Realizzata la prima casa scollegata da rete elettrica e gas in Italia. Può produrre da se energia pulita ed essere costruita in luoghi isolati. Mai più bollette e zero emissioni di CO2
— di Riccardo Franchellucci
TECNOLOGIA “OFF GRID” - Marche, Provincia di Ancona, Monsano. È qui che nasce la prima casa off grid d’Italia, completamente autosufficiente e
scollegata da reti di luce e gas, grazie alla Energy Resource, azienda
marchigiana particolarmente attenta all’impatto ambientale e al risparmio energetico. Il termine off grid,
letteralmente “staccato”, in ambito architettonico può essere tradotto
con “vivere senza bollette”. Quello che fino a poco tempo fa sembrava
utopistico sta diventando una realtà sempre più presente nei paesi
nordici e di oltre oceano. Poter realizzare una casa scollegata, al di
là del vantaggio economico, porta ulteriori benefici sotto due aspetti:
il primo è quello di realizzare abitazioni che producono energia pulita,
il secondo quello di poter costruire anche nei luoghi più isolati e
impervi, senza curarsi dell’allaccio alle reti di distribuzione
elettrica, gas etc.
La tecnologia off grid è basata sull’utilizzo di diverse forme di produzione dell’energia, l’elettricità è ricavata da fonti rinnovabili: solare, eolico, geotermico e biomasse, le eccedenze vengono trasformate in idrogeno che alimenta riscaldamenti, cucine e, se si possiede un veicolo ad idrogeno, fa da carburante.
E’ previsto anche un sistema di fitodepurazione per il riciclo delle
acque di scarico di bagni e cucine che dopo vari trattamenti possono
essere riutilizzate.
ESPERIENZE “OFF GRID” ALL’ESTERO - Quello
che per l’Italia è una novità assoluta all’estero è già una realtà viva
ed affermata, in America si contano circa 20.000 famiglie che vivono in
case off grid, mentre nei paesi nord europei troviamo
veri e propri quartieri. Esempio interessante è Hammarby y Sjostad a
Stoccolma, che conta quasi 25.000 abitanti. Oltre all’utilizzo di
pannelli solari per la produzione di acqua calda ed energia elettrica,
si sfrutta un sistema pressurizzato di smaltimento dei rifiuti.
I rifiuti così arrivano in centri di smaltimento già differenziati,
dove parte viene riciclata e parte (su questo si potrebbe discutere)
utilizzate per produrre energia che contribuisce ad alimentare il
quartiere.
Anche l’Asia si sta avvicinando a questa “visione eco” ne è dimostrazione il concorso del 2008 Gwanggyo City Center, progetto visionario per una città di 77.000 abitanti a sud di Seul, interamente autosufficiente. Sono
risultati vincitori del concorso gli olandesi MVRDV con i loro
terrazzamenti che vanno a formare grandi strutture collinari ricoperte
di verde. Recupero delle acque piovane, fonti energetiche alternative e
ventilazione naturale sono alla base di questo progetto.
In Italia chi si sta interessando maggiormente a queste tematiche è Mario Cucinella che con il suo progetto casa 100K definisce un’abitazione completamente
ecosostenibile dal costo di realizzazione di soli 100 mila
euro. Parliamo di alloggi da 100 mq con zero emissioni di CO2 e
costi realizzativi fortemente ridotti grazie all’impiego di
prefabbricazione leggera come: elementi strutturali, attrezzature
mobili, pareti scorrevoli. Lo schema aggregativo risulta semplice, ma
l’utilizzo di pannelli e muri scorrevoli lo rendono
allo stesso tempo adattabile ad ogni esigenza. È un architettura
semplice e funzionale, lontana per molti versi da alcuni progetti di
archistar, ben riuscita e che senza dubbio rappresenta un’ottima soluzione abitativa,
che fa dei suoi tre punti cardine: costo accessibile, profilo
adattabile alle esigenze di tutti e impatto ambientale ridotto, un
modello da prendere in considerazione per le costruzioni future.
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