Come la disinformazione manipola l’opinione pubblica
di Anna Iseppon

Dì la verità: anche tu sei disgustato ed
incazzato come una vipera perché ognuno di quei “tizi appena sbarcati”
si porta a casa 30euro al giorno senza fatica, mentre tu arranchi per
arrivare a fine mese con pensione o stipendio? Ebbene, forse è il caso
che tu sappia che – per l’ennesima volta – ti stanno fregando! Ma non i
profughi… i media!
Smentiamo alcuni luoghi comuni sulla gestione dei profughi

Si si, hai capito bene: non danno 900
euro al mese ad ogni migrante perché ne faccia ciò che gli pare, li
danno alle cooperative! A ciascun richiedente asilo rimangono 2,50€ giornalieri,
compresi nei 30€ di partenza (in pratica 75€ al mese…contro i mille di
cui ti hanno convinto giornali e social media) per le spese personali,
ed una scheda telefonica internazionale con 15€ di traffico che deve
farsi bastare fino alla fine del soggiorno all’interno del CARA.
Ma quanto dura la permanenza
in questi centri? La normativa stabilisce che i profughi rimangano
all’interno del centro di accoglienza per 20-25 giorni se non
identificati, e fino ad un massimo di 6 mesi per i migranti a cui è
stato riconosciuto lo status di rifugiati (spesso però il termine dei 6
mesi viene prorogato, a causa di difficoltà burocratiche ed
organizzative, non di certo per volontà dei rifugiati). Al
termine dell’iter può essere riconosciuto lo status di rifugiato oppure
una forma di protezione diversa: sussidiaria o per motivi umanitari.
Oppure si può ricevere il diniego: se la protezione non viene
riconosciuta, al termine dell’iter il richiedente asilo diniegato lascia
il Cara con l’ordine di lasciare il territorio nazionale in pochi
giorni, diventando così un migrante irregolare

Certo, quei 30€ al giorno però van pagati
comunque – alle cooperative o ai migranti poco importa – e sono sempre
soldi dei contribuenti! (immagino già una delle obiezioni) È vero. Ma
teniamo presente che non sono solo soldi dei contribuenti Veneti, o
italiani…Ricordiamo che anche gli immigrati Regolari che lavorano e
producono qui versano delle imposte. Inoltre parte di quel denaro, se
guardiamo alla questione in un’ottica globale, deriva da fondi europei,
quindi dai contributi dei cittadini di tutta europa. L’impatto sul
singolo cittadino diventa quindi minore.
Ma quei soldi non potremmo destinarli ai nostri cittadini bisognosi?
Non mi voglio addentrare in discussioni sul “chi ha più bisogno di
cosa”, vorrei solo farti presente che la normativa (a livello di Stato
italiano, ma vale lo stesso per gli enti locali) prevede dei vincoli: i
fondi che arrivano per l’immigrazione sono vincolati all’immigrazione, e
non possono essere spostati in un altro capitolo di spesa.

Sei proprio sicuro che i migranti siano il vero problema?

Quello italiano è uno stato che manca di organizzazione e di una visione progettuale
sulla questione dei migranti nonostante sia da decenni la seconda porta
d’ingresso per l’Europa; uno stato che tira avanti scaricando tutta la
responsabilità sugli amministratori locali ma senza fornir loro adeguati
strumenti per gestire certe “patate bollenti”. Uno stato che lavora sempre “in emergenza” perché – si sa – in emergenza si ammettono deroghe alla legge ed i “favori agli amici” passano facilmente inosservati.

L’Italia è uno stato che trova facile spostare l’attenzione
sullo “straniero”, additarlo come responsabile della mancanza di lavoro
e dei disordini sociali… così mentre volgiamo lo sguardo in quella
direzione, chi ci governa ha il tempo per dissipare risorse ed
accumulare ricchezze a nostro sfavore. Uno stato che trae vantaggio dalla paura del diverso, per sembrare più forte, per accentrare sempre più potere… quando invece è sull’orlo del baratro.
È questo lo stato in cui vuoi vivere? Mi piacerebbe che il Veneto di domani fosse diverso, anche in questo.
Grazie per questo post!
RispondiEliminaDi nulla figurati!!! Un abbraccio! ;)
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