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sabato 31 maggio 2014

Latte patrimonio dell’umanità? A quando il whiskey?

Marcello Pamio - 30 maggio 2014 - www.disinformazione.it
"Il latte deve diventare patrimonio Unesco". 

Questa è la proposta lanciata da Assolatte in vista del World Milk Day del primo giugno.
La bevanda più diffusa al mondo, dopo l'acqua e forse prima della Coca-Cola, è fondamentale per la sopravvivenza di 750 milioni di persone. Dicono le associazioni che guadagnano enormi quantità di denaro proprio grazie al latte e derivati.
Secondo un rapporto FAO il latte è "un alimento consumato da 6 miliardi di persone".
Perché farlo diventare patrimonio dell’umanità, proprio in questo momento?
Risponde Adriano Hribal, delegato della presidenza di Assolatte: “in questo modo non solo vogliamo far riconoscere il valore e il ruolo del latte, ma vogliamo anche difendere questo straordinario prodotto dagli attacchi di chi si diverte a demonizzarlo con motivazioni prive di fondamento scientifico, tentando di sostituirlo con altre bevande”.
Forse alle industrie casearie stanno tremando non solo i polsi, ma anche le ginocchia (pregne di latte?) perché i grafici dei loro fatturati stanno scendendo?
Questo forse dipende dal fatto che sempre più persone stanno prendendo coscienza e consapevolezza che l’alimento considerato il più sano e migliore al mondo, non è poi così tanto sano come ci raccontano, anzi. Sempre più persone (soprattutto i più piccoli) infatti manifestano serie intolleranze e/o allergie. Ciò non è così impossibile, visto che tale alimento la Natura lo ha predisposto per gli animali della STESSA specie.
L’uomo è infatti l’unico animale in natura che beve il latte di un’altra specie animale. L’unico animale che mantiene in cattività altri animali usandoli per meri scopi gastronomici-culinari e/o pseudoscientifici (vivisezione e sperimentazione). L'uomo è l’unico animale che artificialmente rende e mantiene gravide centinaia di milioni di povere vacche (vere e proprie macchine lattifere) sottraendo loro il latte destinato ai vitellini, per berlo e/o usarlo nell'industria.
Possiamo veramente credere che tali comportamenti e azioni innaturali, contro-natura siano privi di effetti collaterali (reazioni)?
Vediamo ora - alla faccia della demonizzazione con motivazioni prive di fondamento scientifico - qualche dato ufficiale sulla bontà del latte.
Osteoporosi
L'assunzione del latte è reclamizzata per la prevenzione dell'osteoporosi, sebbene la ricerca clinica pervenga a conclusioni differenti.
L'Harvard Nurses' Health Study [1], che ha seguito clinicamente oltre 75.000 donne per dodici anni, ha mostrato che l'aumentato consumo di latte non solo non avrebbe alcun effetto protettivo sul rischio di fratture, ma l'aumentata introduzione di calcio attraverso latticini era associato con un rischio di fratture più elevato!
Uno Studio Australiano [2] è pervenuto al medesimo risultato.
Inoltre altri Studi [3, 4] non hanno evidenziato alcun effetto protettivo sull'osso da parte del Calcio proveniente dai derivati del latte. Per ridurre il rischio di osteoporosi, va ridotta l'assunzione con la dieta di Sodio e di Proteine animali [5,6], aumentato il consumo di frutta e verdura [8], l'attività fisica [9], e va assicurato un adeguato introito di Calcio da fonti vegetali, come ad esempio la verdura a foglia verde ed i fagioli, come pure prodotti addizionati di Calcio tipo i cereali per la colazione ed i succhi.
Eccesso proteico
Il latte vaccino è perfetto per i vitelli, perché hanno una velocità d’accrescimento fisico notevolmente superiore a quella umana (raddoppiano il proprio peso dopo appena 47 giorni dalla nascita, mentre il neonato dell’uomo lo raddoppia in circa 180 giorni).
Il latte vaccino contiene dal 3,5% al 5% di proteine (caseina e non solo), contro lo 0,9-1,0% del latte umano. Questa notevolissima quantità di proteine in più nel latte di vacca, costituisce un’autentica overdose proteica per un essere umano. E’ risaputo che quando le proteine superano il normale fabbisogno, l’eccesso determina un sovraccarico per tutti gli organi in particolar modo per fegato e reni.
Malattie cardiovascolari
Tutti  i latticini (formaggio, gelati, latte, burro e yogurt) contribuiscono significativamente ad elevare il contenuto di colesterolo e grassi nella dieta [10].
Le diete ad elevato contenuto di grassi, soprattutto grassi saturi, possono aumentare il rischio di parecchie malattie croniche, comprese le malattie cardiovascolari. Una dieta a base di prodotti vegetali, povera di grassi e che elimini i derivati del latte, in combinazione con attività fisica, abolizione del fumo e controllo dello stress, può non solamente prevenire le malattie cardiache, ma addirittura renderne reversibile il decorso [11].
Cancro
Alcuni tumori, soprattutto quelli ormosensibili (ovaio, seno, prostata), sono stati messi in stretta relazione con il consumo di latticini, per via della quantità enorme di ormoni contenuti nel latte.
Lo zucchero contenuto nel latte, il lattosio, viene scisso nell'organismo ottenendo un altro zucchero, il galattosio e questo viene ulteriormente catabolizzato da enzimi.
Secondo uno Studio del dr. Daniel Cramer e collaboratori a Harvard [12], quando il consumo di latticini eccede quantitativamente la possibilità enzimatica di catabolizzare il galattosio, questo può accumularsi nel sangue e danneggiare le ovaie femminili. Alcune donne possiederebbero inoltre livelli di questi enzimi particolarmente bassi, ed il consumo regolare di derivati del latte può triplicare in loro il rischio di sviluppare cancro ovarico.
I tumori della mammella e della prostata sono pure stati messi in relazione con il consumo di derivati del latte, correlazione presumibilmente riferibile, almeno in parte, ad aumentati livelli plasmatici di un composto denominato Insulin-like Growth Factor (IGF-I) [13, 14, 15].
Questo fattore, isolato nel latte vaccino, è stato ritrovato a livelli plasmatici elevati nei soggetti che consumino regolarmente latticini [16].
Altri principi nutritivi che aumenterebbero i livelli di IGF-I sono pure presenti nel latte vaccino.
Uno Studio recente mostra come soggetti maschili che presentino elevati livelli di IGF-I avrebbero un rischio quattro volte maggiore di sviluppare cancro prostatico, quando confrontati con i soggetti nei quali i livelli di questo fattore siano bassi [14].
Diabete
Il Diabete insulino-dipendente (tipo I) è correlato al consumo di latticini.
Studi epidemiologici in diversi Paesi dimostrano la presenza di una forte correlazione tra l'uso di latticini e l'incidenza di diabete insulino-dipendente [17, 18].
Alcuni ricercatori nel 1992 [18] hanno individuato una proteina specifica del latte che innescherebbe una reazione autoimmunitaria, che si pensa sia in grado di distruggere le cellule pancreatiche deputate alla produzione di insulina. 
