Lucio, Anna e Gaia sono rientrati dal loro lungo viaggio. Erano partiti lo scorso aprile con l’intenzione di viaggiare 6 mesi barattando tutto ciò che potessero avere bisogno. Ecco come hanno fatto.
Il viaggio è una delle prime cose a cui
rinunciare quando i soldi cominciano a scarseggiare. Noi però volevamo
partire. Avevamo progettato un lungo viaggio (qui su www.unlearning.it
ne saprete di più) e la nostra intenzione era di stare via sei mesi. Ma
i soldi erano pochi. Così abbiamo pensato di barattare o “portare a
reddito” tutto quello che possedevamo e scambiarlo con tutto quello che
ci sarebbe servito. A partire dagli spostamenti. Sarebbe stato difficile
trovare un’azienda tradizionale così abbiamo pensato a tutte le auto
con una sola persona che viaggiano da una parte all’altra dell’Europa e
siamo arrivati a Blablacar.
Blablacar e il ridesharing
BlaBlaCar
è un modo economico di viaggiare. Il servizio mette in contatto chi ha
uno o più posti auto con passeggeri che devono andare nella stessa
direzione. Abbiamo percorso quasi tutti i 6000 km del nostro viaggio con
autisti che hanno condiviso con noi il loro viaggio. Molto spesso ci
hanno portato fino al punto desiderato, ci hanno aiutato con i bagagli e
abbiamo chiacchierato del nostro progetto e delle loro vite. Con
Francesco, che ci ha portato da Graz a Vienna, l’amicizia si è protratta
oltre viaggio. Con gli autisti di BlaBlaCar siamo riusciti a barattare il viaggio con crediti Reoose, notti a casa nostra, cene con Gnammo. Questo video racconta come ha funzionato.
Reoose e il baratto asincrono
La nostra casa è piena di beni che non usiamo più. Prima di partire l’abbiamo fotografata e pubblicata su Reoose,
una piattaforma di baratto dove un oggetto vale per quello che serve e
non per la sua marca. Una borsa, per esempio, vale 25 crediti perchè
serve a metterci dentro delle cose, che sia di Winnie Pooh o di Louis
Vuitton. Quando pubblichi un bene il sito ti riconosce un corrispettivo
in “crediti”, che è possibile utilizzare per prendere altri oggetti. Su
Reoose ci siamo così sbarazzati di un po’ di cose che avevamo in casa e
abbiamo barattato i crediti con una poltrona letto, una giacca per Gaia e
quelli rimasti li abbiamo offerti a chi ci offriva i passaggi.
Gnammo e il social eating
Gnammo permette di organizzare cene e
pranzi in case privati, lasciando libera la fantasia di ognuno di creare
menù di tutti i tipi, cene tematiche o quello che ti passi per la
testa. Anna è un ottima cuoca e quando abbiamo scoperto Gnammo
il suo talento si è trasformato in una risorsa per il nostro viaggio.
Abbiamo organizzato un po’ di cene a casa, e abbiamo ricavato denaro per
il viaggio che abbiamo speso per i trasporti o anche per mangiare da
altri cuochi di Gnammo. Il concetto è sempre lo stesso: fai di una sera
casa tua un ristorante, e poi investi quanto guadagnato in viaggio!
Timerepublik e la condivisione dei talenti
Timerepublik permette di scambiare
servizi con persone di tutto il mondo. Il tempo è la sua moneta.Come una
banca del tempo, ma digitale e globale. Un’ora di lavoro di un grafico
vale quanto un’ora di un giardiniere. Le ore passano di “portafoglio” in
“portafoglio” in modo circolare, proprio come il denaro, così i servizi
non devono essere per forza ricambiati. Io sono un video maker. Ci sono
moltissimi gruppi musicali che vogliono un videoclip ma non possono
permetterselo. Così, prima di partire, ho proposto ad alcuni di loro di
pagarmi in ore. “Per fare un videoclip ci metto circa 15 ore.
Procuratevi 15 ore su Timerepublik, facendo dei lavoretti, dando lezioni
di musica. E pagatemi con questo tempo”.
Detto-fatto: alcuni di loro mi hanno
“versato” 15 ore su Timerepublik, in cambio gli ho preparato un
videoclip e noi abbiamo usato queste ore durante il viaggio per
richiedere servizi di ogni tipo, come una guida turistica a Graz (in
Austria), un passaggio attraverso la Sicilia, una lezione di Yoga, un
esperto di Social Network che ci ha aiutato ad ottimizzare la nostra pagina Facebook.
Importantissimo! Con le ore abbiamo pagato il nostro amico Michele, per
il tempo che ha dedicato per gestire la nostra casa, quando l’abbiamo
scambiata con Homelink.
Home link e lo scambio casa
Homelink
è uno dei tanti servizi che permette di scambiare la propria casa con
persone di tutto il mondo. L’abbiamo scelto, tra le diverse piattaforme
simili, perchè è conduzione famigliare. Se si ha un dubbio o un
problema, basta scrivere o telefonare ad Annalisa.Abbiamo fatto alcuni
scambi casa cosidetti sincroni: mentre una famiglia era a casa nostra a Genova, noi vivevamo nella loro abitazione.
