"Per sapere chi sei, devi prima sapere chi non sei, prosciugherai così il mare dell'illusione e troverai la vera essenza del Sé nel vento, nessun desiderio e paura ma Amore incondizionato."
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giovedì 25 dicembre 2014
Adesso vi spiego perchè io non uso la carta di credito
DI RALPH NADER
informationclearinghouse.info
Ad un recente simposio dell’American Antitrust Institute a Washington D.C. ho chiesto ai presentatori circa la capacità del contante e degli assegni di competere con l’industria delle carte di credito e i relativi stretti controlli su commercianti.
Questo punto ovvio lo diventa meno quando si tiene conto della progressiva esclusione dei pagamenti in contanti/assegni causata dalla incredibile crescita di beni e servizi che non si possono acquistare a meno che non si possieda una carta di credito o un amico che la presti in cambio di un rimborso.
Per mandare alcuni tipi di posta espresso, affittare un’auto, pagare i servizi di compagnie aeree/ferroviarie o di un hotel, non è possibile pagare in assegno/contanti o è un disastro di condizioni e richieste informative. Il trend generale è di limitare sempre più ciò che la valuta legale può realmente acquistare negli USA a causa di contratti restrittivi con clausole minuscole (vediate faircontracts.org)
Per molta gente,la convenienza di una carta di credito e la possibilità di premi giustificano la preferenza di lasciar decadere il contante. Per di più, consumatore con un basso reddito preferiscono un maggior credito, benchè a caro prezzo. I detentori di carte di credito ricevono “punti” come le miglia dei frequent flyers, ma spesso pagano in altre maniere nascoste per questi “regalini”.
Malgrado gli ostacoli sopra menzionati, io non ho una carta di credito o una carta a debito che necessiti della mia firma.
Ci sono importanti ragioni per cui preferisco il contante e gli assegni al posto della plastica.
• La plastica dà la possibilità di una devastante e quotidiana invasione della privacy. I dati personali di acquisto fluttuano nel mondo senza controllo. Le industrie di raccolta dati sono ovunque e sia i governi sia gli hackers possono accedere ai dati delle persone. Come Facebook e Google hanno dimostrato, è quasi impossibile preservare la diffusione delle informazioni personali.
• Una volta entrati nell’economia del credito si cade sotto il controllo dei coloro che arbitrariamente stabiliscono i rating e il valore del credito. Ci si può lamentare per ore con un risponditore automatico o una compagnia di assicurazioni, se si è vittima di false informazioni nei contratti o anche se si possiedono troppe carte di credito, la disponibilità può andare “in sofferenza” e si può ricevere rifiuti per le concessioni di prestiti.
• L’economia delle carte di credito, con le sue regole anti-competitive di niente-spese-aggiuntive è inflazionaria e si ripercuote negativamente sul potere d’acquisto dei consumatori così come sui risparmi, ai quali vengono applicati tassi inferiori.
• Le carte di credito incentivano l’acquisto d’impulso. L’industria lo sa molto bene. Strisciare una carta di plastica invece di aprire un portafogli ed estrarne il denaro crea una disconnessione tra l’acquisto e l’esborso di denaro da parte del consumatore.
• I termini di contratto delle carte di credito – quello che la senatrice Elizabeth Warren definisce “tracce di topo” – sono nella maggior parte dei casi invisibili e non negoziabili. Firmi sulla linea tratteggiata, stai zitto e compri. Le aziende difficilmente competono per creare clausole che vadano a favore del consumatore. Paragonate, con un buon microscopio, i contratti standard di Visa, Mastercard o Discover o GM, Ford e Toyota, o Bank of America, Citigroup, o Wells Fargo. I consumatori vengono trascinati in un contratto di schiavitù senza scelta.
• Usare contanti o assegni incentiva il consumatore a vivere entro i propri limiti e a non venir coinvolto in spirali di debito sempre più grandi. Se stai facendo shopping fornito di contanti e ti dai un limite, è impossibile spendere di più se non hai con te più denaro di quanto avevi stabilito in precedenza.
• Pagando in assegno/contanti evita commissioni, penali, spese di fine rapporto e, ovviamente, interessi stellari per i consumatori. Le corporation dall’altro lato del tavolo invece beneficiano di tassi vantaggiosissimi. (Ricordatevi, comunque, che anche gli assegni hanno comunque un costo)
• Pagando in contanti/assegni – ad esempio in un ristorante – fa risparmiare tempo e aiuta a controllare possibili errori. Per di più previene l’aggiunta fraudolenta di spese non previste al conto.
• Pagando in assegno/contanti si evita di consegnare informazioni personali alla mercé di internet companies che le rivendono profumatamente a pubblicitari, con una tale specificità da far loro conoscere le vostre passioni e i vostri desideri.
• Le aziende di carte di credito spesso concedono ai consumatori limiti di spesa troppo alti rispetto al loro effettivo salario.
Apple è uscita con un sistema di pagamento che non richiede firme o click. Si può venire internati nel carcere del credito con una sola strisciata. Quale sarà la prossima mossa? Il pagamento attraverso le onde cerebrali?
C’è un caso notevole di garantire sconti in caso di pagamento in contanti, ad esempio nelle stazioni di servizio. Per sfruttare il risparmio che l’esercente ottiene bypassando il sistema delle carte di credito a beneficio del consumatore, una situazione di mutuo vantaggio. Per di più, non dovrebbe esserci discriminazione verso i consumatori basata sulla loro scelta di usare valuta liquida; gli esercenti dovrebbero accettare tutti i metodi di pagamento.
Ralph Nader è un politico e attivista di origini libanesi, nonchè autore, conferenziere ed avvocato. Le aree di interesse di Nader includono la difesa dei consumatori, l’ambiente, la difesa dei diritti umani e il governo democratico. https://blog.nader.org/
Fonte: http://www.informationclearinghouse.info
Link: http://www.informationclearinghouse.info/article40411.htm
8.12.2014
Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l'autore della traduzione FA RANCO
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