Nel grafico qui sopra, l’incidenza del diabete di tipo-1 cresce con il crescere del consumo di caseina (la principale proteina del latte e derivati). I paesi maggior consumatori di latte e derivati come Svezia e Finlandia, sono i paesi con il maggior numero di bambini diabetici e di fratture ossee.
Intolleranza al Lattosio
L'intolleranza al Lattosio è un fenomeno comune in molte popolazioni, e negli USA colpisce circa il 95% dei soggetti di origine asiatica, il 74% dei nativi, il 70% dei soggetti di origine africana, il 53% dei soggetti di origine messicana, mentre colpisce il 15% dei soggetti di razza caucasica [19].
La sintomatologia, che include problemi gastrointestinali, diarrea e flatulenza, compare perchè l'organismo di questi individui non possiede gli enzimi deputati alla digestione dello zucchero presente nel latte, il lattosio, appunto. In più oltre ad essere vittime di questi problemi, coloro che bevono latte rischiano di diventare soggetti a rischio di sviluppare altre malattie croniche ed altri disturbi.
Tossicità da Vitamina D
Il consumo di latte non fornisce una fonte valida ed affidabile di Vitamina D nella dieta.
Differenti campioni di latte sono stati trovati contenere quantità molto variabili di questa vitamina, in alcuni campioni era presente una quantità 500 volte superiore a quella indicata, mentre altri campioni di latte ne contenevano quantità insufficienti o addirittura assente [20, 21].
Un eccesso di vitamina D può essere tossico e può essere responsabile di un eccessivo aumento dei livelli di calcio in sangue ed urine, di aumentato assorbimento di alluminio e di depositi di calcio nei tessuti molli (calcificazioni ectopiche, NdT).
Contaminazione
Ormoni sintetici come ad esempio il ricombinante dell'ormone della crescita bovino (rBGH), sono comunemente usati nelle mucche da latte per aumentare la produzione di latte [13]. Visto che le mucche producono quantità di latte in eccesso rispetto a quanto previsto dalla natura, sono vittime di mastiti od infiammazioni delle mammelle. Il trattamento di queste patologie richiede l'uso di antibiotici, e tracce di questi farmaci e di ormoni sono stati rilevati in campioni di latte e di latticini. Altre sostanze che contaminano frequentemente il latte sono i pesticidi ed altri farmaci.
Secondo l’OMS, il 50% degli antibiotici prodotti in Europa (10.000 tonnellate) viene usato negli allevamenti intensivi, mentre negli USA tale percentuale raggiunge il 75%.
L’UCS (Union of Concerned Scientists) calcola che sono oltre 11.000 le tonnellate di antibiotici somministrati in USA, per uso non terapeutico, di cui 6.000 tonnellate illegali nell’Unione Europea.
Il problema della pastorizzazione
La pastorizzazione è il processo di riscaldamento cui vengono sottoposti il latte ma non solo.
Generalmente le temperature possono variare da 54 a 70° C e per tempi compresi tra i 20 e i 30 minuti. I nuovi metodi "flash" (UHT) riscaldano il latte da 65 a 76°C per 15-22 secondi.
In questo modo si distruggono i batteri patogeni e si ritarda lo sviluppo di altri batteri.
Ma tale calore è sufficiente però a distruggere i batteri lattici come il Lactobacillus acidophilus, che contribuiscono a sintetizzare la vitamina B nel colon umano. Acidificando il latte che poi coagula, i batteri lattici tengono i batteri della putrefazione sotto controllo.
Il paradosso è che proprio la pastorizzazione distrugge le proprietà battericide del latte stesso!
Uno dei principali vantaggi commerciali della pastorizzazione è che il produttore può permettersi una maggiore sporcizia. Infatti gli standard qualitativi degli animali che producono latte crudo sono considerevolmente più alti di quelli dei soggetti che producono latte da pastorizzare.
La pastorizzazione compromette il potere nutrizionale, perché è risaputo che il riscaldamento di qualsiasi alimento oltre i 45-50 °C determina la distruzione degli enzimi, i trasformatori biochimici. Nel latte pastorizzato si perde la fosfatasi enzimatica che è necessaria all'assimilazione del calcio. Senza tale enzima il calcio non viene correttamente assimilato dalle cellule e dall’apparato scheletrico.
Con la cottura, la perdita delle vitamine lipo-solubili (A ed E) può aumentare di oltre due terzi, mentre la perdita della vitamina B e C può arrivare fino all'80%.
Problemi per la salute dei bambini
Proteine del latte, zuccheri del latte, grassi e grassi saturi presenti nei latticini possono essere causa di rischi per la salute nei bambini, portando allo sviluppo di malattie croniche quali obesità, diabete e formazione di placche arteriosclerotiche, causa in seguito di patologia cardiaca.
L'American Academy of Pediatrics raccomanda che ai bambini al di sotto dell'anno di vita non venga somministrato latte vaccino intero, poichè la carenza di Ferro è più probabile quando la dieta sia ricca di latticini. I prodotti del latte sono molto poveri di Ferro.
Se dovessero costituire una grossa parte della dieta, è più probabile si sviluppi una carenza di Ferro [10].
Le coliche addominali sono un ulteriore problema correlato al consumo di latte. Un bambino su cinque soffre di coliche. I pediatri ne hanno individuato da tempo la causa nel latte vaccino.
Sappiamo ora che quando la madre che allatta al seno il bimbo consumi latte vaccino, il bambino può andare incontro a coliche addominali. Gli anticorpi della mucca possono passare, attraverso il circolo ematico materno, nel latte materno stesso e da qui al bimbo [22].
Inoltre le allergie alimentari appaiono essere comunemente causate dal consumo di latte, soprattutto nei bambini.
Uno Studio recente [23] mette anche in correlazione il consumo di latte vaccino con la stipsi cronica del bambino. I ricercatori suggeriscono che il consumo di latte provochi ragadi od altre lesioni perianali e severo dolore alla defecazione, provocando così stipsi.
Bambini affetti da otiti, tracheiti, catarri a ripetizione sono guariti sopprimendo i latte e derivati.
L’insonnia dei neonati è di solito da addebitare alla somministrazione di latte vaccino.
Il latte ed i suoi derivati non sono necessari nella dieta e possono, in effetti, essere dannosi per la salute. Consumate una sana dieta a base di granaglie, frutta, verdura, legumi, cibi fortificati quali i cereali ed i succhi.
Questi cibi, carichi di principi nutritivi, possono aiutarvi a soddisfare le esigenze individuali di calcio, potassio, riboflavina e vitamina D con facilità e senza rischi per la salute.
Latticini e rischio Parkinson
Un interessante studio prospettico dell’Università di Harvard durato 9 anni su 130.000 persone, poi pubblicato su AM J Epidemiology, ha valutato l'associazione tra il consumo di latticini e il rischio di malattia di Parkinson. [24]
Il risultato è che il consumo di latticini è associato positivamente con il rischio di tale patologia.
Tra i consumatori di latticini, indipendentemente dal sesso, è stato trovato un rischio maggiore.
Il vero e unico Latte
L’unico latte di cui abbisogna il piccolo dell’uomo è quello che sgorga amorevolmente dal seno materno.
Questo è il latte vero e unico che la Natura ha predisposto per l’uomo. Tutto il resto è pura propaganda!!!

