembrano essere mediati in qualche modo dallo
spirito umanista e progressista del Settecento. Sorprendente invece è il
fatto che questo lavoro è costantemente pervaso ed arricchito da una
simbologia inconscia la cui pienezza e il cui significato poggiano su
contenuti archetipici umani universali.
Le avventure de “Il Flauto Magico” sono le vicende delle ore che passano e si inseguono, della luce che diventa ombre e della tenebra che ritorna luce. All’inizio mentre Papageno esce cantando e zufolando dal bosco è mattina. Sarastro
scende dal suo carro nel caldo mezzogiorno. Poi il giorno inclina verso
il crepuscolo e l’universo viene nascosto da un’oscurità spaventevole
nella quale comincia il viaggio iniziatico di Tamino.
Qualche ora passa. dal chiuso del Tempio il coro dei Sacerdoti comincia
ad invocare lo splendore della luce. I tre Genii annunciano che presto
il Sole tornerà a percorrere la sua strada dorata. Le insidie della
notte non sono ancora vinte e solo quando Pamina e Tamino avranno
attraversato l’acqua e il fuoco, il sole pieno, il sole senza ombre e
macchia illuminerà la terra.
Lo stesso viaggio avviene nell’animo di ogni iniziato che potrebbe ripetere il grido di Tamino: "O eterna notte quando scomparirai? Quando la luce troverà finalmente il mio occhio? [Si riferisce al Terzo Occhio – NdR]". Il rituale di tutte le iniziazioni maschili ha per motto: "Attraverso la notte verso la Luce".
Ciò significa che la direzione di quello che accadde è determinata da
una simbologia che a partire dal viaggio notturno dell’Eroe nel mare,
conosciamo come simbologia solare. Morendo di sera
all’Occidente il Sole deve affrontare il viaggio attraverso il mare
oscuro del mondo sotterraneo e della morte per risorgere, trasformato come Nuovo Sole all’Oriente..........................................
Coming home
Un uomo gira tutto il mondo in cerca di quello che gli occorre, poi torna a casa e là lo trova.
mercoledì 29 aprile 2015
Donne incinte senza lo sperma: il seme prodotto dal midollo osseo femminile
Che sia davvero possibile produrre il seme maschile dal midollo osseo delle donne?
Se ne è parlato circa 2 anni fa, ma con prepotenza la notizia continua ad interessare il pubblico della rete, nonostante si tratti di un argomento molto delicato e, a dir poco, inquietante. Che siamo derivati da Adamo ed Eva oppure dalla cugina scimmia, poco importa in quanto il processo evolutivo è partito e si è affermato grazie alla riproduzione. Immaginate di poterlo parzialmente interrompere, negando all'uomo la possibilità e il diritto di diventare padre. Come? Le donne potrebbero produrre da sole il seme necessario, per procreare i loro figli.
Gli scienziati inglesi dell’università di Newcastle Upon Tyne avrebbero trovato il sistema per convertire le cellule staminali del midollo osseo di una donna in sperma. Il dottore, che presiede al gruppo degli studiosi, non è Victor Frankenstein, ma il professor Karim Nayernia, il quale, dopo aver ricevuto i dovuti permessi per continuare nella sua ricerca, è tuttora immerso nella produzione di seme "artificiale".
Gli esperimenti si stanno concentrando sui topi da laboratorio, ovviamente femmine. Le cellule generatrici, estratte dal midollo e poi bombardate di vitamina A, avrebbero prodotto cellule spermatogonali, che a loro volta dovrebbero appunto diventare l'ultile seme.
La ricerca è partita con l'obietto di risolvere il problema della fertilità per tutti quegli uomini che l'avessero persa a causa del cancro. La stessa ricerca, però, ha raggiunto risultati imprevisti tanto da spaventare lo stesso dottor Nayernia, e non certo perché preoccupato dalle conseguenze a cui si potrebbe arrivare, ma perché teme che i suoi studi possano essere interrotti.
Proprio in un periodo in cui si discute ancora sulla eticità della fecondazione assistita.
C'è chi solleva legittimi dubbi a riguardo, come ad esempio il professor Harry Moore, dell'Università di Sheffield, il quale immagina quali conseguenza potrebbe condurci la manipolazione genetica. Robin Lovell Badge, del National Institute of Medical Research, invece, sostiene che non si possa creare in laboratorio lo sperma senza il cromosoma Y, che appunto appartiene soltanto agli uomini. A meno che non si immagini, in un futuro davvero inquietante, un mondo popolato esclusivamente da donne.
Quando la realtà, supera la fantasia.
Danila Mancini
Se ne è parlato circa 2 anni fa, ma con prepotenza la notizia continua ad interessare il pubblico della rete, nonostante si tratti di un argomento molto delicato e, a dir poco, inquietante. Che siamo derivati da Adamo ed Eva oppure dalla cugina scimmia, poco importa in quanto il processo evolutivo è partito e si è affermato grazie alla riproduzione. Immaginate di poterlo parzialmente interrompere, negando all'uomo la possibilità e il diritto di diventare padre. Come? Le donne potrebbero produrre da sole il seme necessario, per procreare i loro figli.
Gli scienziati inglesi dell’università di Newcastle Upon Tyne avrebbero trovato il sistema per convertire le cellule staminali del midollo osseo di una donna in sperma. Il dottore, che presiede al gruppo degli studiosi, non è Victor Frankenstein, ma il professor Karim Nayernia, il quale, dopo aver ricevuto i dovuti permessi per continuare nella sua ricerca, è tuttora immerso nella produzione di seme "artificiale".
Gli esperimenti si stanno concentrando sui topi da laboratorio, ovviamente femmine. Le cellule generatrici, estratte dal midollo e poi bombardate di vitamina A, avrebbero prodotto cellule spermatogonali, che a loro volta dovrebbero appunto diventare l'ultile seme.
La ricerca è partita con l'obietto di risolvere il problema della fertilità per tutti quegli uomini che l'avessero persa a causa del cancro. La stessa ricerca, però, ha raggiunto risultati imprevisti tanto da spaventare lo stesso dottor Nayernia, e non certo perché preoccupato dalle conseguenze a cui si potrebbe arrivare, ma perché teme che i suoi studi possano essere interrotti.
C'è chi solleva legittimi dubbi a riguardo, come ad esempio il professor Harry Moore, dell'Università di Sheffield, il quale immagina quali conseguenza potrebbe condurci la manipolazione genetica. Robin Lovell Badge, del National Institute of Medical Research, invece, sostiene che non si possa creare in laboratorio lo sperma senza il cromosoma Y, che appunto appartiene soltanto agli uomini. A meno che non si immagini, in un futuro davvero inquietante, un mondo popolato esclusivamente da donne.
Quando la realtà, supera la fantasia.
Danila Mancini
Fuga in campagna, in stile hippy: la sfida dei nuovi contadini anarchici
Centinaia di giovani dell’area dei centri sociali lasciano le città per dedicarsi all’agricoltura: «Genuino clandestino» racconta la battaglia in difesa della terra e la nascita di una rete che si batte per coltivare e distribuire prodotti sani al giusto prezzo
di Luca Zanini
Il ritorno dei giovani alla terra?
Scordatevi l’immagine del solito mulino bianco. I nuovi contadini sono
piuttosto simili a quei ragazzi che, sul finire degli Anni Sessanta,
popolavano le comunità hippy della California. E ad animarli c’è un’idea
che coniuga l’impegno dei centri sociali più barricaderi con la
professionalità dei paladini dell’agricoltura pulita, senza chimica.
Sono i nuovi contadini anarchici, i protagonisti del bel libro Genuino clandestino (Terra
Nuova ed., pp. 280, € 18) , di Michela Potito e Roberta Borghesi che
oggi viene presentato nella Biblioteca delle Oblate a Firenze. Sono neo
coloni emuli di quei ragazzi che - in fuga dal caos e dalla violenza
degli Anni di Piombo - divennero «agricoltori custodi» tra le Balze del
Valdarno aretino. Ma non somigliano agli ex milanesi descritti da Andrea
De Carlo in Due di due .
