Si tratta di un momento topico, altamente entusiasmante per la gran parte degli appassionati meteo, poichè come si sa…. l’inverno è la stagione più emozionante in assoluto!
Partiamo con l’analisi dei principali indici climatici:
ATTIVITA SOLARE: Siamo in una fase di post max con tendenza decadente, fase caratterizzata da sali e scendi dell’attività magnetica della stella, che vede il Sole particolarmente attivo per ciò che riguarda valori come flusso solare e numero delle spots, mentre al contrario, alquanto debole per altri, come l’AP index e il Solar Wind. Molti siti commettono il ‘banale’ e ‘classico’ errore di abbinare il flusso solare con la Quasi Biennal Oscillascion (QBO). Errore gravissimo!!! I valori di riferimento da abbinare alla QBO sono l’AP index e il Solar Wind, che sono gli indici solari piu’ strettamente correlati alla nostra magnetosfera.
In pratica si tratta di un massimo travestito da minimo, o meglio, di un minimo travestito da massimo. In ogni caso l’accoppiata è quella ideale: BASSA ATTIVITA SOLARE – QBO-. Perfetta dunque!!!
QBO – Quasi Biennal Oscillation: Come già accennato poco sopra, la QBO è negativa, sia alla quota di 30 hPa che alla quota di 50 hPa. Entrambi sono previsti in ulteriore appesantimento nel corso dell’inverno (meglio di così non si poteva sperare!!!).
BDC – Brewer Dobson Circulation: Questo indice occupa un’importanza basilare insieme all’attivita’ solare ed alla QBO, proprio perchè il suo trasporto dalle latitudini tropicali, dove viene prodotta, si trasferisce alle piu’ alte latitudini polari. In base alla sua presenza nella stratosfera polare, può essere fautrice di major warming stratosferici.
L’accelerazione della BDC avviene nel caso in cui i venti nella stratosfera equatoriale spirino da est verso ovest, appunto QBO negativa e un’attivita’ solare debole.
ENSO – El Nino Sourthen Oscillation: Si tratta dell’indice più influente a livello climatico, non solo per l’inverno, ma per tutte le stagioni dell’anno. Il forecast di questa primevera puntava su un evento NINO STRONG per l’inverno. Previsioni fallite!!! Il NINO in pratica non è mai decollato e si mantiene costantemente tra il neutro e il molto debole: in pratica ininfluente!!! In base ai dati storici a nostra disposizione in caso di ENSO Neutral sono favoriti geopotenziali bassi in centro Europa e Nord Italia. L’area del basso Mediterraneo, compreso il sud della nostra penisola, invece sarà coinvolta marginalmente.
AMO – Atlantic Multidecadal Oscillation: Questo indice che riguarda l’Oceano Atlantico risulta da qualche mese positivo dopo che ad inizio 2014 era passato leggermente in negativo. In questo momento risulta a +0.331, anche se si presume continuerà nella sua positività, con grande probabilità almeno per qualche anno ancora.
Se da un lato l’inverno promette bene, a complicare la previsione invece ci si mette l’Indice AMO. AMO che in base alle SST a nostra disposizione è previsto in calo a partire dal mese di ottobre.
Inoltre in regime di AMO- si intensificano gli scambi meridiani con affondi artici in pieno oceano che generano risalite dell’alta pressione sopratutto nella parte piu occidentale del nostro continente Mediterraneo compreso. ENSO e AMO, pertanto favoriscono pattern opposti. Chi la spuntera’ tra i 2? Forse entrambi! Se cosi fosse l’ipotesi piu plausibile è quella di un’alternanza continua tra incursioni di matrice artico marittima seguite da poderose rimonte anticicloniche!!!
PDO – Pacific Decadal Oscillation: Questo importante indice oceanico che riguarda le acque del Pacifico settentrionale risulta in questo periodo leggermente positivo, seppur negli ultimi anni è rimasto negativo.
SSTA – Sea Surface Temperature Anomaly: Si evidenziano delle forti anomalie negative su tutto l’Atlantico centrale, mentre risultano positive sull’Atlantico del nord e nell’Atlantico Meridionale, con una disposizione del tripolo +-+. Anche il Pacifico Settentrionale presenta in questo periodo anomalie negative nella zona centro occidentale, positive nella zona orientale.
Snow Cover: Anche la copertura nevosa è un’indice molto importante in chiave di lettura invernale. Soprattutto ottobre risulta un buon predictor per capire come potrebbe essere l’indice AO nei mesi invernali. Non è tanto la copertura nevosa ad essere importante quanto il grado di avanzamento della copertura nevosa sotto il 60° parallelo. In pratica c’è una correlazione tra l’indice di estensione e lo stato di salute del Vortice Polare. Maggiore è questo indice, più probabile la possibilità di avere un Vortice Polare disturbato o molto disturbato.
A questo punto avete gia’ capito che l’Atlantico in questo prossimo inverno sarà pressochè assente, tranne brevi episodi di passaggi bassi che colpiranno le regioni più meridionali della nostra penisola.
Un punto a favore che lascia ben sperare, invece, oltre alla favolosa accoppiata BASSA ATTIVITA’ SOLARE/QBO- è la COPERTURA NEVOSA: si tratta di un’indice importante, quasi fondamentale in chiave di lettura invernale. Ottobre risulta un buon predictor per capire come si evolverà l’indice AO a partire da dicembre: esiste una correlazione diretta tra lo stato di avanzamento della copertura nevosa al di sotto del 60° parallelo e lo stato di salute del vortice polare, infatti se questo indice risulta alto sarà molto più facile avere un vortice polare molto disturbato durante l’inverno, inoltre l’alta copertura nevosa nel continente Euro-Asiatico favorisce la formazione del piu’ grande HP termico del pianeta e cioè l’ANTICICLONE RUSSO/SIBERIANO più conosciuto come ORSO!!!
Dunque riassumendo: Sarà un inverno alquanto anomalo molto vicino a quelli in stile anni 70, ma non privo di sorprese, caratterizzato in gran parte da tempo stabile con formazione di nebbie estese e persistenti sulle pianure maggiori, interrotto da veloci passaggi di matrice ARTICO-MARITTIMA che porteranno neve a basse quote e localmente anche in pianura al nord. Gelate estese durante le ore notturne e le prime ore del mattino su tutto il centro nord della penisola. Ripetuti richiami di aria da est favoriranno un ulteriore abbassamento delle temperature. Saranno possibili inoltre, sopratutto durante il mese di gennaio retrogressioni artiche di matrice continentale (modello febbraio 2012): in questo caso saranno favorite le regioni adriatiche e meridionali. Le sorti dell’inverno potrebbero prendere un’altra piega, invece, in caso di uno o piu’eventi MMW (riscaldamento stratosferico maggiore) con split o displacement e con asse del VP favorevole, data la favolosa accoppiata AS-QBO, anche se su quest’ultimo punto si resta nel campo delle probalità.
Come probabile, quando ci si azzarda a queste tendenze a lungo termine, saranno apportate alcune modifiche alla tendenza invernale, durante il corso della stagione, ove se ne presenteranno le condizioni, in base a possibili futuri cambiamenti degli indici climatici.
Inoltre ci scusiamo con i meno esperti di queste tematiche, abbiamo cercato di renderlo il più semplice possibile, ma capite bene che non è semplice quando parliamo di argomenti così complessi in ambito climatico-meteorologico.
GIORGIO & ENZO
ATTIVITA SOLARE
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