 
 

Physicians Commitee for Responsible Medicine - www.pcrm.org

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References (Bibliografia)
  1. Feskanich D, Willett WC, Stampfer MJ, Colditz GA Milk, dietary calcium, and bone fractures in women: a 12-year prospective study, Am J Public Health 1997 Jun;87(6):992-7.
  2. Cumming RG, Klineberg RJ Case-control study of risk factors for hip fractures in the elderly, Am J Epidemiol 1994 Mar;139(5):493-503.
  3. Huang Z, Himes JH, McGovern PG Nutrition and subsequent hip fracture risk among a national cohort of white women, Am J Epidemiol 1996 Jul 15;144(2):124-34.
  4. Cummings SR, Nevitt MC, Browner WS, Stone K, Fox KM, Ensrud KE, Cauley J, Black D, Vogt TM Risk factors for hip fracture in white women. Study of Osteoporotic Fractures Research Group, N Engl J Med 1995 Mar 23;332(12):767-73.
  5. Finn SC The skeleton crew: is calcium enough?, J Womens Health 1998 Feb;7(1):31-6.
  6. Nordin CBE Calcium and Osteoporosis, Nutrition 1997;3(7/8):664-86.
  7. Reid DM, New SA Nutritional influences on bone mass, Proc Nutr Soc 1997 Nov;56(3):977-87.
  8. Tucker KL, Hannan MT, Chen H, Cupples LA, Wilson PW, Kiel DP Potassium, magnesium, and fruit and vegetable intakes are associated with greater bone mineral density in elderly men and women, Am J Clin Nutr 1999 Apr;69(4):727-36. (e-mail: tucker@hnrc.tufts.edu)
  9. Prince R, Devine A, Dick I, Criddle A, Kerr D, Kent N, Price R, Randell A The effects of calcium supplementation (milk powder or tablets) and exercise on bone density in postmenopausal women, J Bone Miner Res 1995 Jul;10(7):1068-75.
  10. Pennington JAT Bowes and Churches Food Values of Portions Commonly Used, Lippincott 1998;17th ed, New York.
  11. Ornish D, Brown SE, Scherwitz LW, Billings JH, Armstrong WT, Ports TA, McLanahan SM, Kirkeeide RL, Brand RJ, Gould KL Can lifestyle changes reverse coronary heart disease? The Lifestyle Heart Trial,Lancet 1990 Jul;336(8708):129-33.
  12. Cramer DW, Harlow BL, Willett WC, Welch WR, Bell DA, Scully RE, Ng WG, Knapp RC Galactose consumption and metabolism in relation to the risk of ovarian cancer, Lancet 1989 Jul 8;2(8654):66-71.
  13. Outwater JL, Nicholson A, Barnard N Dairy products and breast cancer: the IGF-I, estrogen, and bGH hypothesis, Med Hypotheses 1997 Jun;48(6):453-61.
  14. Chan JM, Stampfer MJ, Giovannucci E, Gann PH, Ma J, Wilkinson P, Hennekens CH, Pollak M Plasma insulin-like growth factor-I and prostate cancer risk: a prospective study, Science 1998 Jan 23;279(5350):563-6. (e-mail: jmlchan@hsph.harvard.edu)
  15. World Cancer Research Fund Food, nutrition and the prevention of cancer: a global perspective, American Institute of Cancer Research 1997;Washington DC.
  16. Cadogan J, Eastell R, Jones N, Barker ME Milk intake and bone mineral acquisition in adolescent girls: randomised, controlled intervention trial, BMJ 1997 Nov 15;315(7118):1255-60.
  17. Scott FW Cow milk and insulin-dependent diabetes mellitus: is there a relationship?, Am J Clin Nutr 1990 Mar; Vol 51(3):489-491.
  18. Karjalainen J, Martin JM, Knip M, Ilonen J, Robinson BH, Savilahti E, Akerblom HK, Dosch HM A bovine albumin peptide as a possible trigger of insulin-dependent diabetes mellitus, N Engl J Med 1992 Jul;327(5):302-7. Published erratum appears in N Engl J Med 1992 Oct;327(17):1252.
  19. Bertron P, Barnard ND, Mills M Racial bias in federal nutrition policy, Part I: The public health implications of variations in lactase persistence, J Natl Med Assoc 1999 Mar;91(3):151-7.
  20. Jacobus CH, Holick MF, Shao Q, Chen TC, Holm IA, Kolodny JM, Fuleihan GE, Seely EW Hypervitaminosis D associated with drinking milk, N Engl J Med 1992 Apr 30;326(18):1173-7.
  21. Holick MF Vitamin D and bone health, J Nutr 1996 Apr;126(4 Suppl):1159S-64S.
  22. Clyne PS, Kulczycki A Jr Human breast milk contains bovine IgG. Relationship to infant colic?, Pediatrics 1991 Apr;87(4):439-44.
  23. Iacono G, Cavataio F, Montalto G, Florena A, Tumminello M, Soresi M, Notarbartolo A, Carroccio A Intolerance of cow's milk and chronic constipation in children, N Engl J Med 1998 Oct 15;339(16):1100-4.
  24. Chen H, O'Reilly E, McCullough ML, Rodriguez C, Schwarzschild MA, Calle EE, Thun MJ, Ascherio A. Consumption of dairy products and risk of Parkinson's disease., Am J Epidemiol. 2007 May 1;165(9):998-1006                                         http://www.disinformazione.it/latte_unesco.htm