La sorpresa dei bambini: generazione futuro
I giovani contadini del terzo millennio sono più concreti: spesso duri e puri. Hanno scelto di investire con convinzione nella terra, «per difenderla e non per sfruttarla senza criterio». Insieme impastano il pane, zappano, arano coltivi, seminano, curano vite e frutteto, governano gli animali. Ricordano L’Albero degli zoccoli di Olmi certe foto di Michele Lapini e Sara Casna: perché qui, a differenza di quanto la tv ci abitua a vedere, in campagna non abitano solo vecchi contadini; i figli lontani a cercar fortuna. Qui, tra i panni stesi e l’aratro ci sono i bambini, tanti bambini. Un segno di speranza: nuova generazione per un’agricoltura sana.La battaglia del «prezzo sorgente» di Veronelli
Qui
si lotta contro le leggi insensate che stravolgono la cultura della
terra, contro la burocrazia. Conducendo battaglie importanti, come
quella per il «prezzo sorgente» (lo stesso che invocava unidici anni fa
Luigi Veronelli) perché il prodotto non possa essere «rivenduto sul
mercato a 20-30 volte quel che è stato pagato al contadino». Perciò i
«clandestini» si sostengono tra loro: con una rete di 21 siti di
coordinamento locale e gruppi d’acquisto da Torino a Matera, da Vicenza a
Napoli, passando per l’Emilia, le Marche, la Campagna Romana e
l’Aspromonte calabro, fino alle pendici Etnee.
Zappa e computer contro la precarietà
Fra
gli obbiettivi di questa nuova comunità alternativa, che usa con uguale
destrezza il computer e la zappa, che si intende di sementi,
stagionalità, ma anche di marketing e tecniche di mercato, c’è quello
di «costruire un movimento che metta assieme i lavoratori precari della
città con i lavoratori precari della campagna». Anche se la speranza di
chi ha scelto la campagna è che la terra metta fine a questa precarietà.
La crisi economica sta riportando forzatamente molti adulti fra i
trenta e i quarant’anni alla terra: la scorsa estate - rivela
un’indagine di Coldiretti - è fortemente cresciuto i numero di italiani
disoccupati che hanno cercato e trovato un lavoro, ancorché precario,
nei campi e nei frutteti. Alcuni di loro lo avevano fatto da ragazzi,
per mantenersi agli studi (chi ha passato i 40 ricorda ancora la
raccolta delle mele in Trentino Alto Adige o le vendemmie tra Friuli e
Toscana). Per altri era un debutto assoluto. Per tutti, però, la crisi è
stata lo spunto per riscoprire l’agricoltura e l’importanza
dell’ambiente, uscendo dalle città.
La rete sociale e l’etica del cibo
E’
una comunità che - date le radici ben piantate nella cultura dei centri
sociali - non prescinde dall’impegno ambientalista e politico: «la
storia e le realtà del movimento è storia di resistenza contadina in
nome della terra come bene comune». Il libro Genuino clandestino
racconta questa battaglia attraverso le storie di dieci piccoli nuclei
contadini, con un diario di viaggio che non segue soltanto le fasi della
produzione contadina ma analizza anche gli sforzi per la creazione di
mercati di vendita diretta, momenti di «scambio di saperi e
informazione», sfide per «rivendicare il diritto alla sovranità
alimentare, alla difesa della terra e dei territori». Non ci sono
portavoce né strutture gerarchiche, ma c’è un manifesto di principi
condivisi che punta a saldare un’alleanza tra i neo contadini anarchici e
i consumatori, per evitare le trappole «dell’agrobusiness e di una
green economy, verde solo nella facciata». Una rete sociale e
ambientale, dunque, che «produce» il cibo e l’etica del cibo di domani.
Perché mangiare bene, sano e al prezzo giusto è la nuova battaglia da
vincere. In difesa della terra.
27 febbraio 2015 | 12:46
© RIPRODUZIONE RISERVATAfonte
CresciAmo!
Avevo sempre creduto che crescere fosse automatico, invece è un qualcosa che bisogna decidere di fare.
B. Laurence
B. Laurence
martedì 28 aprile 2015
E'
"impari a disimparare per riscoprire i talenti, questo frutto succoso del sapere eterno celato sotto una nebbia rigida e putrida, è magnifico quando il cambiamento avviene e il mondo si colora d'immenso vero, la visione è la visione dove prima altro sostava, la giostra menzoniera è dissipata dal tempo non tempo, stelle di energia ai confini della realtà uniscono fasci informanti dello stato primordiale, e poi silenzio dove nulla e tutto c'è nell'adesso"
#andreanicola #OltreCoscienza
lunedì 27 aprile 2015
5 cose che dovete sapere sulle etichette alimentari
Un’arma molto potente nelle mani dei consumatori, ma che purtroppo la maggior parte di noi non sa interpretare.
Pubblicato il 27/04/2015 da Chiara Cevoli
Spesso scritte in caratteri quasi illeggibili, piene di sigle, numeri, e nomi quasi impronunciabili: sono le etichette alimentari, un’arma molto potente nelle mani dei consumatori, ma che purtroppo la maggior parte di noi non sa interpretare. Ecco una piccola guida che vi aiuterà a capire meglio come leggere le etichette alimentari.
1. Ingredienti
La cosa più importante da sapere è che gli ingredienti sono scritti in ordine di quantità: da quello più abbondante a quello meno abbondante. Vediamo un esempio: Ingredienti: Zucchero, farina di frumento, uova fresche, agenti lievitanti, zucchero caramellato, aromi.
Questa è la lista di ingredienti di un noto tipo di biscotti-snack dove l’ingrediente principale è lo zucchero, seguito dalla farina, uova, etc. Sarebbe bene scegliere alimenti con quantità minime di zucchero e se presente dovrebbe essere quello grezzo di canna.
2. Sciroppo di glucosio-fruttosio
Allacciandosi a quanto detto al punto 1, vi consiglio di evitate gli alimenti contenti molti zuccheri: saccarosio, zucchero di canna, dolcificanti, edulcoranti e sciroppo di glucosio-fruttosio. Lo sciroppo di glucosio-fruttosio in particolare sembrerebbe tra i responsabili dell’obesità infantile e dell’epidemia di diabete di tipo II che ha colpito negli ultimi anni i paesi occidentali.3. Sigle che non si conoscono
Il numero di ingredienti riportato deve essere minimo: secondo alcuni non dovrebbero essere più di cinque. Trovare un prodotto in commercio con meno di cinque ingredienti è abbastanza complicato, ma non impossibile. Evitate comunque le preparazioni che riportano, tra gli ingredienti: numerose sigle, nomi che non conoscete o qualsiasi cosa si discosta da ciò che la natura ci offre.4. Oli vegetali
Sono ormai onnipresenti in tutte le preparazioni dolciarie e non che troviamo in vendita. Per oli vegetali si intendono oli che derivano da piante, vegetali appunto: si escludono quindi burro e grassi animali vari. Tra questi abbiamo: olio di oliva, di mais, di colza, di cocco, etc. Generalmente se presente l’olio di oliva è riportato in etichetta e non passa mai sotto la dicitura generica di oli vegetali perché è un prodotto “di qualità”. La dicitura generica indica invece quasi sempre olio di cocco, palma o colza: i meno pregiati e tra i più dannosi per la nostra salute. Spesso la dicitura oli vegetali è accompagnata da: idrogenati, parzialmente idrogenati, non idrogenati. L’idrogenazione, se parziale è un processo che peggiora le qualità salutistiche dell’olio, ma purtroppo, trasformando gli oli da liquidi a solidi, è fondamentale nella preparazione di alcuni alimenti industriali. Quindi scegliere gli alimenti che riportano: oli vegetali non idrogenati o totalmente idrogenati. Evitare invece gli alimenti con oli vegetali parzialmente idrogenati.5. I presunti alimenti salutistici
Non fatevi fregare da alimenti “salutistici” perché ricchi in fibre o aggiunti di vitamine o minerali. Una sana alimentazione non ha bisogno dell’aggiunta di nessun nutriente: se abbiamo bisogno di più fibre mangiamo un po’ di verdura o frutta in più, stessa cosa per le vitamine e i minerali. I nutrienti presenti naturalmente negli alimenti sono più assimilabili e non sovraccaricano di lavoro fegato e reni.fonte
Mezzo pieno o mezzo vuoto?
Un
giorno qualcuno mi mostrò un bicchiere di vino riempito a metà e mi
chiese: “è mezzo pieno o mezzo vuoto?” Io senza pensarci presi il
bicchiere e bevvi il vino. Fine del problema!
Alexander Jodorowsky
domenica 26 aprile 2015
Aggiornamento del blog e riepilogo degli altri contatti
Nonostante i record di visualizzazioni degli ultimi tempi, a tutti i lettori volevo comunicare che il blog verrà aggiornato con minor frequenza in futuro. Questi anni sono stati per me un grande impegno giornaliero a postare notizie, articoli, video, scritti, documenti inediti, ecc... a gratis e senza nessun tipo di pressione esterna. Il materiale, lo ricordo ancora una volta, è sempre disponibile nell'archivio interno: cercate le parole chiave o argomenti nelle due barre di ricerca in alto ed in alto a sinistra del blog. GRAZIE A TUTTI ! :)
Per un contatto più immediato ricordo i miei consueti, attivi e attuali social network, pagine, ecc...:
http://andreanicola.blogspot.it/
YouTube
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Pagina FB "Il gabbiano Jonathan Livingston"
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Pagina FB "Genesi Corrado Malanga" della casa editrice Spazio Interiore
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Scosse!
