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sabato 28 luglio 2012

Prove scientifiche? Un commento esemplare estrapolato da facebook

Ci sono prove scientifiche che le scie chimiche non siano una bufala? La domanda di XXXX è naturale, poi, la comprensione delle cose la si acquisisce strada facendo. L' esperienza e gli approfondimenti portano anche alla consapevolezza che ciò che, spesso, vien definito scientifico dalle fonti ufficiali ... viene definito tale per semplici convenzioni decise da esseri umani, troppe volte, corrotti. Infatti approfondendo materie scientifiche, in molti settori della scienza, si scopre come le contraddizioni "ufficiali" spacchino, spesso l' opinione del mondo scientifico in fronti, spesso diametralmente opposti. Gli esempi di queste contraddizioni sono molto evidenti specialmente in tema di salute, dove, come in tanti altri settori, la speculazione ed i business fanno da padroni oltre ogni logica del buon senso. Mi permetto di portare questo paragone visto che, personalmente, da 5 anni, lotto proprio contro le contraddizioni scientifiche in tema di salute assistendo, spesso impotente, all' irragionevolezza dell' uso del termine "scienza ufficiale", cioè, riconosciuta come vera dalla collettività, per convenzione, s' intende. Le verità certificate da una scienza oramai politicizzata, in tutti i settori, portano le persone di buon senso all' esigenza dell' approfondimento personale perché fidarsi del "convenzionale" non offre alcuna garanzia. Anzi, una garanzia la offre ... la certezza che i più grandi business contro la salute e l' interesse della collettività, a favore di pochi speculatori, siano celati sotto convenzioni rese "ufficiali" per mero interesse. Questo discorso non vuole assolutamente dire che tutto ciò che non è convenzionale sia buono né che tutto ciò che è ufficiale sia marcio. Voglio solo sottolineare che la scienza, spesso al contrario di ciò che oramai accade, dovrebbe essere al servizio dell' umanità e che oggi ci si potrà solo più fidare del buon senso corredato da seri approfondimenti. Insomma, per una persona di cultura media non è così semplice poter arrivare ad una opinione consapevole e certa. Immaginiamo come la collettività possa facilmente credere a media e disinformatori di regime e non solo ... Chi si pone giuste domande oggi, non abbia fretta di trovare in una sola risposta il materiale sufficiente a dissipare ogni perplessità. Il giusto atteggiamento e non permettere alle fonti "ufficiali" di spegnere il nostro cervello e pensiero indipendente e di approfondire con curiosità perché la curiosità è il primo ingrediente per sviluppare l' intelligenza. Le persone intelligenti non piacciono ai poteri forti che faranno di tutto per mantenere il popolo in un letargo di presunzione fatto di vuoto assoluto dove la pancia ed i facili piaceri spiccioli governano ogni sfera della personalità dei più sprovveduti.

lunedì 23 luglio 2012

Vedi problemi ovunque? Il problema sei TU e soltanto TU.