L'unica rivoluzione possibile è quella interiore


#TizianoTerzani L'unica #rivoluzione possibile è quella interiore :)

giovedì 29 maggio 2014

Lista dei partecipanti alla riunione del Gruppo Bilderberg 2014

 


















 
Ecco la lista dei partecipanti all’incontro del Gruppo Bilderberg, che si terrà dal 29 maggio al 1 giugno 2014 all’Hotel Marriot (foto a sinistra) a Copenhagen in Danimarca.
Fra gli italiani invitati figurano gli onnipresenti l'ex premier Mario Monti, Franco Bernabè (ex di ENI e Telecom), John Elkann (presidente Fiat), e la new entry, la giornalista Monica Maggioni direttrice di RaiNews.

Chairman
FRA Castries, Henri de Chairman and CEO, AXA Group
DEU Achleitner, Paul M. Chairman of the Supervisory Board, Deutsche Bank AG
DEU Ackermann, Josef Former CEO, Deutsche Bank AG
GBR Agius, Marcus Non-Executive Chairman, PA Consulting Group
FIN Alahuhta, Matti Member of the Board, KONE; Chairman, Aalto University Foundation
GBR Alexander, Helen Chairman, UBM plc
USA Alexander, Keith B. Former Commander, U.S. Cyber Command; Former Director, National Security Agency
USA Altman, Roger C. Executive Chairman, Evercore
FIN Apunen, Matti Director, Finnish Business and Policy Forum EVA
DEU Asmussen, Jörg State Secretary of Labour and Social Affairs
HUN Bajnai, Gordon Former Prime Minister; Party Leader, Together 2014
GBR Balls, Edward M. Shadow Chancellor of the Exchequer
PRT Balsemão, Francisco Pinto Chairman, Impresa SGPS
FRA Baroin, François Member of Parliament (UMP); Mayor of Troyes
FRA Baverez, Nicolas Partner, Gibson, Dunn & Crutcher LLP
USA Berggruen, Nicolas Chairman, Berggruen Institute on Governance
ITA Bernabè, Franco Chairman, FB Group SRL
DNK Besenbacher, Flemming Chairman, The Carlsberg Group
NLD Beurden, Ben van CEO, Royal Dutch Shell plc
SWE Bildt, Carl Minister for Foreign Affairs
NOR Brandtzæg, Svein Richard President and CEO, Norsk Hydro ASA
INT Breedlove, Philip M. Supreme Allied Commander Europe
AUT Bronner, Oscar Publisher, Der STANDARD Verlagsgesellschaft m.b.H.
SWE Buskhe, Håkan President and CEO, Saab AB
TUR Çandar, Cengiz Senior Columnist, Al Monitor and Radikal
ESP Cebrián, Juan Luis Executive Chairman, Grupo PRISA
FRA Chalendar, Pierre-André de Chairman and CEO, Saint-Gobain
CAN Clark, W. Edmund Group President and CEO, TD Bank Group
INT Coeuré, Benoît Member of the Executive Board, European Central Bank
IRL Coveney, Simon Minister for Agriculture, Food and the Marine
GBR Cowper-Coles, Sherard Senior Adviser to the Group Chairman and Group CEO, HSBC Holdings plc
BEL Davignon, Etienne Minister of State
USA Donilon, Thomas E. Senior Partner, O’Melveny and Myers; Former U.S. National Security Advisor
DEU Döpfner, Mathias CEO, Axel Springer SE
GBR Dudley, Robert Group Chief Executive, BP plc
FIN Ehrnrooth, Henrik Chairman, Caverion Corporation, Otava and Pöyry PLC
ITA Elkann, John Chairman, Fiat S.p.A.
DEU Enders, Thomas CEO, Airbus Group
DNK Federspiel, Ulrik Executive Vice President, Haldor Topsøe A/S
USA Feldstein, Martin S. Professor of Economics, Harvard University; President Emeritus, NBER
CAN Ferguson, Brian President and CEO, Cenovus Energy Inc.
GBR Flint, Douglas J. Group Chairman, HSBC Holdings plc
ESP García-Margallo, José Manuel Minister of Foreign Affairs and Cooperation
USA Gfoeller, Michael Independent Consultant
TUR Göle, Nilüfer Professor of Sociology, École des Hautes Études en Sciences Sociales
USA Greenberg, Evan G. Chairman and CEO, ACE Group
GBR Greening, Justine Secretary of State for International Development
NLD Halberstadt, Victor Professor of Economics, Leiden University
USA Hockfield, Susan President Emerita, Massachusetts Institute of Technology
NOR Høegh, Leif O. Chairman, Höegh Autoliners AS
NOR Høegh, Westye Senior Advisor, Höegh Autoliners AS
USA Hoffman, Reid Co-Founder and Executive Chairman, LinkedIn
CHN Huang, Yiping Professor of Economics, National School of Development, Peking University
USA Jackson, Shirley Ann President, Rensselaer Polytechnic Institute
USA Jacobs, Kenneth M. Chairman and CEO, Lazard
USA Johnson, James A. Chairman, Johnson Capital Partners
USA Karp, Alex CEO, Palantir Technologies
USA Katz, Bruce J. Vice President and Co-Director, Metropolitan Policy Program, The Brookings Institution
CAN Kenney, Jason T. Minister of Employment and Social Development
GBR Kerr, John Deputy Chairman, Scottish Power
USA Kissinger, Henry A. Chairman, Kissinger Associates, Inc.
USA Kleinfeld, Klaus Chairman and CEO, Alcoa
TUR Koç, Mustafa Chairman, Koç Holding A.S.
DNK Kragh, Steffen President and CEO, Egmont
USA Kravis, Henry R. Co-Chairman and Co-CEO, Kohlberg Kravis Roberts & Co.