Ogni tanto le persone vanno scosse, perchè può capitare che la loro parte migliore si depositi sul fondo.
(web)
(web)
sabato 25 aprile 2015
Le statuette di Acambaro
Nel 1945 Waldemar Julsrud, un immigrato tedesco nonché esperto
archeologo, scoprì delle statuette di argilla, sepolte ai piedi del
monte El Toro, nelle vicinanze di Acambaro, presso Guanajuato, in
Messico.
L'autenticità dei ritrovamenti di Julsrud fu messa in discussione in quanto l'enorme collezione includeva dei dinosauri; la maggior parte degli archeologi ritiene che i dinosauri siano estinti da 65 milioni di anni, e la loro conoscenza da parte dell'uomo é limitata agli ultimi 200 anni. Se questo é vero, non é possibile che l'uomo li abbia visti e raffigurati 2.500 anni fa.
Tra il 1945 e il 1946, il direttore di archeologia della zona di
Acambaro, per conto del Museo Nazionale di Antropologia di Città del
Messico, era Carlos Perea. In un'intervista registrata, egli descrisse
gli scavi di Julsrud come non autorizzati, come lo erano molte altre
scoperte simili fatte dai contadini della zona, però non aveva dubbi sul
fatto che i ritrovamenti fossero autentici. Riconobbe di aver esaminato
le statuette, compresi i dinosauri, provenienti da molti siti diversi.
Era presente quando furono effettuati ufficialmente degli scavi dal
Museo Nazionale e dal Museo Americano di Storia Naturale. Vennero
trovate numerose statuette, inclusi dinosauri, che egli ha descritto in
dettaglio.
Nel 1954 il governo messicano mandò quattro rinomati archeologi ad
indagare. Scelsero un sito diverso, ma comunque nelle vicinanze, e
iniziarono scavi meticolosi. Ad una profondità di circa due metri
trovarono numerosi esempi di statuette simili, e conclusero che la
scoperta di Julsrud era autentica. Tuttavia, tre settimane dopo il loro
rapporto dichiarava che la collezione era una frode, a causa delle
fantastiche rappresentazioni di uomini e dinosauri insieme.
Nel 1955 Charles Hapgood, un rinomato professore di antropologia
presso l'Università del New Hampshire, condusse un'elaborata indagine
che comprendeva un'estesa datazione radiometrica. Era accompagnato da
Earl Stanley Gardner, ex Procuratore Distrettuale della città di Los
Angeles, California, creatore del personaggio di Perry Mason. Essi
dimostrarono l'infondatezza delle affermazioni secondo le quali Julsrud
avrebbe fabbricato le statuine, scavando sotto la casa del capo della
polizia, la quale era stata costruita 25 anni prima che Julsrud
arrivasse in Messico. Furono trovati altri 43 esemplari dello stesso
tipo. La Isotopes Incorporated del New Jersey eseguì tre test al
radiocarbonio, che indicarono le datazioni 1640 a.C., 4530 a.C. e 1110
a.C. Diciotto esemplari furono sottoposti a test termoluminescenti da
parte dell'Università della Pennsylvania, ognuno dei quali indicò
approssimativamente la datazione del 2500 a.C. Questi risultati in
seguito furono ritrattati quando si apprese che alcuni dei campioni
erano dinosauri.
Nel 1990 fu eseguita un'indagine da parte di Neal Steedy, un
archeologo indipendente che si guadagna da vivere grazie ad incarichi su
commissione del governo messicano. Egli selezionò arbitrariamente un
sito di scavo considerevolmente distante da quello di Julsrud. Si
trovarono bietole, ma nessuna statuetta. Poi sottopose alcune figurine
della collezione di Julsrud a dei test al radiocarbonio, che indicarono
datazioni tra i 4000 e i 1500 anni fa. Allora decise di ignorare i
risultati, affermando che le statuette erano troppo tenere per durare
più di vent'anni nel terreno. Ignorò anche il fatto che molti dei pezzi
riconosciuti di Chupicuaro hanno la stessa consistenza, e si sono
conservati benissimo. Naturalmente, alcuni pezzi della collezione di
Julsrud sono cotti magnificamente. I tentativi di Steedy per confutare
la collezione di Julsrud in realtà ottengono il risultato opposto:
dimostrano efficacemente la determinazione da parte dell'establishment
di difendere il dogma evoluzionistico, di fronte alle devastanti
implicazioni di questa scoperta estremamente significativa.
Brontosauro
Il disegno a sinistra è ricavato dal libro di Bob Bakker, Dinosaur Heresies (1986) . Egli inizia raccontando la storia di come è arrivato a capire che "C'è qualcosa che non va con i nostri dinosauri". Dice: "Ero cresciuto con l'ortodossia concernente i dinosauri mostri legati alle paludi e di indole alquanto pigra, che si trascinavano faticosamente nel terreno inzuppato..." Le sue opinioni contrastanti hanno cambiato drasticamente il modo in cui oggi vengono rappresentati i dinosauri.
Come viene rappresentato oggi
Correttamente scolpito da popolazioni antiche
Anchilosauro
L'anchilosauro mostrava un gran numero di varietà, come i nostri moderni cani, tuttavia la tipologia generale è facilmente riconoscibile in questa statuina di Acambaro.
La spiegazione più ovvia per le centinaia di rappresentazioni di dinosauri in vita, è che non sono scomparsi tanto tempo fa. Queste popolazioni che vissero 2500 anni fa li videro.
Come viene rappresentato oggi
Correttamente scolpito da popolazioni antiche
Iguanodonte
Quando, all'inizio del 1800, furono scoperte ossa di iguanodonte, gli scienziati avevano idee alquanto approssimative sull'aspetto che esso poteva avere avuto in vita.
Disegnato in modo sbagliato verso il 1825
Disegnato in modo sbagliato verso il 1895
Verso la fine del 1800, la concezione era notevolmente migliorata.
Correttamente disegnato oggi
Ora ne sappiamo molto di più. Ad esempio, i tendini ossificati nella
coda indicano che quest'ultima non si abbassava, ma rimaneva dritta in
fuori.
Correttamente scolpito da popolazioni antiche
La statuetta in argilla è originaria della cultura pre-classica di
Chupicuaro (dal 800 a.C. al 200 d.C.), ed è stata trovata presso
Acambaro, a Guanajuato, in Messico. Appare evidente che queste
popolazioni sapevano come apparivano in vita gli iguanodonti.
Tratto da http://www.bible.ca/
fonte
L'autenticità dei ritrovamenti di Julsrud fu messa in discussione in quanto l'enorme collezione includeva dei dinosauri; la maggior parte degli archeologi ritiene che i dinosauri siano estinti da 65 milioni di anni, e la loro conoscenza da parte dell'uomo é limitata agli ultimi 200 anni. Se questo é vero, non é possibile che l'uomo li abbia visti e raffigurati 2.500 anni fa.
Il disegno a sinistra è ricavato dal libro di Bob Bakker, Dinosaur Heresies (1986) . Egli inizia raccontando la storia di come è arrivato a capire che "C'è qualcosa che non va con i nostri dinosauri". Dice: "Ero cresciuto con l'ortodossia concernente i dinosauri mostri legati alle paludi e di indole alquanto pigra, che si trascinavano faticosamente nel terreno inzuppato..." Le sue opinioni contrastanti hanno cambiato drasticamente il modo in cui oggi vengono rappresentati i dinosauri.
Come viene rappresentato oggi
Correttamente scolpito da popolazioni antiche
L'anchilosauro mostrava un gran numero di varietà, come i nostri moderni cani, tuttavia la tipologia generale è facilmente riconoscibile in questa statuina di Acambaro.
La spiegazione più ovvia per le centinaia di rappresentazioni di dinosauri in vita, è che non sono scomparsi tanto tempo fa. Queste popolazioni che vissero 2500 anni fa li videro.
Come viene rappresentato oggi
Correttamente scolpito da popolazioni antiche
Quando, all'inizio del 1800, furono scoperte ossa di iguanodonte, gli scienziati avevano idee alquanto approssimative sull'aspetto che esso poteva avere avuto in vita.
Disegnato in modo sbagliato verso il 1825
Disegnato in modo sbagliato verso il 1895
Correttamente disegnato oggi
Correttamente scolpito da popolazioni antiche
Tratto da http://www.bible.ca/
fonte
Corrado Malanga - Emiliano Babilonia - addotti alienati = rincoglioniti dal sistema
Considerazioni di Emiliano Babilonia sul controllo mentale che coincidono, totalmente o in parte, con gli studi di Malanga.
