Finalmente è stato pubblicato il risultato del test indipendente sull’E-Cat. Il paper scritto da eminenti professori universitari di tre diversi istituti europei è disponibile e si dilunga in più di 50 pagine di osservazioni tecniche. Com’è giusto che sia d’altronde.
Finalmente conosciamo i nomi dei luminari accademici che si sono impegnati in tale operazione. Ed a scorgere i loro nomi, qualche maligno potrebbe sottolineare come i nomi noti nell’ambiente delle LENR sono tanti e che quindi l’indipendenza reale di questi test “indipendenti” sarebbe tutta da valutare. Ad ogni modo, queste valutazioni non sono materia nostra. I nomi sono i seguenti:
- Giuseppe Levi dell’Università di Bologna;
- Evelyn Foschi (che dovrebbe essere una ricercatrice indipendente sempre bolognese);
- Bo Höistad, Roland Pettersson e Lars Tegnér dell’Università di Uppsala (Svezia);
- Hanno Essén del Royal Institute of Technology di Stoccolma.
- L’E-Cat funziona. Produce effettivamente calore
- L’E-Cat è stabile. Il test non ha mirato a stabilire la potenza massima del “reattore”, ma la sua capacità di reggere in tempi medio-lunghi, producendo comunque una quantità di energia interessante. Il risultato è stato essenzialmente positivo;
- La quantità di energia prodotta, pur non essendo il reattore alla massima potenza, era incompatibile con qualsiasi spiegazione diversa dalla reazione nucleare. In altre parole, fornendo un combustibile, una quantità di calore limitata e dell’elettromagnetismo si otteneva una quantità di energia non giustificabile chimicamente. Dunque resta la sola ipotesi di una reazione nucleare “a freddo”;
- Il combustibile era formato da alcuni isotopi di nichel e litio. A fine processo la natura di questi isotopi cambiava.
Nei prossimi giorni cercheremo di entrare meglio nel dettaglio. Intanto rimandiamo al report completo.
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