USA Kravis, Marie-Josée Senior Fellow and Vice Chair, Hudson Institute
CHE Kudelski, André Chairman and CEO, Kudelski Group
INT Lagarde, Christine Managing Director, International Monetary Fund
BEL Leysen, Thomas Chairman of the Board of Directors, KBC Group
USA Li, Cheng Director, John L.Thornton China Center,The Brookings Institution
SWE Lifvendahl, Tove Political Editor in Chief, Svenska Dagbladet
CHN Liu, He Minister, Office of the Central Leading Group on Financial and Economic Affairs
PRT Macedo, Paulo Minister of Health
FRA Macron, Emmanuel Deputy Secretary General of the Presidency
ITA Maggioni, Monica Editor-in-Chief, Rainews24, RAI TV
GBR Mandelson, Peter Chairman, Global Counsel LLP
USA McAfee, Andrew Principal Research Scientist, Massachusetts Institute of Technology
PRT Medeiros, Inês de Member of Parliament, Socialist Party
GBR Micklethwait, John Editor-in-Chief, The Economist
GRC Mitsotaki, Alexandra Chair, ActionAid Hellas
ITA Monti, Mario Senator-for-life; President, Bocconi University
USA Mundie, Craig J. Senior Advisor to the CEO, Microsoft Corporation
CAN Munroe-Blum, Heather Professor of Medicine and Principal (President) Emerita, McGill University
USA Murray, Charles A. W.H. Brady Scholar, American Enterprise Institute for Public Policy Research
NLD Netherlands, H.R.H. Princess Beatrix of the
ESP Nin Génova, Juan María Deputy Chairman and CEO, CaixaBank
FRA Nougayrède, Natalie Director and Executive Editor, Le Monde
DNK Olesen, Søren-Peter Professor; Member of the Board of Directors, The Carlsberg Foundation
FIN Ollila, Jorma Chairman, Royal Dutch Shell, plc; Chairman, Outokumpu Plc
TUR Oran, Umut Deputy Chairman, Republican People’s Party (CHP)
GBR Osborne, George Chancellor of the Exchequer
FRA Pellerin, Fleur State Secretary for Foreign Trade
USA Perle, Richard N. Resident Fellow, American Enterprise Institute
USA Petraeus, David H. Chairman, KKR Global Institute
CAN Poloz, Stephen S. Governor, Bank of Canada
INT Rasmussen, Anders Fogh Secretary General, NATO
DNK Rasmussen, Jørgen Huno Chairman of the Board of Trustees, The Lundbeck Foundation
INT Reding, Viviane Vice President and Commissioner for Justice, Fundamental Rights and Citizenship, European Commission
USA Reed, Kasim Mayor of Atlanta
CAN Reisman, Heather M. Chair and CEO, Indigo Books & Music Inc.
NOR Reiten, Eivind Chairman, Klaveness Marine Holding AS
DEU Röttgen, Norbert Chairman, Foreign Affairs Committee, German Bundestag
USA Rubin, Robert E. Co-Chair, Council on Foreign Relations; Former Secretary of the Treasury
USA Rumer, Eugene Senior Associate and Director, Russia and Eurasia Program, Carnegie Endowment for International Peace
NOR Rynning-Tønnesen, Christian President and CEO, Statkraft AS
NLD Samsom, Diederik M. Parliamentary Leader PvdA (Labour Party)
GBR Sawers, John Chief, Secret Intelligence Service
NLD Scheffer, Paul J. Author; Professor of European Studies, Tilburg University
NLD Schippers, Edith Minister of Health, Welfare and Sport
USA Schmidt, Eric E. Executive Chairman, Google Inc.
AUT Scholten, Rudolf CEO, Oesterreichische Kontrollbank AG
USA Shih, Clara CEO and Founder, Hearsay Social
FIN Siilasmaa, Risto K. Chairman of the Board of Directors and Interim CEO, Nokia Corporation
ESP Spain, H.M. the Queen of
USA Spence, A. Michael Professor of Economics, New York University
FIN Stadigh, Kari President and CEO, Sampo plc
USA Summers, Lawrence H. Charles W. Eliot University Professor, Harvard University
IRL Sutherland, Peter D. Chairman, Goldman Sachs International;
SWE Svanberg, Carl-Henric Chairman, Volvo AB and BP plc
TUR Taftalı, A. Ümit Member of the Board, Suna and Inan Kiraç Foundation
USA Thiel, Peter A. President, Thiel Capital
DNK Topsøe, Henrik Chairman, Haldor Topsøe A/S
GRC Tsoukalis, Loukas President, Hellenic Foundation for European and Foreign Policy
NOR Ulltveit-Moe, Jens Founder and CEO, Umoe AS
INT Üzümcü, Ahmet Director-General, Organisation for the Prohibition of Chemical Weapons
CHE Vasella, Daniel L. Honorary Chairman, Novartis International
FIN Wahlroos, Björn Chairman, Sampo plc
SWE Wallenberg, Jacob Chairman, Investor AB
SWE Wallenberg, Marcus Chairman of the Board of Directors, Skandinaviska Enskilda Banken AB
USA Warsh, Kevin M. Distinguished Visiting Fellow and Lecturer, Stanford University
GBR Wolf, Martin H. Chief Economics Commentator, The Financial Times
USA Wolfensohn, James D. Chairman and CEO, Wolfensohn and Company
NLD Zalm, Gerrit Chairman of the Managing Board, ABN-AMRO Bank N.V.
GRC Zanias, George Chairman of the Board, National Bank of Greece
USA Zoellick, Robert B. Chairman, Board of International Advisors, The Goldman Sachs Group

Inciampi e poi...