Il Festival Vegetariano a Gorizia non si farà ma...
Il "Festival Vegetariano" a Gorizia non si farà, la notizia è stata emanata dal quotidiano "Il Piccolo" di oggi 25 aprile 2015. In sintesi sembra c'entrare l'incertezza economica che avvolge un po' tutto il territorio (e non solo). Paradossalmente però son già stati spesi fior di euro per tuboni rossi a Sant'Andrea e sfregi al colle del bellissimo Castello di Gorizia con ascensori "fantasma".
Dedico questo videoclip ai vari politici che hanno permesso e/o avallato tutto ciò :D
La strada...
Una strada potrà essere lunga o corta...ma se non fai il primo passo sicuramente sarà lunghissima.
Proverbio giapponese
Proverbio giapponese
venerdì 24 aprile 2015
Gandhi lo sconosciuto
Marcello Pamio – Effervescienza
Mohandas Karamchand Gandhi
(1869-1948), è stato un importante politico e guida spirituale per l’India.
Il mondo lo ricorda come il padre della nonviolenza, strutturalmente esile, magro, anzi magrissimo a causa dei suoi digiuni. Ma non è sempre stato così…
Nonostante il riconoscimento universale a simbolo della pace, Gandhi da giovane la pensava molto diversamente: era a favore della violenza, e stando a quello che scrive, era pure grasso!
All’età di 18 anni va a studiare da avvocato a Londra, e qui si adatta alle abitudini malsane dei britannici, indugiando nel cibo e ammalandosi come la maggior parte dei sudditi.
Poi accadde qualcosa nella sua vita che cambiò per sempre il suo destino: ricevette un libro...
«Quarant’anni fa, mentre attraversavo una grande crisi di scetticismo e dubbio, incappai nel libro di Tolstoi ‘Il Regno di Dio è dentro di voi’, e ne fui profondamente colpito. A quel tempo credevo nella violenza. La lettura del libro mi guarì dallo scetticismo e fece di me un fermo credente nell’ahimsa (non violenza)».
Del Leone russo ce ne siamo occupati nel nr. 25 di Effervescienza (novembre 2010).
Il grande Lev Nikolàevič Tolstòj impiegò tre anni per scrivere questo capolavoro sconosciuto e l’unica edizione italiana fu quella dei F.lli Bocca nel 1894, oramai rarissima.
«Mai nessuna opera mi è costata tanta fatica», confidò Leone al fedele discepolo e segretario Certkov.
Gandhi ne ricevette in regalo da un amico una copia nel 1894, e la sua vita cambiò.
Fece di questo libro il suo vademecum, a tal punto che se lo portò con sé in prigione nel 1908 e ne regalò una copia con tanto di dedica al suo carceriere!
Ecco cosa scrive Gandhi dello scrittore russo:
«Fu l’uomo più veritiero della sua epoca. Fu il più grande apostolo della nonviolenza che l’epoca attuale abbia dato. Nessuno in Occidente, prima o dopo di lui, ha parlato e scritto della nonviolenza così ampiamente e insistentemente, e con tanta penetrazione e intuito.
La vita di Tolstoi, con il suo amore grande come l’oceano, dovrebbe servire da faro e da inesauribile fonte di ispirazione, per inculcare in noi questo vero e più alto tipo di ahimsà»
Il senso di questo lavoro è far conoscere il pensiero di Gandhi per quello che concerne la salute e malattia. Il testo in corsivo è il suo pensiero come riportato nel suo libro “Guida alla salute”.
Il mondo lo ricorda come il padre della nonviolenza, strutturalmente esile, magro, anzi magrissimo a causa dei suoi digiuni. Ma non è sempre stato così…
Nonostante il riconoscimento universale a simbolo della pace, Gandhi da giovane la pensava molto diversamente: era a favore della violenza, e stando a quello che scrive, era pure grasso!
All’età di 18 anni va a studiare da avvocato a Londra, e qui si adatta alle abitudini malsane dei britannici, indugiando nel cibo e ammalandosi come la maggior parte dei sudditi.
Poi accadde qualcosa nella sua vita che cambiò per sempre il suo destino: ricevette un libro...
«Quarant’anni fa, mentre attraversavo una grande crisi di scetticismo e dubbio, incappai nel libro di Tolstoi ‘Il Regno di Dio è dentro di voi’, e ne fui profondamente colpito. A quel tempo credevo nella violenza. La lettura del libro mi guarì dallo scetticismo e fece di me un fermo credente nell’ahimsa (non violenza)».
Del Leone russo ce ne siamo occupati nel nr. 25 di Effervescienza (novembre 2010).
Il grande Lev Nikolàevič Tolstòj impiegò tre anni per scrivere questo capolavoro sconosciuto e l’unica edizione italiana fu quella dei F.lli Bocca nel 1894, oramai rarissima.
«Mai nessuna opera mi è costata tanta fatica», confidò Leone al fedele discepolo e segretario Certkov.
Gandhi ne ricevette in regalo da un amico una copia nel 1894, e la sua vita cambiò.
Fece di questo libro il suo vademecum, a tal punto che se lo portò con sé in prigione nel 1908 e ne regalò una copia con tanto di dedica al suo carceriere!
Ecco cosa scrive Gandhi dello scrittore russo:
«Fu l’uomo più veritiero della sua epoca. Fu il più grande apostolo della nonviolenza che l’epoca attuale abbia dato. Nessuno in Occidente, prima o dopo di lui, ha parlato e scritto della nonviolenza così ampiamente e insistentemente, e con tanta penetrazione e intuito.
La vita di Tolstoi, con il suo amore grande come l’oceano, dovrebbe servire da faro e da inesauribile fonte di ispirazione, per inculcare in noi questo vero e più alto tipo di ahimsà»
Il senso di questo lavoro è far conoscere il pensiero di Gandhi per quello che concerne la salute e malattia. Il testo in corsivo è il suo pensiero come riportato nel suo libro “Guida alla salute”.
Medicine e malattia
Viviamo nella fatale illusione che nessun male si possa curare senza medicine. Questo concetto ha nociuto all’umanità più di molti altri mali.
E’ indubbiamente necessario di curare i nostri mali, ma non sono mai le medicine che possono riuscirvi. Alcune medicine sono soltanto inutili; ma altre riescono veramente dannose.
Un ammalato che ingurgita dei medicinali commette la stessa pazzia di chi, volendo pulire una casa, si mettesse a coprire il sudiciume che vi s’è accumulato. Più copriamo le immondizie, e più rapidamente procede la putrefazione. Nel corpo umano si verifica esattamente lo stesso caso.
Le indisposizioni, le malattie, non sono altro che un ammonimento della Natura, la quale ci avverte che le immondizie si sono andate accumulando in questa o in quella parte del corpo, e sarebbe certamente cosa saggia lasciar fare alla Natura invece di coprire il sudiciume a forza di medicine.
Quelli che prendono delle medicine non fanno altro che intralciare il compito della Natura.
La maggior parte dei mali sono curati assai meglio dalla Natura che dalle medicine, e il dottor Masongood arriva perfino a dire che i medici han fatto più vittime che la guerra, la carestia e la pestilenza assieme unite.
E’ pure provato dall’esperienza che le malattie, aumentano in proporzione all’aumento del numero dei medici in un dato paese.
Viviamo nella fatale illusione che nessun male si possa curare senza medicine. Questo concetto ha nociuto all’umanità più di molti altri mali.
E’ indubbiamente necessario di curare i nostri mali, ma non sono mai le medicine che possono riuscirvi. Alcune medicine sono soltanto inutili; ma altre riescono veramente dannose.
Un ammalato che ingurgita dei medicinali commette la stessa pazzia di chi, volendo pulire una casa, si mettesse a coprire il sudiciume che vi s’è accumulato. Più copriamo le immondizie, e più rapidamente procede la putrefazione. Nel corpo umano si verifica esattamente lo stesso caso.
Le indisposizioni, le malattie, non sono altro che un ammonimento della Natura, la quale ci avverte che le immondizie si sono andate accumulando in questa o in quella parte del corpo, e sarebbe certamente cosa saggia lasciar fare alla Natura invece di coprire il sudiciume a forza di medicine.
Quelli che prendono delle medicine non fanno altro che intralciare il compito della Natura.
La maggior parte dei mali sono curati assai meglio dalla Natura che dalle medicine, e il dottor Masongood arriva perfino a dire che i medici han fatto più vittime che la guerra, la carestia e la pestilenza assieme unite.
E’ pure provato dall’esperienza che le malattie, aumentano in proporzione all’aumento del numero dei medici in un dato paese.