Altri scambi sono stati non simultanei:
famiglie che venivano dalla Germania, dall’Inghilterra e dalla Nuova
Zelanda hanno dormito nei nostri letti e noi abbiamo ancora un “bonus”
per farci mesi di vacanza intorno al mondo. Un modo per viaggiare,
conoscere e aprirsi al prossimo. E risparmiare.
Airbnb per pagare le bollette
Mentre noi eravamo in giro per il mondo
la nostra casa costava: mutuo, bollette e condominio dovevamo continuare
a pagarli. Così abbiamo pensato di mettere la nostra casa su Airbnb.
Tramite questa piattaforma è possibile affittare la propria casa per
brevi periodi a turisti che possono così avere un’esperienza di viaggio
molto più autentica, vivendo in una casa di qualcuno del posto.
Siamo fortunati: la nostra casa è in
centro a Genova e appena l’abbiamo messa sul sito (con una bella
descrizione in italiano ed inglese) le richieste sono cominciate ad
arrivare.
Anche i nostri amici Michele e Gaia ci
hanno aiutato nella gestione della casa e con il denaro ricavato noi
abbiamo pagato il mutuo e le spese della casa e i nostri amici un volo
in Giappone al nostro ritorno. Quel poco che ci è avanzato lo abbiamo
dato come “cupon” ai driver di BlaBlaCar che hanno accettato questo
pagamento in cambio del passaggio.
Abbiamo anche usato Airbnb come
viaggiatori una notte… Ed è bello avere qualcuno ti viene a prendere, ti
racconta la sua casa e ti offre la sua ospitalità. Si entra nel “mood”
del posto con molta più facilità!
Wwoffing, Workaway e Helpx vitto e alloggio in cambio di lavoro
La maggior parte del viaggio si è svolta
con l’aiuto di questi tre serviziche mettono in contatto viaggiatori con
famiglie e comunità disposte ad ospitare in cambio di aiuto. C’è chi
possiede terre e chiede braccia per coltivarle, chi chiede aiuto a
costruire qualcosa, chi più semplicemente vuole imparare una cucina o ha
bisogno di spaccare legna per l’inverno.
Wwoofing,
il più famoso di questo tipo di servizi, permette di ottenere un posto
dove dormire e cibo in cambio di lavoro in una fattoria biologica. Workaway e helpx,
invece permettono scambi in tutti i settori. Questo modo di viaggiare
permette non solo di abbattere i costi ma di vivere un turismo diverso e
imparare qualcosa di nuovo. Nella nostra prima esperienza in
Inghilterra (che vedete nel nostro trailer)
siamo stati a casa di una musicista: lavorando 4 ore al giorno abbiamo
dipinto muri, pulito l’orto e aiutato in cucina e nel molto tempo libero
rimasto abbiamo fatto i turisti e migliorato l’apprendimento della
lingua inglese. Durante il viaggio di www.unlearning.it,
invece, siamo stati in un ecovillaggio che punta all’indipendenza
energetica, in una scuola democratica, in una comune libertario, in una
fattoria sociale, in un circo, in un rifugio sperduto sulle Alpi;
abbiamo conosciuto nuovi amici, trovato nuove idee e imparato nuovi
lavori.
Couchsurfing e l’ospitalità gratuita
Spesso le nostre tappe erano lontane fra
loro ed era difficile andare da una parte all’altra con un solo
passaggio. Per le piccole “intertappe” ci siamo affidati a couchsurfing.org.
Su questa piattaforma puoi mettere a disposizione il tuo divano
gratuitamente a viaggiatori di tutto il mondo. In cambio di cosa? Di
viaggiare con i loro racconti, di un piccolo regalo, di una cena tipica
cucinata nelle loro pentole e così via. Ma anche in cambio di niente
perché chi ospita su Couchsurfing sa che c’è sempre qualcun altro
couchsurfer pronto a lui.
Può sembrare strano ma il couchsurfing ti
cambia. Ora che siamo tornati, dopo aver viaggiato per mesi in questo
modo, ci è venuto naturale aprire la nostra casa e rendere indietro,
anche se a persone diverse, le decine di serate passate in giro per l’
Europa.
Tutto questo lo abbiamo fatto con Gaia, che ha quasi 6 anni.
Quindi non fatevi problemi: i vostri figli non sono una palla al piede
ma viaggiano tranquillamente con voi e, anzi, di problemi se ne fanno
davvero pochi. Se scambiate casa dovranno preparare la loro cameretta
per un bambino che arriva dall’altra parte del mondo e giocherà con i
suoi dinosauri. Un bel modo di aprire loro la mente.
Non è obbligatorio partire per 6 mesi, ma
spero che il nostro articolo possa dare alcuni spunti validi per la
prossima estate. Certo serve molta fiducia per viaggiare con uno
sconosciuto, dormire a casa di uno sconosciuto, invitare a cena uno
sconosciuto e scambiare del tempo con lui, ma se lasciamo da parte un
attimo la paura possiamo guardare la realtà con occhi un po’ diversi e,
con le nostre azioni, generare un “circolo di buone pratiche” che fa
bene a noi stessi e a tutti quelli che incrociano le nostre vite.
Lucio, Anna e Gaia Basadonne unlearning.it
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