Quello che sembrava un inciampo è diventato un gradino per raggiungere la meta.

M. White

mercoledì 28 maggio 2014

Dall’autismo si può guarire, altre decine di prove documentate

Perché i mass media ed i sistema sanitario ci nascondono queste informazioni?
Corrado Penna - www.facebook.com/corrado.penna?fref=photo
 
Uno dei più famosi bambini ex autistici, il figlio di Jenny McCarthy e di Jim Carrey, qui sopra con i genitori alla manifestazione "Green our vaccines" (contro presenza nei vaccini di metalli pesanti ed altri veleni)
Ci sono ancora persone che stentano a credere che l'autismo sia curabile, e che stentano a credere che mass media ed istituzioni sanitarie possano commettere un errore così macroscopico e grossolano come ripetere continuamente che l'autismo NON E' CURABILE!
Qui di seguito una lista di video-testimonianze che provano senza ombra di dubbio che l'AUTISMO E' CURABILE.
Per chi ha occhi per vedere, queste sono anche prove granitiche che il sistema in cui viviamo è marcio fin dalle fondamenta.
Visto che solo in Italia ci sono circa 400.000 bambini autistici chiedo ai miei fedeli lettori di fare girare con ogni mezzo possibile le informazioni contenute in questo articolo.
Per altro alcune testimonianze riprendono bambini di pochi anni di età prima e dopo la cura: pensate forse che siano dei bravissimi e precocissimi attori? Per la maggior parte dei casi i video che ho trovato e qui elencato si riferiscono alla cura col metodo della dottoressa Campbell (dieta GAPS), alcuni sono guariti con altri interventi bio-medici (dieta senza glutine e caseina, integratori, disintossicazione dai metalli pesanti, sostanzialmente il protocollo DAN di Bernard Rimland), uno con il metodo omeopatico CEASE, e uno col programma educativo Son-Rise.
Alcune testimonianze si riferiscono invece alla cura dell'autismo con il protocollo di Kerri Rivera basato sul biossido di cloro e sul protocollo antiparassitario Kalcker.
Per chi avesse ancora qualche remoto dubbio consiglio l'incredibile collezione di filmati di Brandon's window, centinaia di video che raccontano la guarigione di un bambino, seguendo passo passo i suoi progressi e dando informazioni sulla dieta GAPS.
Link informativo sul metodo GAPS
http://disbiosi.blogspot.it/
..................................
ED ECCO I VIDEO
Bambino non più autistico dopo la cura
https://www.youtube.com/watch?v=xfW8zkeZ37o
Autism yesterday (autismo ieri) documentario sui bambini guariti dall'autismo
Parte 1: https://www.youtube.com/watch?v=m2PyRhOSYBY
Parte 2: https://www.youtube.com/watch?v=p01G0V4d-Kw
Parte 3: https://www.youtube.com/watch?v=suQ1Mtl3D3Q
Finding the words, altro breve documentario sulla guarigione dall'autismo
https://www.youtube.com/watch?v=tsjx0Lo05z4
Altro bambino non più autistico dopo la cura
https://www.youtube.com/watch?v=DfzQx2ZAnow
Lo stesso bambino prima della cura
https://www.youtube.com/watch?v=bAse3Apfjo8
Video di un'altra storia di guarigione
https://www.youtube.com/watch?v=w0FBBHx1fog
Telegiornale testimonia la guarigione di un bambino dall'autismo
https://www.youtube.com/watch?v=fh3QfFP_yCM
Jenny McCarthy intervistata sulla guarigione del figlio ex autistico (con l'appplicazione del metodo DAN)
https://www.youtube.com/watch?v=qGW4a96GqGc
Preston guarisce con l'omeopatia
https://www.youtube.com/watch?v=ivIiZfkOUc8
Altra storia di guarigione narrata da una televisione locale
https://www.youtube.com/watch?v=pQgA70twx3g
La storia di una guarigione raccontata dalla madre con video del bambino prima e dopo la cura (nel video vengono mostrati anche analisi e referti)
Parte 1: https://www.youtube.com/watch?v=tt_QIFURDO4
Parte 2: https://www.youtube.com/watch?v=816is_DMwns
Video di bambino guarito dall'autismo con testimonianze video di come'era prima della cura
https://www.youtube.com/watch?v=ze_Hlkz8dDs
Altro bambino guarito con foto di com'era prima di ammalarsi, e dopo essere guarito
https://www.youtube.com/watch?v=lurd9Di86aY
Ragazza autistica sin dall'età di due anni testimonia la propria guarigione
https://www.youtube.com/watch?v=gax-fCgvoJo
Ragazzo non più autistico guarito grazie all'applicazione del programma Son-Rise testimonia la propria guarigione
https://www.youtube.com/watch?v=OCSoM6BJhxk
Madre testimonia la guarigione del figlio con il biossido di cloro (una delle 10 testimonianze presenti sullo stesso canale youtube)
https://www.youtube.com/watch?v=ljCOxgcARKY

Sgombra la mente

Non importa quanto sei impegnato: ogni tanto non dimenticarti di sgombrare la mente dalle preoccupazioni e da tutti i doveri.
Basta che tu li metta al bando.
Ricorda, non sei stato creato per le preoccupazioni, ma sono le preoccupazioni a essere create da te. Non permettere loro di torturarti.
Paramahansa Yogananda

martedì 27 maggio 2014

"Cellule Psichiche”: scienziati scoprono che le cellule possono comunicare oltre le barriere fisiche

dallo SchwartzReport dell'1 febbraio 2013

traduzione a cura della redazione di coscienza.org - Marisa Menna


A poco a poco la scienza inizia a relazionarsi con la coscienza.
Per saperne di più cliccate qui
Stephan A. Schwartz



KIM IRWIN - phys.org


Gli scienziati della UCLA e della Charles R. Drew University of Medicine and Science hanno scoperto un possibile metodo attraverso il quale le cellule tumorali e le cellule morenti comunicano con le vicine cellule nervose sane senza essere fisicamente collegate ad esse.