Corpo, anima e spirito
Corpo e spirito, sono così intimamente legati fra loro che l’uno patisce, non può a meno di soffrirne anche l’organismo tutto.
Il corpo che alberga una mente inferma non può a meno d’essere malato. Ne viene di conseguenza che un carattere puro è la base della salute; i pensieri cattivi e le male passioni sono che varie forme di malattia.
Tutte le varie attività dell’organismo dipendono dalla circolazione del sangue. Esso estrae dagli cibo gli elementi nutritivi, elimina i rifiuti per mezzo dell’intestino, e così mantiene il calore del corpo. Il principale agente purificatore del sangue è l’aria.
Senza dubbio alcuno l’aria impura dà origine alle malattie nel novantanove per cento dei casi. Ne viene di conseguenza che il vivere e lavorare all’aria aperta è il mezzo migliore per evitare d’ammalarsi. Non c’è medico al mondo che possa rivaleggiare con l’aria fresca.
Aria e luce sono intimamente legate, o meglio compenetrate fra loro, che tanto val dir qui senz’altro alcune parole intorno alla luce. La luce è indispensabile alla vita quanto l’aria stessa. Dove la luce non penetra, l’aria non può mai essere pura!
Corpo e spirito, sono così intimamente legati fra loro che l’uno patisce, non può a meno di soffrirne anche l’organismo tutto.
Il corpo che alberga una mente inferma non può a meno d’essere malato. Ne viene di conseguenza che un carattere puro è la base della salute; i pensieri cattivi e le male passioni sono che varie forme di malattia.
Tutte le varie attività dell’organismo dipendono dalla circolazione del sangue. Esso estrae dagli cibo gli elementi nutritivi, elimina i rifiuti per mezzo dell’intestino, e così mantiene il calore del corpo. Il principale agente purificatore del sangue è l’aria.
Senza dubbio alcuno l’aria impura dà origine alle malattie nel novantanove per cento dei casi. Ne viene di conseguenza che il vivere e lavorare all’aria aperta è il mezzo migliore per evitare d’ammalarsi. Non c’è medico al mondo che possa rivaleggiare con l’aria fresca.
Aria e luce sono intimamente legate, o meglio compenetrate fra loro, che tanto val dir qui senz’altro alcune parole intorno alla luce. La luce è indispensabile alla vita quanto l’aria stessa. Dove la luce non penetra, l’aria non può mai essere pura!
Il cibo
E’ indiscutibile che gli uomini mangiano soprattutto per soddisfare il palato, senza fermarsi a vagliare gli effetti del cibo sull’organismo.
L’uomo non è nato per mangiare, né per questo scopo deve vivere. La nostra vera missione è conoscere e servire il Creatore; ma siccome a questo servizio è strumento necessario il corpo, così dobbiamo nutrirlo per mantenerlo in vita.
Gli animali che vivono secondo Natura, in piena libertà, non muoiono mai di fame: fra loro non vi sono ricchi e poveri, non v’è chi muore d’inedia e chi mangia tre o quattro volte al giorno. Queste anomalie esistono soltanto fra noi, esseri umani.
La natura non ha mai riposo, non manca mai al proprio dovere, non conosce ozio; tutto il lavoro è compiuto alla perfezione e con puntualità assoluta. Se organizzeremo la nostra vita in armonia alle immutabili leggi della Natura, vedremo che in tutto il vasto mondo non vi sarà più chi patisca la fame. E poiché la natura provvede sempre quel tanto di cibo che è necessario per tutti gli esseri umani, ne viene di conseguenza che chi consuma più cibo di quanto normalmente spetta, defrauda un altro dalla parte di cui ha diritto.
Quindi tutto quello che mangiamo soltanto per soddisfare la gola deve necessariamente nuocere alla nostra salute.
La dieta di frutta è la migliore, poi c’è quella vegetale, in cui comprendiamo tutti gli ortaggi e i cereali.
Io oso considerare il latte come uno dei cibi da escludersi e questo lo dico basandomi sulla mia esperienza personale. Inoltre la purezza del latte dipende dal foraggio di cui si nutre la mucca e dalle sue condizioni di salute. L’uomo che beve latte di mucca avrà la salute della mucca stessa.
Il mangiar zucchero per sé stesso è una follia; i troppi dolci indeboliscono i denti e guastano lo stomaco.
E’ indiscutibile che gli uomini mangiano soprattutto per soddisfare il palato, senza fermarsi a vagliare gli effetti del cibo sull’organismo.
L’uomo non è nato per mangiare, né per questo scopo deve vivere. La nostra vera missione è conoscere e servire il Creatore; ma siccome a questo servizio è strumento necessario il corpo, così dobbiamo nutrirlo per mantenerlo in vita.
Gli animali che vivono secondo Natura, in piena libertà, non muoiono mai di fame: fra loro non vi sono ricchi e poveri, non v’è chi muore d’inedia e chi mangia tre o quattro volte al giorno. Queste anomalie esistono soltanto fra noi, esseri umani.
La natura non ha mai riposo, non manca mai al proprio dovere, non conosce ozio; tutto il lavoro è compiuto alla perfezione e con puntualità assoluta. Se organizzeremo la nostra vita in armonia alle immutabili leggi della Natura, vedremo che in tutto il vasto mondo non vi sarà più chi patisca la fame. E poiché la natura provvede sempre quel tanto di cibo che è necessario per tutti gli esseri umani, ne viene di conseguenza che chi consuma più cibo di quanto normalmente spetta, defrauda un altro dalla parte di cui ha diritto.
Quindi tutto quello che mangiamo soltanto per soddisfare la gola deve necessariamente nuocere alla nostra salute.
La dieta di frutta è la migliore, poi c’è quella vegetale, in cui comprendiamo tutti gli ortaggi e i cereali.
Io oso considerare il latte come uno dei cibi da escludersi e questo lo dico basandomi sulla mia esperienza personale. Inoltre la purezza del latte dipende dal foraggio di cui si nutre la mucca e dalle sue condizioni di salute. L’uomo che beve latte di mucca avrà la salute della mucca stessa.
Il mangiar zucchero per sé stesso è una follia; i troppi dolci indeboliscono i denti e guastano lo stomaco.
Digiuno ed esercizio
fisico
E’ di estrema importanza il masticare in modo veramente completo; così facendo si estrae il massimo di nutrimento dal minimo possibile di cibo.
La sola parte utile del nostro cibo è quella che viene assimilata dal sangue; il resto non fa che ingombrare l’intestino.
I nostri saggi antenati hanno prescritto frequenti digiuni come doveri religiosi. Infatti, anche dal solo punto di vista igienico, sarà altamente benefico il digiunare almeno una volta ogni quindici giorni.
Il moto è per l’uomo una necessità vitale, come l’aria, l’acqua, il cibo, perché non vi può essere perfetta salute senza moto, senza attività ben regolata.
E’ di estrema importanza il masticare in modo veramente completo; così facendo si estrae il massimo di nutrimento dal minimo possibile di cibo.
La sola parte utile del nostro cibo è quella che viene assimilata dal sangue; il resto non fa che ingombrare l’intestino.
I nostri saggi antenati hanno prescritto frequenti digiuni come doveri religiosi. Infatti, anche dal solo punto di vista igienico, sarà altamente benefico il digiunare almeno una volta ogni quindici giorni.
Il moto è per l’uomo una necessità vitale, come l’aria, l’acqua, il cibo, perché non vi può essere perfetta salute senza moto, senza attività ben regolata.
Gravidanza e
allattamento
Le donne che abitano in città conducono una vita contro natura: cibi, vesti, abitudini in generale offendono le leggi naturali della vita semplice e sana.
Se la donna in gravidanza non accoglie in sé che pensieri d’amore per tutto quanto v’è di nobile e di buono, il suo bambino manifesterà le stesse tendenze; se, invece si lascia trascinare alla collera e ad altre cattive passioni, il bimbo le erediterà inevitabilmente. Perciò durante i nove mesi di gravidanza, ella deve dedicarsi costantemente ad opere buone, liberarsi da ogni angustia e timore, non ammettere pensieri o sentimenti cattivi, togliere dalla sua vita tutto ciò che sia non verità profonda e non perdere un momento solo in parole oziose o in opere vane.
S’intende che la donna incinta deve mantenere il corpo puro come la mente, respirando aria fresca e libera in gran copia, mangiando cibi semplici e sani, e anche di questi solo quel tanto che può digerire con facilità. Se segue tutti i consigli già dati quanto alla dieta, ecc. non avrà alcun bisogno di ricorrere ai medici.
E’ stretto dovere del marito di astenersi da ogni litigio con sua moglie durante questo periodo e di condursi in modo da renderla serena e felice. Per nessun motivo, poi, si deve mai darle alcuna medicina.
