- Come non farsi
prendere da una simile isteria di massa e perché tutto questo è apparso
alla vigilia del Centenario dell'inizio della Prima guerra mondiale?
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A distanza di 100 anni dal'inizio della Prima guerra mondiale il
presentimento di una minaccia incombente della Terza guerra mondiale sta
diventando particolarmente percettibile. 100 anni fa l'umanità
(innanzitutto la civiltà europea) per la prima volta ha affrontato il
fenomeno di una "Guerra mondiale". Che cosa significa? Principalmente il
cambiamento radicale dell'intero modo di vivere di milioni di persone.
Anche se per gli abitanti dell'Europa il periodo di tempo antecedente la
guerra non era particolarmente felice o spensierato, ma un periodo di
speranze e aspettative verso un futuro prevedibile. Ed ecco
inaspettatamente milioni di vittime umane e il drastico cambiamento
delle relazioni tra gli stati. La cosa principale è l'impossibilità di
influenzare gli avvenimenti in corso. Preferenze individuali,
l'esistenza di un'opinione personale sono diventate insignificanti di
fronte a un'idea nazionale di gruppo.
Poi è seguita la Seconda guerra mondiale, la quale nella misura ancora
più grande ha svalutato il valore della vita umana. E' stata proprio
questa guerra a dimostrare quanto facile può essere la violenza di un
essere umano sull'altro e quanto è difficile resistere a questa
violenza. E' il primo motivo perché la gente ha paura. In essa si è
formata la memoria storica riguardante le guerre precedenti. Alla base
della paura - sono innanzitutto le preoccupazioni per la propria vita e
per le vite dei propri cari. Oltre a ciò però c'era anche la
preoccupazione di diventare crudeli per poter resistere alla crudeltà.
Per quanto riguardano i metodi per non farsi prendere da un'isteria di
massa, ce ne sono sempre stati due. Prima, è l'orientamento verso la
comprensione razionale della situazione. Eppoi l'attivismo in ciò che
dipende da noi.
Dal
punto di vista di primo metodo è del tutto evidente che non ci può
essere alcuna Terza guerra mondiale. Qualsiasi contrapposizione militare
globale oggi comporterebbe una catastrofe su scala mondiale, una guerra
in cui non ci saranno né vincitori né vinti. E' ipotizzabile che
qualcuno si azzardi a compiere una follia del genere? Dal punto di vista
del secondo metodo, nelle condizioni di escalation della tensione è
importante assicurare a se stessi ed ai propri cari la massima sicurezza
delle condizioni di vita.
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Come, a Suo avviso, deve comportarsi un uomo che si preoccupa per il
proprio futuro e per il futuro dei propri cari? Deve prepararsi a un
possibile conflitto militare oppure abbandonare i pensieri sull'ipotesi
di una guerra e continuare a vivere come sempre?
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Innanzitutto l'uomo deve comportarsi in modo sobrio e accorto. Tutta la
sua preparazione per i possibili eccessi si concentra nel garantire un
luogo sicuro di residenza con un ambiente funzionale. Se uno è sotto il
tiro dei missili e delle mine allora bisogna avere un rifugio dove
proteggersi. Se c'è possibilità di abbandonare questo luogo allora
bisogna farlo. Alla zona di sicurezza appartengono anche i vicini con i
quali bisogna stabilire una buona comunicazione e buone relazioni che
presuppongano la fiducia e assistenza reciproca.
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Quando i mass media trasmettono giornalmente decine di servizi dai
campi di battaglia in Ucraina e al confine tra Israele e la Palestina,
che cosa possiamo fare per tirarci via di dosso questo senso di minaccia
incombente?
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Minimizzare il carattere traumatizzante dell'influenza dei mass media,
dedicare meno tempo a essi, guardare i programmi dai contenuti positivi.
Bisogna smettere di essere un ricettacolo passivo di tutto ciò che
offrono i mass media. Anche una piccola, e non troppo approfondita, ma
personale analisi di ciò che si è letto e si è visto in TV può causare
un effetto positivo. Ad alcune persone aiutano l'attività lavorativa o
un hobby cui possono dedicarsi con una sconfinata passione. Oltre a ciò
rimane sempre una ricetta garantita per uscire dallo stato di torpore:
l'aiuto a tutti coloro che ne hanno bisogno.
Per saperne di più: http://italian.ruvr.ru/2014_08_30/Che-fare-in-caso-dello-scoppio-della-Terza-guerra-mondiale-3166/
Per saperne di più: http://italian.ruvr.ru/2014_08_30/Che-fare-in-caso-dello-scoppio-della-Terza-guerra-mondiale-3166/
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