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lunedì 2 dicembre 2013

Conoscenza e comfort mentale - di Massimo Mazzucco -

 
Quando ci troviamo di fronte ad un amico, ritrovato magari tramite Facebook, che non vedevamo fin dai tempi dell'infanzia, fatichiamo a riconoscere le sue fattezze fisiche. Cerchiamo, nell'immagine del volto di oggi, l'amico che conoscevamo ieri. Più in fretta riusciremo a riconoscere in lui le fattezze giovanili, più a nostro agio ci ritroveremo nel tornare a relazionarci con lui. Nel momento in cui "vediamo" nel volto che ci sta di fronte l'amico d'infanzia, ci sembrerà di avere di fronte la stessa persona, e quindi ci sentiremo nuovamente a nostro agio con lui. Viceversa, se il volto sarà cambiato a tal punto da faticare a riconoscerlo, ci sentiremo a disagio e faremo una certa fatica a comportarci con lui come se fosse il nostro amico di gioventù.

Quando ci spostiamo a vivere da una città all'altra, non abbiamo nessuna familiarità con i luoghi che circondano la nostra nuova casa. Avremo sempre sotto casa una farmacia, un tabaccaio ed un negozio di alimentari, ma il fatto che questi non siano i negozi originali a cui eravamo abituati ci rende più difficile relazionarci con il nuovo ambiente. Se avremo trovato una farmacia, un tabaccaio ed un negozio di alimentari che assomigliano da vicino a quelli della nostra città d'origine, ...


... faremo abbastanza in fretta ad abituarci alla nuova città. Se invece questi negozi saranno collocati magari a distanze diverse - può darsi che il tabaccaio sia ad 1 km da casa, mentre nella nostra città stava proprio sotto l'angolo - allora ci sentiremo a disagio, e diventerà più difficile per noi relazionarci con i nuovi luoghi in cui siamo venuti ad abitare.

Quando di colpo qualcuno ci propone un'idea, un'ipotesi od un ragionamento che non avevamo mai fatto prima, noi ci troviamo spiazzati, e facciamo una certa fatica ad accettarlo. Finché si ragiona su argomenti e secondo parametri per noi già noti e collaudati, la nostra mente si muoverà agilmente da un passaggio all'altro, non farà la minima fatica a raggiungere le proprie conclusioni, e ci donerà un senso di "comfort della conoscenza" sempre piacevole e rassicurante. Se invece ci troviamo di fronte ad uno schema mentale completamente nuovo, ad un'ipotesi che non avevamo mai affrontato prima, ad un ragionamento per noi sconosciuto, il nostro istinto iniziale sarà quasi sempre quello di respingerlo come "una stupidaggine", "una follia", o "una cazzata colossale".

In realtà, è soltanto la nostra pigrizia mentale che ci impedisce di esplorare nuovi territori e nuove frontiere del ragionamento e della conoscenza. "L'uomo è un animale abitudinario" dice il vecchio adagio, e questo è assolutamente vero, non soltanto per quel che riguarda le nostre attività fisiche ma anche, e soprattutto, per quel che riguarda le nostre consuetudini mentali.

Nel momento in cui noi riuscissimo ad accettare l'adulto che ci sta di fronte non come un "vecchio compagno di scuola", ma semplicemente come una nuova persona, tutta da scoprire e da esplorare… Nel momento in cui noi riuscissimo ad accettare la nuova città come un territorio nuovo da conoscere ed esplorare, e non come una "replica sbagliata" di quella vecchia… Nel momento in cui riuscissimo ad accettare le nuove idee che ci vengono proposte come una possibilità di ampliamento del nostro conoscere, e non come qualcosa di scomodo che viene a disturbare le nostre abitudini mentali……

Massimo Mazzucco

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