Per il bambino, poiché la sua salute dipende interamente da quella della madre, bisogna curare la dieta e le abitudini con attenzione speciale.
Se il bambino è indisposto, bisogna studiare le condizioni di salute della madre; dargli delle medicine equivarrebbe ad assassinarlo, perché la sua delicata costituzione non può reggere alla loro azione tossica.
Finché la madre ha latte sufficiente, il bimbo va nutrito esclusivamente con quello, poi gradatamente bisogna abituarlo ad una dieta di frutta, per far sì che il sangue si mantenga puro fin da principio.
Le donne che abitano in città conducono una vita contro natura: cibi, vesti, abitudini in generale offendono le leggi naturali della vita semplice e sana.
Se la donna in gravidanza non accoglie in sé che pensieri d’amore per tutto quanto v’è di nobile e di buono, il suo bambino manifesterà le stesse tendenze; se, invece si lascia trascinare alla collera e ad altre cattive passioni, il bimbo le erediterà inevitabilmente. Perciò durante i nove mesi di gravidanza, ella deve dedicarsi costantemente ad opere buone, liberarsi da ogni angustia e timore, non ammettere pensieri o sentimenti cattivi, togliere dalla sua vita tutto ciò che sia non verità profonda e non perdere un momento solo in parole oziose o in opere vane.
S’intende che la donna incinta deve mantenere il corpo puro come la mente, respirando aria fresca e libera in gran copia, mangiando cibi semplici e sani, e anche di questi solo quel tanto che può digerire con facilità. Se segue tutti i consigli già dati quanto alla dieta, ecc. non avrà alcun bisogno di ricorrere ai medici.
E’ stretto dovere del marito di astenersi da ogni litigio con sua moglie durante questo periodo e di condursi in modo da renderla serena e felice. Per nessun motivo, poi, si deve mai darle alcuna medicina.
Per il bambino, poiché la sua salute dipende interamente da quella della madre, bisogna curare la dieta e le abitudini con attenzione speciale.
Se il bambino è indisposto, bisogna studiare le condizioni di salute della madre; dargli delle medicine equivarrebbe ad assassinarlo, perché la sua delicata costituzione non può reggere alla loro azione tossica.
Finché la madre ha latte sufficiente, il bimbo va nutrito esclusivamente con quello, poi gradatamente bisogna abituarlo ad una dieta di frutta, per far sì che il sangue si mantenga puro fin da principio.
Conclusione
Noi non siamo che il riflesso dell’universo che ci circonda; tutte le caratteristiche del mondo esterno si ritrovano nelle profondità dell’anima nostra.
Quando cambieremo natura, il mondo intorno a noi si trasformerà inevitabilmente. E’ questo il grande mistero della creazione di Dio, questo è il segreto della vera felicità.
La nostra felicità dipende esclusivamente da ciò che siamo, e non mai dai casi della vita, né dai nostri rapporti con altre persone.
Se desideriamo la salute per poterci concedere piaceri e svaghi di ogni genere, o per vantarci della bellezza del nostro corpo e considerarlo come fine a sé stesso, allora davvero sarebbe assai meglio che avessimo corpi informi e corrotti.
Il corpo non può esserci veramente utile se non in quanto lo consideriamo come il tempio di Dio e ce ne serviamo per il culto divino, altrimenti non è altro che un vaso immondo d’ossa, di carne, di sangue; e l’aria e l’acqua che ne escono, sono peggiori del veleno.
Il nostro corpo può essere un fedele servitore, ma quando diventa il padrone, la sua potenza di male non conosce più limiti. In noi si svolge una lotta incessante fra Satana e l’anima nostra che entrambi vorrebbero reggere il nostro corpo. Se l’anima vince, il corpo diviene un possente istrumento di bene, ma se nella lotta la vittoria tocca al demonio, esso non è più che un letamaio da cui pullula il vizio.
Quelli che trasformano un palazzo in una latrina o viceversa, raccoglieranno certo i frutti della loro colpevole follia.
La vera felicità è impossibile senza la vera salute, e la vera salute è impossibile a chi non sa rigidamente vincere la gola. Quando avremo disciplinato il palato, tutti gli altri sensi cadranno automaticamente sotto il dominio della nostra volontà. E chi domina i propri sensi ha realmente dominato il mondo intero, è giunto a far parte di Dio!
Noi non siamo che il riflesso dell’universo che ci circonda; tutte le caratteristiche del mondo esterno si ritrovano nelle profondità dell’anima nostra.
Quando cambieremo natura, il mondo intorno a noi si trasformerà inevitabilmente. E’ questo il grande mistero della creazione di Dio, questo è il segreto della vera felicità.
La nostra felicità dipende esclusivamente da ciò che siamo, e non mai dai casi della vita, né dai nostri rapporti con altre persone.
Se desideriamo la salute per poterci concedere piaceri e svaghi di ogni genere, o per vantarci della bellezza del nostro corpo e considerarlo come fine a sé stesso, allora davvero sarebbe assai meglio che avessimo corpi informi e corrotti.
Il corpo non può esserci veramente utile se non in quanto lo consideriamo come il tempio di Dio e ce ne serviamo per il culto divino, altrimenti non è altro che un vaso immondo d’ossa, di carne, di sangue; e l’aria e l’acqua che ne escono, sono peggiori del veleno.
Il nostro corpo può essere un fedele servitore, ma quando diventa il padrone, la sua potenza di male non conosce più limiti. In noi si svolge una lotta incessante fra Satana e l’anima nostra che entrambi vorrebbero reggere il nostro corpo. Se l’anima vince, il corpo diviene un possente istrumento di bene, ma se nella lotta la vittoria tocca al demonio, esso non è più che un letamaio da cui pullula il vizio.
Quelli che trasformano un palazzo in una latrina o viceversa, raccoglieranno certo i frutti della loro colpevole follia.
La vera felicità è impossibile senza la vera salute, e la vera salute è impossibile a chi non sa rigidamente vincere la gola. Quando avremo disciplinato il palato, tutti gli altri sensi cadranno automaticamente sotto il dominio della nostra volontà. E chi domina i propri sensi ha realmente dominato il mondo intero, è giunto a far parte di Dio!
Museo della 'merda': la cacca in mostra a Piacenza (FOTO)
In provincia di Piacenza arriva il museo della cacca. Non stiamo scherzando. Lo hanno chiamato Museo della Merda o The Shit Museum.
La città lo presenta come un progetto ecologico. Di certo non ci
saremmo mai aspettati di trovare la cacca al museo. Proviamo a scoprire
qualcosa in più su questa novità piuttosto bizzarra.
Il Museo della Merda nasce da un'idea di Gianantonio Locatelli,
proprietario dell'azienda agricola di Castelbosco. Questa azienda
ospita 2500 bovini destinati alla produzione di latte per il Grana
Padano. Dalla gestione quotidiana dei capi d'allevamento, della loro
produzione e dei loro rifiuti è sorta la necessità di trasformare
l'azienda stessa in un progetto ecologico e industriale avveniristico – come lo descrivono i suoi ideatori.
Dalla cacca, o meglio, dallo sterco vengono oggi ricavati metano, concime per i campi, materia grezza per intonaco e mattoni,
attraverso sistemi di nuova concezione che, oltre a ridurre
l'inquinamento atmosferico e la distribuzione di nitrati nel terreno,
seguono un principio che ridisegna il ciclo della natura in un circolo
virtuoso, restituendo ad agricoltura e allevamento l'importanza di
sempre.
Accanto alla sede dell'azienda, all'interno di un castelletto ristrutturato dall'Architetto Luca Cipelletti,
trovano spazio reperti, manufatti e opere d'arte di interesse estetico e
scientifico: dagli scarabei stercorarii, considerati divini dagli egizi
(simbolo del museo), a esempi di utilizzo dello sterco per la
costruzione di architetture nelle più lontane culture del pianeta, dalle
antiche civiltà italiche all'Africa, passando per opere
storico-letterarie come la Naturalis Historia di Plinio, fino alle ricerche scientifiche più attuali e alla produzione artistica che tocca l'uso e riuso di scarti e di rifiuti.
Il museo della cacca viene descritto, dunque, come uno spazio di curiosità contemporaneo
che trova il suo unitario principio guida nella scienza e nell'arte
della trasformazione. Castelbosco è nel suo insieme - azienda e museo -
un laboratorio ecologico di anticipazione, una macchina fertilizzante,
una centrale energetica e di idee, che viene descritta come fortemente
attuale alla luce delle tematiche promosse da Expo 2015.