L'ORIGINE DEL PROBLEMA "...in realtà, se non ti sei prima liberato dei tuoi problemi personali, non puoi avere la prospettiva giusta per comprendere i problemi mondiali. Se la tua casa è in completo disordine, se il tuo essere più intimo è confuso, non sei nella situazione per comprendere problemi più vasti. Non hai nemmeno una comprensione di te stesso, comincia da lì, perché ogni altro approccio sarà sbagliato. Persone che sono in uno stato di tremenda confusione mentale cominciano ad aiutare gli altri e a proporre soluzioni. Queste persone creano più problemi al mondo di quanti ne risolvano. Sono loro i veri seminatori di discordia: i politici, gli economisti, i dirigenti pubblici, i missionari. Sono loro a provocare disastri: la loro consapevolezza interiore non è ancora chiara e sono già pronti ad intromettersi nei problemi degli altri. In effetti questo è il loro modo di evitare la realtà, di non fronteggiarla. Ricorda che il problema del mondo sei tu, tu sei il problema: se prima non lo risolvi, tutto ciò che fai renderà solo le cose ancora più complicate. Prima di tutto metti in ordine casa tua, crea un universo al posto dell’attuale caos. Un’antica storia indiana, una favola molto vecchia ma tuttora importante dice... Un re potente, ma un po’ stupido, si lamentava che le asperità del terreno gli facevano male ai piedi. Ordinò così che l’intero regno fosse ricoperto da un tappeto fatto di cuoio, appunto per proteggergli i piedi. Il buffone di corte sentendo questo ordine scoppiò a ridere: “Il re è ha avuto un’idea davvero ridicola!” disse. Il re si arrabbiò moltissimo e minacciò il buffone: “Trova tu una soluzione migliore, altrimenti ti farò decapitare”. Il buffone rispose: “O sire, taglia dei pezzetti di cuoio e copriti i piedi con quelli”. Ed è così che nacquero le scarpe. Non è necessario ricoprire tutta la terra di cuoio; se ti copri i piedi avrai coperto anche la terra. Questo è l’inizio della saggezza. È vero, ci sono dei problemi, sono d’accordo. Sono problemi grossi. La vita è veramente un inferno. Esiste la povertà, l’infelicità, la violenza, – ci sono follie di ogni genere – è vero, ma continuo ad insistere che il problema sorge nell’animo dell’individuo. Il problema esiste perché gli individui sono nel caos. Il caos totale non è null’altro che la somma di tanti fenomeni: tutti noi abbiamo contribuito con il nostro caos. Il mondo è una rete di relazioni; siamo collegati l’uno con l’altro. Io sono nevrotico, tu sei nevrotico: a questo punto la relazione diventa molto, molto nevrotica – si moltiplica, non si raddoppia soltanto. Tutti sono nevrotici, è per questo che il mondo è nevrotico. Adolf Hitler non nasce per caso, siamo noi a crearlo. Il Vietnam non nasce per caso, lo creiamo noi. È il nostro materiale infetto che emerge: paghiamo il prezzo del nostro caos. Inizia sempre da te: tu sei il problema mondiale. Quindi non cercare di evitare la realtà del tuo mondo interiore, questo è il primo passo. La povertà non è la radice del problema, la radice è l’avidità. La povertà ne è il risultato. Continui a combattere la povertà ma non può succedere nulla. La radice è l’avidità; deve essere sradicata. La guerra non è il problema, l’aggressività individuale è il problema, la guerra ne è solo il prodotto. Il problema non è la guerra e i vari Bertrand Russel non possono essere di nessun aiuto. Il problema è l’aggressività all’interno di ogni individuo. Le persone non sono in pace con se stesse, quindi deve esistere la guerra, altrimenti queste persone diventerebbero matte. Cambia alla radice: è necessaria una trasformazione radicale, non basterà una semplice riforma. Ma potresti anche non capire: io sono qui e parlo sempre di meditazione... no, non puoi vedere la connessione – come la meditazione è in relazione con la guerra. Io riesco a vedere questa connessione, ma tu non la riconosci. La mia idea è che se anche solo l’uno per cento dell’umanità diventa meditativa, le guerre scompariranno, è questo l’unico modo. È proprio necessario liberare una simile quantità di energia meditativa. Se l’uno per cento dell’umanità, il che vuol dire una persona ogni cento, diventa meditativa, le cose si struttureranno in modo completamente diverso. Ci sarà meno avidità: di conseguenza si ridurrà la povertà. La causa della povertà non è la scarsità dei prodotti – la causa è che la gente fa incetta di cose, perché la gente è avida. Pensa se gli uccelli fossero soliti accaparrare... alcuni diventano ricchi e alcuni diventano poveri; allora gli uccelli americani diventeranno i più ricchi di tutti, e il resto del mondo ne soffrità. Ma loro non accumulano niente, quindi non c’è povertà. Hai mai visto un uccello povero? Tra gli animali della foresta nessuno è povero e nessuno è ricco. Non vedi neppure uccelli grassi e uccelli magri e mingherlini. Tutti i corvi sono simili, non puoi nemmeno distinguerli l’uno dall’altro. Perché? Loro gioiscono, non accumulano. Vivere nel momento, vivere nel presente, vivere con amore, con amicizia, responsabilmente... e allora il mondo sarà completamente diverso. L’individuo deve cambiare, perché il mondo non è altro che una proiezione dell’animo individuale. Ma ci sono delle persone a cui piace prendere vie molto tortuose: vorrebbero prima cambiare il resto del mondo e solo in seguito arrivare a se stessi. Ma lasciami dire che non sarai mai in grado di arrivare a te stesso se prendi una strada così lunga. Ho sentito dire... Un vecchio era seduto sul ciglio della strada per Delhi mentre passava un giovane in macchina. Quest’ultimo si fermò e chiese al vecchio: “Quanto dista Delhi da qui?” Il vecchio rispose: “Se continui nella direzione in cui stai andando adesso, è molto, molto lontana. Dovrai fare il giro del mondo, perché Delhi è proprio dietro di te, a sole due miglia”. Se ti volti indietro, non è molto lontano, sono solo un paio di minuti. Se vuoi cambiare il mondo intero e solo in seguito pensi di cambiare te stesso, non ci riuscirai mai: non arriverai mai a casa. Comincia da dove sei. Sei parte di questo mondo orrendo: se cambi te stesso, cambi anche il mondo. Cosa sei, se non una parte di questo brutto mondo? Perché vuoi cambiare il tuo vicino? Probabilmente lui non ne sarà contento, non sarà d’accordo, o non sarà interessato. Se sei diventato consapevole che il mondo ha bisogno di una grande trasformazione, allora sei proprio tu il mondo più vicino a te stesso: comincia da lì! OSHO: "The Divine Melody" # 8

