La Tepco, la società giapponese che gestisce il disastrato impianto nucleare di Fukushima, ha annunciato che stare un’ora nell’epicentro può uccidere. I robot hanno rilevato livelli mortali di radiazioni all’interno del reattore 1, pari a 9,7 sieverts all’ora. Tepco ha anche diffuso il video (che potete vedere sopra) girato all’interno dell’impianto da un robot, che però ha smesso di funzionare dopo aver percorso circa la metà del tragitto previsto, e aver inviato dati riguardanti il livello di radiazioni e temperatura da due terzi dei punti. Era stata pianificata una missione di 10 ore. Secondo il portavoce della società nipponica Teruaki Kobayashi recarsi all’interno del reattore sarebbe pericoloso per gli esseri umani anche indossando delle tute protettive.
Fukushima: il robot che ha smesso di funzionare
Leggiamo su Rinnovabili.it:“Le operazioni di decommissioning nucleare a Fukushima hanno subìto l’ennesima battuta d’arresto. Il robot inviato dentro uno dei reattori danneggiati per individuare il combustibile fuso si è bloccato, e ha dovuto essere abbandonato.
Il gestore dell’impianto, la Tokyo Electric Power (Tepco), ha detto che il robot ha smesso di muoversi venerdì, durante la prima ispezione del vessel nel reattore n. 1, uno dei tre colpiti dalla combo di terremoto e tsunami nel marzo 2011. Più di quattro anni dopo, i livelli di radiazione all’interno dei tre reattori sono ancora troppo alti per consentire agli esseri umani di entrarvi fisicamente.
Tepco ha recentemente ammesso che la tecnologia dei robot per recuperare il combustibile nucleare è ancora in fase di sviluppo, e stamattina ha dichiarato che dovrà tagliare i cavi che lo legano al controllo a distanza e inviare un’altra macchina simile per ricominciare le operazioni. Il robot è sviluppato da Hitachi-GE Nuclear Energy insieme all’Istituto Internazionale di Ricerca per il Nuclear Decommissioning. Secondo le rassicurazioni avrebbe dovuto essere in grado di funzionare per circa 10 ore, anche se esposto a livelli di radiazione che potrebbero causare malfunzionamenti ai comuni dispositivi elettronici.
Il mini cingolato ricorda i “Transformers” , dato che riesce a modificare la sua morfologia a seconda dell’ambiente in cui deve muoversi ed operare. In questo frangente, era stato inviato per fotografare l’interno del recipiente, e registrare temperature e livelli di radiazione.
Aveva mappato 14 sui 18 punti stabiliti quando si è bloccato, tre ore dopo l’inizio del suo viaggio intorno al contenitore. La causa del problema è ancora sconosciuta“.
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