Approfittiamo di questa tematica particolare per ricordarvi della bella storia di Fabrizio Bonetto, l'ex allevatore diventato vegetariano che ora si occupa delle "mucche da cacca".
In questo modo le mucche non vengono più destinate al macello. La loro
cacca diventa prezioso letame bio per la coltivazione dei campi.
Si dice che dal letame nascono i fiori: questa volta è nato un museo. Cosa ne pensate?
Marta Albè
Fonte foto: designboom.com
EduchiAmo!
Facciamo
più quello che è giusto, invece di quel che ci conviene. Educhiamo i
figli ad essere onesti, non furbi. E' il momento di uscire allo
scoperto; è il momento d'impegnarsi per i valori in cui si crede. Una
civiltà si rafforza con la sua determinazione morale molto più che con
nuove armi.
Tiziano Terzani
Tiziano Terzani
giovedì 23 aprile 2015
Per guarire ciascuno deve cucinare il proprio cibo
L'invito che noi facciamo è: torniamo in cucina con i nostri figli e facciamo vedere che si possono fare delle cose meravigliose
Una domanda che mi si fa sempre più spesso è ‘se dovessimo mangiare
come lei raccomanda come facciamo? Perché ci vuole molto tempo. Ci
vogliono 50 minuti per cuocere il riso integrale, come facciamo?’. Ci
sono due considerazioni da fare: uno che non è tanto una questione di
tempo, ma è una questione di organizzazione, perché il riso integrale lo
puoi mettere su questa sera, quando arrivi a casa. Ci vorrà un po’ per
cuocere, ma lo prepari per domani e intanto ti mangi qualche cosa che
hai preparato ieri. E l’altra considerazione è che non è una perdita di
tempo, è un investimento di tempo. E poi, se ci pensate, il tempo lo
abbiamo: ci sono delle cose che ci rubano il tempo. Un esempio noto a
tutti: la televisione ci ruba il tempo.
René Lévy: “Per guarire ciascuno deve cucinare il proprio cibo”
C’è un grande saggio a cui ho dedicato un capitolo del mio libro: il grande René Lévy, che è stato uno dei miei maestri. Lui diceva: “Non bisogna aprire dei ristoranti macrobiotici, dei ristoranti che ti offrono del cibo che fa bene alla salute, perché per guarire ciascuno deve cucinare il proprio cibo“. L’invito che noi facciamo è: torniamo in cucina, torniamo in cucina con i nostri figli, cuciniamo con loro, facciamo vedere che si possono fare delle cose meravigliose molto più buone che non il cibo che ci viene proposto oggi già pronto. Torniamo in cucina e cuciniamo con amore per la nostra famiglia, quando si cucina con amore il cibo diventa buono. Il tempo lo abbiamo, cercate bene nella vostra giornata e vedrete che il tempo ce lo abbiamo.fonte
Intervista a Mauro Biglino da Massimo Mazzucco
Tutti i fondamentalisti religiosi la dovrebbero ascoltare... se poi non lo fanno sono affaracci loro!
mercoledì 22 aprile 2015
Le dinamiche delle emozioni
By Edoardo Capuano - Posted on 21 aprile 2015
Le emozioni rappresentano energie potentissime che agiscono.
Esse sono da intendersi come indici che ci informano circa il percorso che stiamo seguendo.
Quando sono presenti in modo invasivo e maggiore emozioni negative rispetto a quelle positive, qualcosa non sta andando come dovrebbe essere. Esse ci stanno segnalando che la nostra anima è bloccata nel suo decorso naturale, nella sua sintonizzazione con l’energia pura presente nell’ambiente gravitazionale.
Ciò accade in quanto essendo sottoposti a un incessante flusso di energia perenne, essendo a livello profondo veri e propri emittenti e riceventi di onde, emettiamo vibrazioni potentissime (positive o negative), in base al flusso dei nostri pensieri e delle nostre emozioni, nei confronti dell’intero ambiente e di tutte le persone che lo popolano. Questi, a loro volta, captano l’energia in entrata che noi stessi abbiamo prodotto e, in base alla propria singolarità e alle vibrazioni predominanti in quel determinato arco di vita si accordano o meno a noi.
Nel momento in cui entriamo in contatto con persone e con ambienti in cui c’è un eccesso di energia negativa, a lungo andare le nostre vibrazioni positive si abbasseranno gradatamente di livello fino a sintonizzarsi completamente con quelle della fonte di emittenza.
Ciò che noi avvertiremo a livello del primo malessere sarà uno stato d’animo e un’emozione negativa. Questo stato d’animo che in realtà è un semplice campanello d’allarme energetico, ci informerà che qualcosa ci sta toccando, o ancor meglio che basse frequenze provenienti dall’esterno si stanno accordando alle nostre e che pian piano sintonizzandoci in modo continuativo con la fonte di emittenza, avverrà un vero e proprio avvelenamento vibrazionale del nostro campo personale.
Tutto questo, in concreto, si traduce nello sperimentare sulla nostra pelle emozioni negative, le quali a lungo termine andranno ad attivare i relativi centri cerebrali che daranno il via al rilascio di neurotrasmettitori implicati nella trasmissione e nell’attivazione di circuiti neurali deputati alla sperimentazione di emozioni poco piacevoli e disturbanti. A ogni attivazione cerebrale corrisponde una diversa ridistribuzione dell’energia nervosa, la quale andrà ad agire sull’equilibrio del nostro campo elettromagnetico per poi trovare manifestazione a livello corporale sotto forma di patologia.
Si deve ben comprendere che la prima disfunzione, la prima rottura non avviene a livello organico, ma a livello di anima la quale viene bloccata nella sua massima espressione da questa energia che la circonda. Questo accordo non è dovuto al caso, ma è scelto attimo dopo attimo in quanto noi ci direzioniamo verso ambienti, eventi e persone che sono anch’essi carichi energeticamente.
Quando l’anima, ossia l’amore puro, viene limitata nel suo incessante fluire, ecco che allora ha luogo la disfunzione, perché essendosi creata intorno a essa una guaina energetica ci sarà il mancato accordo di quest’ultima con la psiche e il corpo. Noi siamo fusione di queste tre componenti modali, il cui funzionamento determina il nostro benessere o malessere.
Ciò che si manifesta a livello profondo come vero e proprio disturbo, come malattia del soma, altro non è che l’indice di spostamento e del mancato accordo di psiche, anima e corpo.
Molte persone responsabilizzano delle proprie malattie il mondo, gli altri, le circostanze esterne e finanche il Padre Eterno. Esse non riescono a cogliere il nesso tra pensieri, convinzioni, sentimenti, comportamenti e malattie.
Questo accade per una difficoltà obiettiva, legata al fatto che spesso la malattia insorge dopo molto tempo dalla messa in atto di pensieri, convinzioni, emozioni e comportamenti errati. Vivere nell'amore e nella pienezza
Sulla base di questo le emozioni ci fanno da guida specifica e ci informano se siamo sulla strada giusta o sbagliata. È essenziale prendere atto di questa danza armoniosa dell’esistenza, del diretto rapporto che esiste tra le nostre emozioni e il successivo prodotto di queste ultime, ossia il pensiero. In base all’emozione sperimentata si crea un relativo pensiero in risonanza.
Quando l’anima si svincola dal corpo, quando noi non riusciamo più ad ascoltare i sussulti e i moti del nostro spirito e non siamo più centrati nel cuore, accade che la mente prenda il sopravvento. Essere solo mente ci impedisce di guardare la vita e la realtà con uno sguardo giusto, in quanto essa è composta anche da credenze errate che nel tempo si sono strutturate e che ci guidano facendoci percorrere strade sbagliate e conducendoci alla sofferenza.
Quando si entra nel circolo dei pensieri mentali, ci sarà una vera e propria intossicazione vibrazionale del nostro campo elettromagnetico vitale e di conseguenza del nostro corpo denso, in quanto le nostre cellule, l’elemento energetico contenuto all’interno di esse, si accorderà in modo inscindibile alla polarità di pensiero a cui in quel determinato momento siamo sottoposti, apportando modificazioni a livello della loro conformazione bioelettrica e arrecando danni irreparabili al funzionamento dell’intero organismo.
La chiave?
Autore: Carmen Di Muro / Articolo tratto da Scienza e Conoscenza - N. 51 / Fonte: altrarealta.blogspot.it
http://www.ecplanet.com/node/4618
Esse sono da intendersi come indici che ci informano circa il percorso che stiamo seguendo.
Quando sono presenti in modo invasivo e maggiore emozioni negative rispetto a quelle positive, qualcosa non sta andando come dovrebbe essere. Esse ci stanno segnalando che la nostra anima è bloccata nel suo decorso naturale, nella sua sintonizzazione con l’energia pura presente nell’ambiente gravitazionale.