Il dottor Keith Norris, principale autore della ricerca e assistente decano per la scienza clinica e traslazionale presso la David Geffen School of Medicine presso la UCLA, ha detto che lo studio contribuisce alla comprensione della comunicazione cellulare, che fino ad oggi era nota per essere realizzata soltanto attraverso il diretto contatto o la stimolazione diretta dei recettori nelle cellule di molecole note come ligandi o in ormoni, fattori sintomatici, nervi e altri sistemi.

Sembra ora, affermano i ricercatori, che le cellule siano in grado di comunicare efficacemente attraverso le barriere fisiche. Il loro studio compare nel numero di Gennaio 2013 dell’American Journal of Translational Research, sottoposto a peer review. Per lo studio, Norris e i suoi colleghi hanno riferito di come normali cellule nervose isolate in un ambiente chiuso si comportano durante una nota funzione conosciuta come elaborazione dei segnali di calcio.

Il team ha scoperto che quando queste cellule nervose isolate erano circondate da altre cellule nervose sane al di fuori della barriera, avevano le stesse capacità di segnalazione di calcio. Tuttavia, quando le cellule nervose sane isolate erano circondate da cellule tumorali o cellule morenti, hanno elaborato i segnali di calcio diversamente, suggerendo che vi era comunicazione provenienti dalle cellule circostanti.

La barriera fisica tra le cellule ha impedito la comunicazione tra recettori ormonali, ligandi e altre tradizionali forme di comunicazione cellulare. Gli autori Dr. Christopher Reid e Victor Chaban del Life Sciences Institute della Drew University hanno osservato che questa nuova constatazione può rappresentare una forma potenzialmente più elevata di comunicazione cellulare. Scoprire che le cellule tumorali e le cellule morenti possono avere un metodo di comunicazione ancora sconosciuto con altre cellule può portare a nuovi trattamenti per il cancro, invecchiamento e altre malattie.

Sono necessari ulteriori studi per scoprire come si verifica la comunicazione non fisica. "Comprendere i molti modi in cui comunicano le cellule è un importante passo verso lo sviluppo di nuovi approcci per il trattamento della malattia", ha detto il Dott. Steven M. Dubinett, direttore esecutivo della UCLA Clinical and Translational Science Institute (UCLA CTSI).


RIFERIMENTO GIORNALISTICO: American Journal of Translational Research
FONTE IMMAGINE: bluesci.org

Ieri, oggi e domani?

Non puoi avere un domani migliore se continui a pensare a ieri.

(Charles Kettering)

lunedì 26 maggio 2014

Imparare a usare bussola, cartina e ad orientarsi.

Quando ci troviamo in un bosco, percorriamo una pianura o affrontiamo un'escursione, esiste la reale possibilità di smarrirsi e perdere il sentiero fin ora percorso. Avere con se una bussola o una cartina non è sufficiente a scongiurare questo pericolo, bensì bisogna essere in grado di leggere e utilizzare questi importanti strumenti. 

Il nostro nuovo Blogger, Luca Marzocchi, ci spiega nel dettaglio come usare una bussola ma anche come orientarsi senza l'ausilio di alcun strumento. 


Ecco come fare per orientarsi.


Orientarsi senza strumenti. La natura dalla nostra parte.

Per orientarsi con la natura, non avendo a disposizione bussole o sistemi GPS, il sistema migliore è il sole. Se il sole è visibile, ci permette di avere un buon orientamento grazie a molteplici sistemi:


Se il sole non è visibile, perché coperto dalle nubi, altri sistemi di orientamento si possono trovare osservando la natura. Gli alberi avranno le foglie e i rami più sviluppati verso sud perché ricevono più luce, se troviamo un albero tagliato, gli anelli avranno una forma più allungata verso il sud. Il muschio si forma, dove la luce filtra meno quindi osservando il muschio su un tronco o un rudere, la parte esposta a nord sarà più umida e coperta di muschio (questi elementi possono essere influenzati da corsi d’acqua quindi è preferibile osservarli al di fuori di un bosco e in soggetti separati da altri). Alcune zone del pianeta hanno venti dominanti oppure sistemi montuosi che si sviluppano in direzioni precise tipo da nord a sud che è bene conoscerli se progettiamo un viaggio.
Di notte se il cielo è pulito, possiamo orientarci con le stelle e precisamente individuando la Stella Polare. La stella polare fa parte della costellazione dell’Orsa Minore o Piccolo Carro è l’ultima stella che compone la coda ed è l’unica stella che rimane sempre a nord, senza muoversi nel cielo come le altre durante la notte.
Se abbiamo la fortuna di vedere la luna essa si comporta come il sole sorge a est e tramonta a ovest, a differenza del sole che sorge sempre il mattino, a volte la luna è visibile anche di giorno oppure si vede a notte inoltrata è bene controllare gli orari nei periodi di luna se pensiamo che ci possa servire.
Per individuare la stella polare possiamo sfruttare altre costellazioni che sono più visibili e pur spostandosi nel manto stellato, sono individuabili a qualsiasi ora della notte.
Tra queste la più facile da individuare è l’Orsa Maggiore o Grande Carro.


Orientarsi con i sistemi naturali non è semplice, questi metodi ci offrono una direzione approssimativa ed è sempre meglio confrontarne più di uno, in maniera che, se più elementi ci indicano quella direzione come il nord, la direzione sarà più sicura.

Orientarsi con la cartina e la bussola. 