giovedì 12 luglio 2012

IL GABBIANO JONATHAN LIVINGSTON pagina facebook / mi piace \

"Ma dì un po', come fai ad amare una tale marmaglia di uccelli che ha tentato addirittura d'ammazzarti?"
"Oh, Fletch, non è mica per questo che li ami! È chiaro che non ami la cattiveria e l'odio, questo no. Ma bisogna esercitarsi a discernere il vero gabbiano, a vedere la bontà che c'è in ognuno, e aiutarli a scoprirla da se stessi, in se stessi. È questo che intendo io per Amore. E ci provi anche gusto, una volta afferrato lo spirito del gioco."

"Puoi arrivare da qualsiasi parte, nello spazio e nel tempo, dovunque tu desideri."

"Il gabbiano Jonathan Livingston" di Richard Bach

PAGINA FACEBOOK :-) MI PIACE !!! :-)

domenica 8 luglio 2012

Nanotecnologie militari: l'incredibile zanzara drone

Editoriale a cura di Alessandro Raffa e Antonio Bacherini per nocensura.com E' l'ultimo "giocattolino" dell'esercito americano, già in produzione. Un insetto drone, controllabile a grande distanza e dotato di telecamera, microfono e siringa. Secondo le autorità è in grado di prelevare DNA o iniettare dispositivi RFID di localizzazione nella persona-obiettivo, provocando una sensazione di dolore quasi impercettibile, paragonabile a quello provocato dalla puntura di una normalissima zanzara. Ovviamente gli utilizzi a cui potrebbe essere destinato dai servizi segreti sono molteplici: può essere utilizzato come spia, essendo dotato di telecamera e microfono, ma anche come "silenzioso sicario", iniettando nella vittima prescelta, al posto del chip RFID uno dei potentissimi veleni disponibili nel mercato, in grado di provocare arresti cardiaci, facendo pensare a un decesso naturale. La "zanzara drone" può penetrare in una villa sorvegliatissima, eludendo guardiani e sistemi di allarme, passando a fianco degli addetti alla sorveglianza, penetrando attraverso una finestra o una semplice fessura, per poi magari essere "parcheggiata" sopra un armadio fino a quando la vittima non se ne va a dormire, pungerla e abbandonare l'ambiente senza lasciare traccia e destare sospetti. Le tecnologie militari sono avanzatissime, ed è obbligatorio considerare che la maggioranza di queste sono mantenute segrete. Negli ultimi anni hanno "svelato" qualche scoperta, ma sulle tecnologie più importanti è mantenuto lo stretto segreto militare. Sappiamo che è stato persino approntato un "lettore di onde cerebrali" i cui utilizzi potrebbero essere molteplici, armi "psicotroniche" e chissà quali altri marchingegni in grado di uccidere. Articoli in lingua inglese: http://veritasradio.blogspot.it/2012/05/mini-insect-robocops-engineers.html e http://experimentalvaccines.blogspot.it/2012/06/military-mosquito-robots-collecting-dna.html fonte: http://www.nocensura.com/2012/06/speciale-le-spaventose-nanotecnologie.html

martedì 3 luglio 2012

Silvano Agosti (Società sostenibile) Zeitgeist Italia

Hernàn Huarache Mamani

Ricorda che l’uomo autentico è quello che vive la vita ogni istante, a volte cadendo, ma rialzandosi sempre. Fallisce solo chi ha paura di sbagliare e cadere. Sii utile agli altri e sarai ripagato. Aiuta gli altri e riceverai aiuto. Insegna agli altri e dagli altri imparerai.
Hernàn Huarache Mamani

lunedì 2 luglio 2012

wind VERGOGNA !!!!!!!!!!!!!!

Vergognatevi VOI E il SERVIZIO INTERNET. VERGOGNATEVI VERGOGNATEVI. LADRI, ANDATE A RUBARE DOVE CI SONO I SOLDI E NON ALLA GENTE ONESTA!!!!!!!!!!!!!!

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