VI SPIEGHIAMO SINTOMI E TERAPIA DELL’ ELETTROSENSIBILITA’.
Con questo termine, si indica l’insieme dei disturbi biologici e
psicologici, avvertiti da alcuni soggetti in prossimità di campi
elettromagnetici (c.e.m.) ad alta e bassa frequenza. Si tratta di
sintomi provocati dalla vicinanza a telefoni cellulari, stazioni
radiobase, wi-fi, radar, ripetitori radio-televisivi, ponti radio,
elettrodotti e anche computers, elettrodomestici e impianti elettrici
delle abitazioni. Si ritiene che le persone portatrici di protesi
metalliche siano particolarmente esposte all’elettrosensibilità. La
classe medica, soprattutto italiana, non è concorde nel definire cause e
cure del problema. Altrove, è motivo di invalidità civile.
I SINTOMI SONO
formicolio, prurito, insonnia, debolezza, mal di testa, nausea e
malessere generale. Si riscontrano anche riduzione della memoria,
bradicardia e disturbi dell’umore che possono degenerare in depressione.
I pazienti riferiscono anche di accusare dolore, ad esempio quando
hanno in tasca il cellulare. Oltre ai disturbi avvertiti, vi sono alcuni
effetti biologici che secondo alcuni specialisti possono essere
ricondotti all’esposizione ai campi elettromagnetici, come i danni a
carico di alcuni organi. Tali problematiche possono sussistere persino
conesposizione ai c.e.m per livelli inferiori ai valori limite convenuti
dalle società scientifiche e fissati dalle leggi nazionali e
internazionali. In alcuni casi, è possibile individuare un evento
scatenante dell’elettrosensibilità: ad esempio, un incidente elettrico
che provoca folgorazione, a lungo termine, può causare i sintomi tipici
di questo problema. Le occasioni di esposizione generalmente si
concentrano a casa e sul posto di lavoro.
LA MALATTIA.
I pazienti affetti da elettrosensibilità sono spesso costretti a
pellegrinaggi in vari ospedali alla ricerca di uno specialista in grado
di comprendere realmente la situazione. In Italia, c’è molta
disinformazione sul problema e i pochi professori che se ne occupano,
sono largamente osteggiati. Trattandosi di una patologia relativamente
recente, spesso i soggetti si trovano nella difficoltà di individuare un
interlocutore che conosca in maniera approfondita il problema
dell’elettrosensibilità. Nei casi peggiori, l’incomprensione della
classe medica conduce a diagnosi frettolose di patologie psichiatriche.
Come per la patologia ambientale della Sensibilità Chimica Multipla,
l’elettrosensibilità non figura, al momento, nell’elenco di malattie
rare dell’Istituto Superiore della Sanità. Ricordiamo, invece, che è
riconosciuta come patologia da alcuni Paesi come Canada, Spagna e
Francia. In quest’ultima, in particolare, esistono zone franche, libere
da campi elettromagnetici, dove i malati possono vivere in tranquillità.
Unacasa per le persone elettrosensibili e malati di sensibilità chimica
multipla è stata realizzata anche a Zurigo; in Svezia, è considerata
malattia invalidante. A livello internazionale, si parla
diipersensibilità ai campi elettromagnetici, Electromagnetic
Hypersensitivity, EHS.
LA TERAPIA
dell’elettrosensibilità si basa principalmente sull’evitamento delle
esposizioni ai campi elettromagnetici. Ridurne e magari azzerarne la
frequenza, significa anche limitare i disturbi legati alla patologia.
Spesso, i pazienti si trovano, a loro malgrado, a subire l’utilizzo dei
wi-fi dei vicini che, da solo, può causare disabilità a chi è affetto da
elettrosensibilità. In questo caso, la libertà personale tutelata
legalmente va a limitare il diritto alla salute del malato. I pazienti,
spesso, sono costretti a cambiare casa o modificarla per renderla
abitabile, evitare mezzi e luoghi pubblici, cambiare radicalmente la
propria vita sociale.
Redatto da Pjmanc http:/ ilfattaccio.org
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