Se abbiamo con noi una cartina topografica, della zona in cui siamo, e una bussola orientarsi diventa molto più semplice che con i sistemi naturali. Aprendo la nostra carta immediatamente abbiamo una serie d’informazioni riguardanti il territorio. Abbiamo la scala che ci indica la quantità e la qualità dei dettagli che troveremo nella carta. La scala ci permette di sapere di quante volte è ridotta la porzione di terreno che vi è rappresentata e a quanto corrisponde un centimetro sulla carta nella realtà; nel nostro esempio, prendiamo in considerazione una scala 1:50000, ovvero dove un cm sulla carta equivale a 500m nella realtà. Se la carta fosse stata a 25000, sarebbero stati 250m e così via. Un trucco per sapere a quanto corrisponde un centimetro e di tappare gli ultimi due zeri della scala e leggere 1: 500 o 1:250 queste due scale sono le più usate sulle carte escursionistiche. Più è alto denominatore cioè 50.000, 100.000 più la carta avrà una porzione di territorio vasta e un dettaglio minore più il denominatore è basso 25.000,15.000 più la porzione del territorio sarà piccola e maggiori saranno i dettagli.

La scala serve per individuare i tempi di percorrenza e la distanza da un punto dall’altro. Misurando con il metro della bussola il nostro itinerario possiamo sapere quanto sarà lungo il nostro percorso in termini di metri o km(tenere presente che curve molto strette o avvallamenti non sono riportati quindi considerare sempre una buona tolleranza sulla distanza calcolata) e quanto tempo impiegheremo a fare il nostro tragitto(considerate che un uomo impiega normalmente, su terreno piano, circa 1 ora a percorrere 4/5 km, quindi nei tempi di percorrenza vanno calcolati eventuali soste, il carico che ci portiamo sulle spalle e il terreno. Se è molto ripido, i tempi per percorrere la solita distanza, raddoppiano). Altre informazioni ci sono date dai colori della mappa, dai segni che ci troviamo scritti sopra e che ritroviamo spiegati nella legenda.
La legenda ci spiega a cosa corrispondono determinati colori o linee che troviamo sulla nostra cartina,per esempio, sentieri, boschi, ferrovie o strade. Un altro elemento fondamentale che vediamo leggendo la carta sono le curve di livello che sono la rappresentazione grafica in due dimensioni dei rilievi. Le curve di livello ci permettono di capire la conformazione del terreno e individuare rilievi e montagne all’interno della carta. Le curve di livello sono equidistanti e poste sullo stesso piano cioè sono messe tutte alla solita altezza e distanza, permettendoci di calcolare la nostra altitudine e il percorso meno ripido da affrontare.
Ecco come sono realizzate le curve di livello.


Orientare la cartina e muoversi al suo interno 
Quando apriamo la nostra carta, il suo vertice è il Nord. Tutte le carte, almeno che non sia esplicitamente scritto, hanno il proprio vertice come Nord. Nel caso che non avessimo una carta intera, ma un suo pezzo, possiamo trovare il nord della carta leggendo i nomi che vi sono scritti sopra che, sono sempre da ovest verso est, in questa maniera sapendo la direzione ovest-est possiamo trovare il nord della carta. Per far coincidere il nord della carta con il nord magnetico dobbiamo posizionare la bussola sul bordo della carta e rotearla fino a che il nord della carta corrisponde con il nord della bussola:


Adesso la nostra carta è orientata e possiamo leggerla nel verso giusto. Per muoversi in cartografia viene utilizzato L’Azimut. Questo termine rappresenta un angolo i cui lati sono formati dal Nord e dalla direzione che intendiamo intraprendere.
Se osserviamo la bussola, vediamo che la sua ghiera è girevole e formata da numeri. Questi numeri sono i gradi in cui è divisa per permetterci di calcolare l’azimut cioè la nostra direzione. Per calcolare l’azimut sulla carta ci sono due modi uno con la carta orientata e l’altro senza orientarla. 
Con la carta orientata basta posizionare il lato della bussola tra i punti di cui vogliamo calcolare l’Azimut e girare la ghiera fino a che il nord della bussola non è sul nord indicato dalla lancetta, diamo lettura sulla bussola, del grado che c’indica (in questo caso 40°) e abbiamo trovato l’azimut del nostro obiettivo. Se la carta non è orientata, dobbiamo mettere comunque la bussola sui nostri punti e girare la ghiera fino a che il nord della bussola non è allineato con il nord della carta cioè il vertice, non tenendo in considerazione la lancetta, non essendo allineata con il nord della carta, perchè non è stata orientata. Per trovare un azimut senza la carta dobbiamo mirare con la bussola il nostro obiettivo come fosse il mirino di un’arma:

Poi dobbiamo girare la ghiera della bussola senza muoverci fino ad allineare il nord della ghiera con il nord della lancetta:

Quando il Nord è allineato, diamo lettura sulla bussola, del grado che ci indica e quello è il nostro azimut. Per seguirlo dobbiamo sempre mantenere il Nord allineato con la lancetta e la nostra direzione sarà giusta. Per tornare indietro nel punto in cui eravamo, ci facciamo l’azimut reciproco, cioè il grado opposto a quello che abbiamo calcolato. Grazie agli Azimut se riusciamo a individuare almeno due punti conosciuti sulla carta, possiamo triangolare la nostra posizione e sapere in che punto preciso della mappa ci troviamo. Da ricordare è che l’azimut si prende da un unico punto, se tale posizione cambia, cambierà anche il nostro azimut.

Se sul terreno troviamo degli ostacoli e cambiamo direzione,dobbiamo calcolare gli spostamenti laterali che facciamo, e tornare sulla retta iniziale che avevamo calcolato, per continuare a seguire l’azimut giusto. Il Nord magnetico non coincide con il nord geografico, ci sono dei gradi a differenza che variano da paese a paese, se ci spostiamo su una retta per diverse centinaia di metri questa declinazione va calcolata perchè ci porta fuori rotta. Invece, in un’escursione, in cui non facciamo lunghi tragitti su linee rette, non è necessario calcolarla. In Italia attualmente e di circa 2,7° ma varia di anno in anno.


Conclusa questa breve guida sull'orientamento, vi do appuntamento al prossimo articolo.
LM

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