Ciò accade in quanto essendo sottoposti a un incessante flusso di energia perenne, essendo a livello profondo veri e propri emittenti e riceventi di onde, emettiamo vibrazioni potentissime (positive o negative), in base al flusso dei nostri pensieri e delle nostre emozioni, nei confronti dell’intero ambiente e di tutte le persone che lo popolano. Questi, a loro volta, captano l’energia in entrata che noi stessi abbiamo prodotto e, in base alla propria singolarità e alle vibrazioni predominanti in quel determinato arco di vita si accordano o meno a noi.
Nel momento in cui entriamo in contatto con persone e con ambienti in cui c’è un eccesso di energia negativa, a lungo andare le nostre vibrazioni positive si abbasseranno gradatamente di livello fino a sintonizzarsi completamente con quelle della fonte di emittenza.
Ciò che noi avvertiremo a livello del primo malessere sarà uno stato d’animo e un’emozione negativa. Questo stato d’animo che in realtà è un semplice campanello d’allarme energetico, ci informerà che qualcosa ci sta toccando, o ancor meglio che basse frequenze provenienti dall’esterno si stanno accordando alle nostre e che pian piano sintonizzandoci in modo continuativo con la fonte di emittenza, avverrà un vero e proprio avvelenamento vibrazionale del nostro campo personale.
Tutto questo, in concreto, si traduce nello sperimentare sulla nostra pelle emozioni negative, le quali a lungo termine andranno ad attivare i relativi centri cerebrali che daranno il via al rilascio di neurotrasmettitori implicati nella trasmissione e nell’attivazione di circuiti neurali deputati alla sperimentazione di emozioni poco piacevoli e disturbanti. A ogni attivazione cerebrale corrisponde una diversa ridistribuzione dell’energia nervosa, la quale andrà ad agire sull’equilibrio del nostro campo elettromagnetico per poi trovare manifestazione a livello corporale sotto forma di patologia.
Si deve ben comprendere che la prima disfunzione, la prima rottura non avviene a livello organico, ma a livello di anima la quale viene bloccata nella sua massima espressione da questa energia che la circonda. Questo accordo non è dovuto al caso, ma è scelto attimo dopo attimo in quanto noi ci direzioniamo verso ambienti, eventi e persone che sono anch’essi carichi energeticamente.
Quando l’anima, ossia l’amore puro, viene limitata nel suo incessante fluire, ecco che allora ha luogo la disfunzione, perché essendosi creata intorno a essa una guaina energetica ci sarà il mancato accordo di quest’ultima con la psiche e il corpo. Noi siamo fusione di queste tre componenti modali, il cui funzionamento determina il nostro benessere o malessere.
Ciò che si manifesta a livello profondo come vero e proprio disturbo, come malattia del soma, altro non è che l’indice di spostamento e del mancato accordo di psiche, anima e corpo.
Molte persone responsabilizzano delle proprie malattie il mondo, gli altri, le circostanze esterne e finanche il Padre Eterno. Esse non riescono a cogliere il nesso tra pensieri, convinzioni, sentimenti, comportamenti e malattie.
Questo accade per una difficoltà obiettiva, legata al fatto che spesso la malattia insorge dopo molto tempo dalla messa in atto di pensieri, convinzioni, emozioni e comportamenti errati. Vivere nell'amore e nella pienezza
Sulla base di questo le emozioni ci fanno da guida specifica e ci informano se siamo sulla strada giusta o sbagliata. È essenziale prendere atto di questa danza armoniosa dell’esistenza, del diretto rapporto che esiste tra le nostre emozioni e il successivo prodotto di queste ultime, ossia il pensiero. In base all’emozione sperimentata si crea un relativo pensiero in risonanza.
Quando l’anima si svincola dal corpo, quando noi non riusciamo più ad ascoltare i sussulti e i moti del nostro spirito e non siamo più centrati nel cuore, accade che la mente prenda il sopravvento. Essere solo mente ci impedisce di guardare la vita e la realtà con uno sguardo giusto, in quanto essa è composta anche da credenze errate che nel tempo si sono strutturate e che ci guidano facendoci percorrere strade sbagliate e conducendoci alla sofferenza.
Quando si entra nel circolo dei pensieri mentali, ci sarà una vera e propria intossicazione vibrazionale del nostro campo elettromagnetico vitale e di conseguenza del nostro corpo denso, in quanto le nostre cellule, l’elemento energetico contenuto all’interno di esse, si accorderà in modo inscindibile alla polarità di pensiero a cui in quel determinato momento siamo sottoposti, apportando modificazioni a livello della loro conformazione bioelettrica e arrecando danni irreparabili al funzionamento dell’intero organismo.
La chiave?
Rimanere nell’amore.
Sentire la potenza di questa vibrazione che ci pervade ed è alla base
di tutto e tutti significa mantenere e garantire l’equilibrio sano del
nostro campo elettromagnetico e di conseguenza del nostro stato di
salute, ma in particolar modo vivere nella pienezza della nostra vera
natura di esseri straordinari quali siamo.Autore: Carmen Di Muro / Articolo tratto da Scienza e Conoscenza - N. 51 / Fonte: altrarealta.blogspot.it
http://www.ecplanet.com/node/4618
PopUp House, una casa ecologica e in legno da costruire in pochi giorni
PopUp House, una casa ecologica e in legno montabile in pochi giorni senza mani esperte
Una casa semplice, economica, ecologica
ed eco-sostenibile, da poter costruire anche da soli, addirittura in
pochi giorni, e al tempo stesso confortevole, dotata di tutto ciò che ci
serve e che ci permette di risparmiare in bolletta anche in futuro.
No, non stiamo sognando ad occhi aperti. Esiste davvero. Si chiama PopUp House ed è un progetto realizzato in una pineta della Francia del sud.
Si tratta di una casa costruita con materiali in legno e materiali 100% riciclabili, dalle dimensioni che possono andare dai 70 mq ai 150 mq.
I materiali impiegati per queste costruzioni sono polistirene espanso EPS (Expanded Polystyrene) e LVL (Laminate Veneer Lumber), un materiale composto da sottili strati che di legno.
La velocità di montaggio associata a materiali poco costosi, ma efficenti, rende la PopUp House un progetto molto competitivo.
I materiali della PopUp House:
Il polistirene espanso EPS
Il polistirene espanso EPS garantisce un isolamento termico ottimale. Questo materiale è di colore grigio perchè contiene grafite.
La grafite assorbe e riflette parte della radiazione termica e offre
una capacità di isolamento migliore del 20% rispetto ai classici EPS
bianchi convenzionali, a parità di densità.
Le lamine LVL
I pannelli LVL, invece, vengono
utilizzati per le costruzioni con struttura in legno. Si tratta di un
materiale costuito da sottili strati di legno. E’ comunemente utilizzato
in strutture in legno che richiedono elevate prestazioni ed elevate
resistenza meccanica.
A parità di prestazioni, queste lamine sono più leggere di acciao e cemento.
Le tavole hanno uno spessore di 27mm e una larghetta di 30 cm.
Forte isolamento termico senza ponti termici
Come dicevamo vengono impiegati materiali isolanti,
dunque una soluzione del genere ci permette di risparmiare in bolletta
sul riscaldamento/raffreddamento dell’abitazione, poichè si va a
mantenere il calore termico all’interno dell’ambiente domestico, che non
va a interferire con quello esterno alla casa.
E basti considerare che il riscaldamento
degli edifici rappresente 1/3 dell’energia globale consumata ogni anno.
Con la conseguenza di un grande dispendio energetico. L’isolamento di
un edificio, dunque, si prensenta come primo punto focale di questo
progetto.
Una casa costruibile in pochi giorni senza particolari competenze specifiche
Per la costruzione della PopUp House non sono richieste particolari competenze specifiche e strumenti particolari: un semplice cacciavite elettrico basta a montare l’intero edificio. Insomma, la stessa semplicità richiesta anche quando si compra e si costruisce dei mobili.
Inoltre, la PopUp House non ha limiti
sul modulo o sull’applicazione da dare alla propria casa: si può optare
per un’architettura classica, per un’architettura contemporanea, e il
suo peso leggero ci permette di estendere la casa su più livelli con
molta semplicità.
Montabile, e anche smontabile
Allo stesso modo, la casa si può anche smontare, dunque se si decidesse di trasferirsi altrove potete trasferire, insieme ai mobili, anche l’intero edificio.
Insomma, più facile di così non si può!
Per maggiori informazioni potete consultare il sito della PopUp House.
Ecco altre immagini degli esterni e degli interni di questa innovativa casa:
Qui di seguito, invece, ecco un video dimostrativo che vi mostra la PopUp House e la sua costruzione.