Il giornalista ed ex deputato europeo doveva presentare una
conferenza sulla Russia: «Le autorità non mi hanno dato spiegazioni ma
si tratta di una provocazione contro Mosca»
Il giornalista ed ex europarlamentare Giulietto Chiesa
Si sono presentati nella sua camera d’albergo, a Tallinn, e gli hanno semplicemente comunicato lo stato di fermo, senza nessuna spiegazione. Giulietto Chiesa, ex europarlamentare e a lungo corrispondente da Mosca per «La Stampa» e «l’Unità», è stato arrestato ieri in Estonia mentre si trovava nella sua stanza a riposare. Il giornalista era arrivato ieri mattina nella capitale per partecipare a una conferenza pubblica di politica internazionale. Dopo la prima sessione, la conferenza sarebbe ripresa nel pomeriggio e Chiesa avrebbe dovuto presentare un intervento alle 18 dal titolo «La Russia è nemica dell’Europa?», ma non ha potuto.
PRELEVATO IN ALBERGO
Tornato in albergo è stato raggiunto nella sua camera dalla polizia che l’ha portato nel commissariato centrale di Tallinn. Solo durante il tragitto un agente gli ha comunicato – in via ufficiosa - che su decisione del ministero degli Esteri il fermo di 48 ore anticipava l’esecuzione del mandato di espulsione spiccato dall’Estonia nei confronti del giornalista. Ma la motivazione ufficiale non è ancora chiara, e l’ambasciatore italiano a Tallinn, Marco Clemente – subito intervenuto –, per ore non è riuscito a parlare con il giornalista rinchiuso nella cella di sicurezza del commissariato. Solo in serata gli è stato concesso un colloquio, ma ancora, nessuna motivazione ufficiale del fermo.
IL RILASCIO DOPO 7 ORE
«Mi hanno preso le impronte digitali, sostenendo che ero entrato illegalmente nel Paese - ha spiegato il giornalista dopo il rilascio - perché esisteva un decreto che mi dichiarava persona non grata. Ma nella lista del ministero degli Interni su internet il mio nome non figurava». Come si spiega questa vicenda? Giulietto Chiesa non ha dubbi: «Qualche sciocco ha voluto fare una provocazione nei miei confronti e indirettamente alla Russia. Ma questa storia avrà delle conseguenze. Ho già ricevuto la solidarietà bipartisan di molti eurodeputati».
LA MOGLIE: FATTO GRAVISSIMO
«Quando gli agenti si sono presentati in albergo - racconta la moglie, la giornalista Fiammetta Cucurnia, che è riuscita a mettersi in contatto telefonicamente con il marito -, Giulietto ha chiesto subito se avessero un mandato d’arresto. Non ce l’avevano. Per ora è tranquillo è sta bene, ma la motivazione dell’espulsione al momento non è ancora stata specificata. Credo sia molto grave che un Paese membro dell’Unione europea si comporti in questo modo contro un cittadino italiano e un ex eurodeputato».
LE AUTORITA’ ITALIANE TENUTE ALL’OSCURO
Il giornalista avrebbe dovuto prendere un treno in serata, diretto a Mosca. Ma già domani lascerà l’Estonia. «Non riesco a immaginare, come nemmeno riesce Giulietto, il motivo del fermo – dice ancora Fiammetta Cucurnia -. Ed è grave che l’Estonia non abbia comunicato nulla alle autorità italiane. L’unica cosa che mi viene da pensare è che sia un modo maldestro di evitare che parli, e condivida quello che conosce molto bene».
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