Il nostro nuovo Blogger, Luca Marzocchi, ci spiega nel dettaglio come usare una bussola ma anche come orientarsi senza l'ausilio di alcun strumento.
Ecco come fare per orientarsi.
Orientarsi senza strumenti. La natura dalla nostra parte.
Per orientarsi con la natura, non
avendo a disposizione bussole o sistemi GPS, il sistema migliore è il
sole. Se il sole è visibile, ci permette di avere un buon orientamento
grazie a molteplici sistemi:
Se il sole non è visibile, perché
coperto dalle nubi, altri sistemi di orientamento si possono trovare
osservando la natura. Gli alberi avranno le foglie e i rami più
sviluppati verso sud perché ricevono più luce, se troviamo un albero
tagliato, gli anelli avranno una forma più allungata verso il sud. Il
muschio si forma, dove la luce filtra meno quindi osservando il muschio
su un tronco o un rudere, la parte esposta a nord sarà più umida e
coperta di muschio (questi elementi possono essere influenzati da corsi
d’acqua quindi è preferibile osservarli al di fuori di un bosco e in
soggetti separati da altri). Alcune zone del pianeta hanno venti
dominanti oppure sistemi montuosi che si sviluppano in direzioni precise
tipo da nord a sud che è bene conoscerli se progettiamo un viaggio.
Di notte se il cielo è pulito,
possiamo orientarci con le stelle e precisamente individuando la Stella
Polare. La stella polare fa parte della costellazione dell’Orsa Minore o
Piccolo Carro è l’ultima stella che compone la coda ed è l’unica
stella che rimane sempre a nord, senza muoversi nel cielo come le altre
durante la notte.
Se abbiamo la fortuna di vedere la
luna essa si comporta come il sole sorge a est e tramonta a ovest, a
differenza del sole che sorge sempre il mattino, a volte la luna è
visibile anche di giorno oppure si vede a notte inoltrata è bene
controllare gli orari nei periodi di luna se pensiamo che ci possa
servire.
Per individuare la stella polare
possiamo sfruttare altre costellazioni che sono più visibili e pur
spostandosi nel manto stellato, sono individuabili a qualsiasi ora della
notte.
Tra queste la più facile da individuare è l’Orsa Maggiore o Grande Carro.
Orientarsi con i sistemi naturali
non è semplice, questi metodi ci offrono una direzione approssimativa
ed è sempre meglio confrontarne più di uno, in maniera che, se più
elementi ci indicano quella direzione come il nord, la direzione sarà
più sicura.
Orientarsi con la cartina e la bussola. Se abbiamo con noi una cartina topografica, della zona in cui siamo, e una bussola orientarsi diventa molto più semplice che con i sistemi naturali. Aprendo la nostra carta immediatamente abbiamo una serie d’informazioni riguardanti il territorio. Abbiamo la scala che ci indica la quantità e la qualità dei dettagli che troveremo nella carta. La scala ci permette di sapere di quante volte è ridotta la porzione di terreno che vi è rappresentata e a quanto corrisponde un centimetro sulla carta nella realtà; nel nostro esempio, prendiamo in considerazione una scala 1:50000, ovvero dove un cm sulla carta equivale a 500m nella realtà. Se la carta fosse stata a 25000, sarebbero stati 250m e così via. Un trucco per sapere a quanto corrisponde un centimetro e di tappare gli ultimi due zeri della scala e leggere 1: 500 o 1:250 queste due scale sono le più usate sulle carte escursionistiche. Più è alto denominatore cioè 50.000, 100.000 più la carta avrà una porzione di territorio vasta e un dettaglio minore più il denominatore è basso 25.000,15.000 più la porzione del territorio sarà piccola e maggiori saranno i dettagli.
La scala serve per individuare i tempi di percorrenza e la distanza da un punto dall’altro. Misurando con il metro della bussola il nostro itinerario possiamo sapere quanto sarà lungo il nostro percorso in termini di metri o km(tenere presente che curve molto strette o avvallamenti non sono riportati quindi considerare sempre una buona tolleranza sulla distanza calcolata) e quanto tempo impiegheremo a fare il nostro tragitto(considerate che un uomo impiega normalmente, su terreno piano, circa 1 ora a percorrere 4/5 km, quindi nei tempi di percorrenza vanno calcolati eventuali soste, il carico che ci portiamo sulle spalle e il terreno. Se è molto ripido, i tempi per percorrere la solita distanza, raddoppiano). Altre informazioni ci sono date dai colori della mappa, dai segni che ci troviamo scritti sopra e che ritroviamo spiegati nella legenda.
