Platone definiva l’olfatto come un senso animale che l’uomo ha sempre più abbandonato, utilizzando fin troppo la ragione. Il filosofo ateniese sosteneva che è quindi necessario riattivarlo per riscoprire le parti più arcaiche di se stessi e per avere percezione completa del mondo che ci circonda. L’olfatto è il senso più antico sotto l’aspetto evolutivo e la percezione degli odori è un potere animalesco e viscerale che, a livello inconscio, esercita un ruolo determinante nella nostra storia personale.
POTERE EMOZIONALE DELL’OLFATTO
L’olfatto infatti, essendo legato a comportamenti istintivi, rimane un senso con un enorme potere emozionale ed evocativo.
Ognuno di noi ha notato di come la percezione di un particolare profumo ci può rievocare impressioni e ricordi anche molto lontani. Questo accade perché l’apparato olfattivo va ad agire direttamente sull’amigdala e sull’ipotalamo, parti del cervello che fungono da centri regolatori dell’emotività.
Il funzionamento della memoria è tale che i primi ricordi olfattivi che risalgono all’infanzia sono i più potenti nella loro capacità di suscitare emozioni gradevoli e anche i più facili a riattivare. In effetti, le memorie olfattive non svaniscono mai e più sono antiche più sono profonde sono le emozioni che risvegliano.
TRADIZIONI MILLENARIE CONOSCEVANO IL POTERE DI GUARIGIONE DELL’OLFATTO
L’incenso e le resine aromatiche hanno..............................
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