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venerdì 4 dicembre 2015

Corrado Malanga - Le Prove < i documenti dei rapimenti alieni >

 


  •   cosa ha scoperto Francesco nelle sue lastre?  
  •    cosa sono quelle strane cicatrici sul corpo di Valerio?  
  •     come è possibile che Sara si ritrovi delle strane foto sul suo cellulare visto che è rotto?  
  •      perchè il suo telefono contiene messaggi datati 2088?  
  •       è davvero possibile viaggiare nello spazio e nel tempo?  
  •         perchè alcune persone si ritrovano nel corpo dei minuscoli oggetti?  
  •          da dove vengono quegli impianti?  
  •           e cosa significa "hanno percentuali isotopiche diverse da quelle terrestri" ?  
COSA E'

PERCHE'

  • chiunque possa consultare facilmente i documenti ufficiali sul tema delle abduction.
  • chi è dentro al problema vi si possa riconoscere e scegliere di porre fine alla propria condizione.
  • è necessario integrare in maniera esaustiva la mole di dati in internet con materiale originale e documentazione ufficiale mai pubblicati prima affrancando un lavoro estenuante e continuativo di ricerca contro i massimi sistemi di potere.
  • è giunto il momento che anche il grande pubblico possa sapere.
  • bisogna dare delle risposte non solo agli appassionati del settore ma, anche agli scettici e ai curiosi.
  • è necessario spezzare le catene che affliggono la popolazione tutta, fatte di copertura, omertà, insabbiamenti, denigrazione e disinformazione sull'argomento.
COME

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CHI

Corrado Malanga nasce a La Spezia nel 1951. Dal 1983 è ricercatore presso la cattedra di Chimica organica del Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale nella Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’Università di Pisa, e autore di diverse pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali. Parallelamente, s’interessa alle teorie sugli UFO e collabora con il Centro Ufologico Nazionale (CUN), fino a diventare responsabile del comitato tecnico-scientifico di questa organizzazione. Una serie di dissensi, in particolare (ma non solo) sulla valutazione del fenomeno delle adduzioni aliene, porta Malanga a lasciare il CUN nel 2000. La notevole affluenza alle conferenze di Malanga testimonia l’esistenza di un vero e proprio movimento, che appare in crescita.
La tesi centrale di Malanga è che esistono molte più persone che sono state rapite (“addotte”) dagli alieni di quanto comunemente si creda. Infatti la maggioranza degli abdotti non ricorda il rapimento, pur portandone talora tracce fisiche sotto forma di cicatrici che rimandano a operazioni e impianti chirurgici praticati dagli alieni, e recupera questa memoria attraverso l’uso di strumenti come l’ipnosi regressiva, la programmazione neuro-linguistica e le simulazioni mentali. Malanga ha messo a punto anche dei test di autovalutazione (TAV), che permettono di prendere coscienza della propria situazione. Il fatto che per la grande maggioranza di coloro che lo compilano, il test dia esito positivo mostra secondo Malanga che, nonostante gli sforzi degli alieni, qualche ricordo nelle persone addotte comunque permane – e le spinge alla compilazione del test.
Con le adduzioni dei terrestri ciascuna razza persegue scopi parzialmente diversi, ma nella sostanza tutte si servono degli umani per ricevere energia vitale e perseguire una vita molto più lunga della nostra o addirittura ricercare l’immortalità. A questo scopo depositano nel cervello degli addotti con varie procedure le loro memorie, che potranno poi recuperare, oppure separano temporaneamente l’anima dell’addotto dal suo corpo e la inseriscono nel corpo dell’alieno assorbendone l’energia vitale, o ancora entrano nella mente degli addotti con un fenomeno che assomiglia alla possessione. Nella loro corsa all’immortalità gli alieni non rapiscono chiunque, ma solo quegli umani che sono dotati di anima, di cui dispone non più del venti per cento dell’umanità. L’adduzione è anche un fatto generazionale: un addotto ha in genere un genitore che è stato addotto, e i suoi figli saranno probabilmente rapiti a loro volta. Gli alieni, però, nonostante le loro avanzate tecniche di rapimento non sono infallibili: alcuni, anche senza rendersene conto, possono resistere ai tentativi di adduzione sperimentando però vari disturbi e fenomeni paranormali (fino al caso estremo della combustione umana spontanea) a causa dell’enorme dispendio di energia messo in atto per resistere all’assalto alieno.
Le tecniche proposte da Malanga possono porre rimedio a un gran numero di disturbi fino alla liberazione totale dall’adduzione aliena. Malanga ha risposto a chi vede in queste procedure somiglianze con l’auditing della Chiesa di Scientology che l’accostamento di Scientology anche ai fenomeni extraterrestri è del tutto limitato e superficiale.
Il possibile riferimento alla possessione demoniaca non implica che Malanga dia un giudizio positivo sulle religioni. È precisamente il contrario. Da una parte, la teoria di Malanga afferma di poter fornire una spiegazione scientifica a fenomeni interpretati grossolanamente dalle religioni: così, per esempio, la glossolalia (o meglio l’alloglossia, il parlare in lingue sconosciute) e le presunte memorie di vite passate derivano dall’accesso dell’addotto a memorie degli alieni o a memorie di altre persone addotte dagli stessi alieni, dal momento che tutte queste memorie si mescolano quando il cervello umano è usato a fini di stoccaggio o deposito. Dall’altra, le grandi religioni – come la grande politica e i complotti per un nuovo ordine mondiale – sono al servizio degli alieni, quando non sono trucchi inventati da loro, per convincere gli umani a lasciare assorbire dagli extraterrestri le loro energie psichiche senza troppo protestare. Malanga sostiene che le apparizioni mariane, in particolare, sono inscenate dagli alieni per questi scopi, e si esprime in termini molto severi nei confronti delle religioni. “Gli alieni – spiega in un’intervista – travestiti da preti, frati, suore, dei e papi ci rincoglioniscono e ci impauriscono promettendoci pene severe per il nostro futuro se non facciamo come vogliono loro”. Si tratta quindi di rifiutare la religione, convincendosi al contrario che “Dio è dentro di noi perché noi siamo Dio”. A partire da questa consapevolezza,lo studio di questo fenomeno ha portato a non limitarsi a denunciare solamente le azioni degli alieni e dei loro complici, ma a proporre un itinerario che porta ad acquisire la consapevolezza del se.
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