La legenda ci spiega a cosa corrispondono determinati colori o linee che troviamo sulla nostra cartina,per esempio, sentieri, boschi, ferrovie o strade. Un altro elemento fondamentale che vediamo leggendo la carta sono le curve di livello che sono la rappresentazione grafica in due dimensioni dei rilievi. Le curve di livello ci permettono di capire la conformazione del terreno e individuare rilievi e montagne all’interno della carta. Le curve di livello sono equidistanti e poste sullo stesso piano cioè sono messe tutte alla solita altezza e distanza, permettendoci di calcolare la nostra altitudine e il percorso meno ripido da affrontare.
Ecco come sono realizzate le curve di livello.
Orientare la cartina e muoversi al suo interno
Quando apriamo la nostra carta, il suo vertice è il Nord. Tutte le
carte, almeno che non sia esplicitamente scritto, hanno il proprio
vertice come Nord. Nel caso che non avessimo una carta intera, ma un suo
pezzo, possiamo trovare il nord della carta leggendo i nomi che vi sono
scritti sopra che, sono sempre da ovest verso est, in questa maniera
sapendo la direzione ovest-est possiamo trovare il nord della carta. Per
far coincidere il nord della carta con il nord magnetico dobbiamo
posizionare la bussola sul bordo della carta e rotearla fino a che il
nord della carta corrisponde con il nord della bussola:
Adesso la nostra carta è orientata e possiamo leggerla nel verso
giusto. Per muoversi in cartografia viene utilizzato L’Azimut. Questo
termine rappresenta un angolo i cui lati sono formati dal Nord e dalla
direzione che intendiamo intraprendere.
Se osserviamo la bussola, vediamo che la sua ghiera è girevole e
formata da numeri. Questi numeri sono i gradi in cui è divisa per
permetterci di calcolare l’azimut cioè la nostra direzione. Per
calcolare l’azimut sulla carta ci sono due modi uno con la carta
orientata e l’altro senza orientarla.
Con la carta orientata basta posizionare il lato della bussola tra i
punti di cui vogliamo calcolare l’Azimut e girare la ghiera fino a che
il nord della bussola non è sul nord indicato dalla lancetta, diamo
lettura sulla bussola, del grado che c’indica (in questo caso 40°) e
abbiamo trovato l’azimut del nostro obiettivo. Se la carta non è
orientata, dobbiamo mettere comunque la bussola sui nostri punti e
girare la ghiera fino a che il nord della bussola non è allineato con
il nord della carta cioè il vertice, non tenendo in considerazione la
lancetta, non essendo allineata con il nord della carta, perchè non è
stata orientata. Per trovare un azimut senza la carta dobbiamo mirare
con la bussola il nostro obiettivo come fosse il mirino di un’arma:
Poi dobbiamo girare la ghiera della bussola senza muoverci fino ad allineare il nord della ghiera con il nord della lancetta:
Quando il Nord è allineato, diamo lettura sulla bussola, del grado che ci indica e quello è il nostro azimut. Per seguirlo dobbiamo sempre mantenere il Nord allineato con la lancetta e la nostra direzione sarà giusta. Per tornare indietro nel punto in cui eravamo, ci facciamo l’azimut reciproco, cioè il grado opposto a quello che abbiamo calcolato. Grazie agli Azimut se riusciamo a individuare almeno due punti conosciuti sulla carta, possiamo triangolare la nostra posizione e sapere in che punto preciso della mappa ci troviamo. Da ricordare è che l’azimut si prende da un unico punto, se tale posizione cambia, cambierà anche il nostro azimut.
Se sul terreno troviamo degli ostacoli e cambiamo direzione,dobbiamo calcolare gli spostamenti laterali che facciamo, e tornare sulla retta iniziale che avevamo calcolato, per continuare a seguire l’azimut giusto. Il Nord magnetico non coincide con il nord geografico, ci sono dei gradi a differenza che variano da paese a paese, se ci spostiamo su una retta per diverse centinaia di metri questa declinazione va calcolata perchè ci porta fuori rotta. Invece, in un’escursione, in cui non facciamo lunghi tragitti su linee rette, non è necessario calcolarla. In Italia attualmente e di circa 2,7° ma varia di anno in anno.
Conclusa questa breve guida sull'orientamento, vi do appuntamento al prossimo articolo.
LM
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