Per anni ho detto, scritto e argomentato che le diagnosi dell'apparato psichiatrico sono più che altro etichette,
ben poco scientifiche, spesso utilizzate in maniera strumentale in base
ai pregiudizi di un'epoca storica o di un contesto sociale.
La lettura testuale delle diagnosi degli anni '70 lascia davvero inorriditui.
In effetti la storia della psichiatria è un concentrato di orrori, ed anche molta cosiddetta "antipsichiatria" spesso è stata alquanto timida nel denunciare tutto questo.
Con
questo però si è detta solo metà della verità, dal momento che certe
diagnosi non sono poi del tutto inventate, per quanto la loro
attribuzione sia (come appena ricordato) alquanto soggettiva. Se quindi
la diagnosi di "schizofrenia" è una delle più vaghe dell'intera
letteratura medica (l'esperimento di Rosenham
ha dimostrato in maniera decisiva l'inconsistenza e la totale mancanza
di scientificità di tale classificazione diagnostica), non altrettanto
si può dire della diagnosi di "disturbo ossessivo compulsivo", di
"depressione" o "anoressia". Ferma restando una notevole arbitrarietà e
soggettività nella diagnosi, non si può certo negare che esistano
persone che soffrono di crisi depressive, di umore fin troppo volubile,
ossessionati da manie irrazionali, o con un terribile rapporto col cibo.
La
psichiatria ha spesso sostenuto che i cosiddetti "problemi mentali"
fossero causati da cause biologiche, da squilibri elettrochimici nel
cervello, arrivando ad incolpare in un caso l'eccesso o nell'altro caso
la carenza di certe molecole biochimiche. Ebbene io ho sempre
argomentato che tale ipotesi fosse priva di fondamento, e con me
l'ottimo psichiatra (decisamente fuori dal coro) Peter Breggin, di cui
consiglio di leggere questo lunga introduzione ad un suo libro.
Adesso però ho scoperto che se gli psichiatri sbagliavano nell'attribuire le cause della cosiddetta "malattia mentale" a tali squilibri biochimici, la loro idea che ci fosse una causa biologica di tanti problemi "mentali" era in realtà esatta, ma tale scoperta porta ben lontano dall'utilizzo di psicofarmaci che rendono la gente simile a zombie, dalla reclusione forzata di persone in strutture psichiatriche, dalla perdita sostanziale dei diritti civili.
Adesso però ho scoperto che se gli psichiatri sbagliavano nell'attribuire le cause della cosiddetta "malattia mentale" a tali squilibri biochimici, la loro idea che ci fosse una causa biologica di tanti problemi "mentali" era in realtà esatta, ma tale scoperta porta ben lontano dall'utilizzo di psicofarmaci che rendono la gente simile a zombie, dalla reclusione forzata di persone in strutture psichiatriche, dalla perdita sostanziale dei diritti civili.
Ciò che ho scoperto negli ultimi anni è che le vere cause dei problemi cosiddetti mentali sono:
- la disbiosi intestinale, che causa carenze di magnesio e vitamine del gruppo B (nonchè di altri nutrienti essenziali) indispensabili al buon funzionamento del sistema nervoso, che causa la presenza nel sangue di un notevole carico di tossine generate dai microbi patogeni. A tal riguardo la dottoressa Campbell-McBride ha ben spiegato nel suo libro La sindrome psico-intestinale come dai probemi intestinali si originino i cosiddetti problemi mentali.- l'inquinamento da veleni chimici e metalli pesanti come il piombo ed il mercurio; il mercurio in particolare era presente fino a pochi anni nei vaccini (*), ma lo si trova anche nelle tossiche otturazioni dentali in amalgama (da notare che il mercurio è una delle cause della disbiosi intestinale)- i focus dentali e i denti del giudizio impattati a ulteriore conferma che le cause della malattia fisica e mentale sono spesso certe pericolose pratiche di odontoiatria; vedi a tal proposito oltre che il link precedente anche i video presenti sul canale youtube di Lorenzo Acerra.
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