Colpiti gli uffici della ferroviaria, stradale, postale e telecomunicazioni. Nel mirino anche i reparti speciali delle squadre nautiche e dei sommozzatori
Conto alla rovescia per Polizia Stradale, Polizia Ferroviaria, Polizia
Postale e delle Telecomunicazioni, Polizia di Frontiera più alcuni
Reparti Speciali, come Squadre Nautiche, Sommozzatori e Pattuglie a
cavallo. Duecentocinquantuno presidi in tutta Italia si preparano a
chiudere i battenti nel segno di una razionalizzazione dettata dalla
crisi.
«Una chiusura feroce e indiscriminata di uffici di fondamentale
importanza per la sicurezza del Paese e dei cittadini – commentano
indignati dal Sap -. Se la Sicurezza dell’Italia non è una priorità di
questo governo, lo si dica chiaramente, ma che non si provi a mascherare
un fendente letale con una carezza».
Ma scendiamo un po’ più nel dettaglio.
Tra i presidi sui quali si abbatterà la scure del governo c’è la
Squadra Sommozzatori di Olbia, attualmente l’unico reparto subacqueo
della Sardegna settentrionale, considerando che gli stessi reparti della
Capitaneria di Porto e dei carabinieri sono a Cagliari, mentre quello
dei Vigili del Fuoco – tra l’altro già ridotto – si trova a Sassari.
Non costa nulla al ministero dell’Interno, occupando locali messi a
disposizione gratuitamente dalla società di gestione dell’Aeroporto,
eppure l’ufficio di Polizia di Frontiera Marittima/Aerea nello scalo
internazionale di Pescara è nella stessa lista nera. Perfino le spese di
manutenzione e i consumi sono a carico di un aeroporto con un traffico
annuo di circa 5mila voli ed un transito passeggeri superiore al mezzo
milione. Ma tant’è.
Addio anche a 74 uffici di Polizia Postale e delle Telecomunicazioni.
«Nell’era di internet, delle truffe e dei reati on line come la
pedopornografia, si sguarnisce il territorio di reparti altamente
specializzati nella tutela delle reti informatiche e della sicurezza dei
dati – commenta Gianni Tonelli, segretario generale del Sap -. Si pensi
che solamente nell’ultimo anno la Polizia Postale ha scoperto oltre
4mila transazioni bancarie informatiche sospette, per importi
complessivi che sfiorano i 40 milioni di euro. Oltre 3mila operazioni
sono state bloccate prima che il denaro venisse trafugato. Tutto questo
con le spese di natura logistica e organizzativa interamente a carico di
Poste italiane».
Festa grande anche per gli automobilisti indisciplinati, per i banditi
in circolazione sulle autostrade e nelle più importanti arterie del
Paese: in Italia spariranno a breve ben 33 reparti della Polizia
Stradale.
Si chiude in rete, in cielo, in mare, in strada. Potevano mancare le
rotaie? «Cinquantuno uffici di Polizia Ferroviaria saranno trasformati
presto in "punti appoggio" – risponde sarcastico Tonelli -, uffici vuoti
ai quali gli agenti in transito possono fare riferimento logistico per
non più di qualche ora al giorno, riconsegnando così molte stazioni al
degrado e alla criminalità».
In uno dei porti commerciali più importanti del Mediterraneo, ambito e
utilizzato dalla criminalità organizzata per i suoi affari, chiuderà
l’ufficio di Polizia di Frontiera. Gioia Tauro, a Reggio Calabria, dove
non si contano i sequestri di droga e di armi avrà un posto di polizia
in meno. «E dire che la Commissione Antimafia ha ritenuto Gioia Tauro un
punto di snodo degli interessi delle organizzazioni criminali italiane –
fa notare Tonelli -. Anche noi vogliamo una spending review seria e
ragionevole e da anni siamo promotori di un progetto di unificazione
delle forze di polizia. Questo, però, è un colpo mortale all’apparato
della sicurezza. Il nostro è un no secco e definitivo alla chiusura
indiscriminata e selvaggia di presidi di vitale importanza per tutto il
Paese, per scongiurare la quale il Sap sta distribuendo in tutta Italia,
a cittadini e poliziotti, migliaia di cartoline da compilare e spedire
al premier Renzi».
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