"Per sapere chi sei, devi prima sapere chi non sei, prosciugherai così il mare dell'illusione e troverai la vera essenza del Sé nel vento, nessun desiderio e paura ma Amore incondizionato."
Cerca nel blog...
giovedì 31 luglio 2014
Paul C. Roberts lancia l’allarme: La guerra sta arrivando (War is coming)
di Paul Craig Roberts
La propaganda straordinaria condotta contro la Russia dai governi statunitense e britannico e dai ministeri della propaganda noti come “media occidentali” ha lo scopo di portare il mondo ad una guerra che nessuno potrà vincere.
I governi europei devono scuotersi dalla noncuranza, perché l’Europa sarà la prima ad essere vaporizzata a causa delle basi missilistiche statunitensi che ospita per garantire la sua “sicurezza”.
Come riportato da Tyler Durden di Zero Hedge, la risposta russa alla sentenza extragiudiziale di un corrotto tribunale olandese, che non aveva alcuna giurisdizione sul caso che ha arbitrato, sentenza che ordina al governo russo di pagare 50 miliardi di dollari agli azionisti della Yukos (un’entità corrotta che stava saccheggiando la Russia ed evadendo le tasse), è molto significativa. Quando gli è stato chiesto come la Russia si comporterà riguardo la sentenza, un consigliere del presidente Putin ha risposto: “C’è una guerra che sta arrivando in Europa. Crede davvero che questa sentenza abbia importanza?”
L’Occidente si è coalizzato contro la Russia perché è totalmente corrotto. La ricchezza delle elite è ottenuta non solo depredando i paesi più deboli i cui leader possono essere comprati (per istruirvi su come funziona il saccheggio leggete “Confessions of an Economic Hit Man” di John Perkins), ma anche derubando i loro stessi cittadini. Le elite americane eccellono nel saccheggio dei loro connazionali e hanno spazzato via gran parte della classe media statunitense nel nuovo 21° secolo.
Al contrario, la Russia è emersa dalla tirannia e da un governo basato sulle menzogne, mentre gli USA e il Regno Unito sono sommersi da una tirannia schermata da menzogne. Le elite occidentali vorrebbero depredare la Russia, un premio succulento, e Putin sbarra loro la strada. La soluzione è sbarazzarsi di lui, come in Ucraina si sono sbarazzati del presidente Yanukovich.
Le elite predatorie e gli egemonisti neoconservatori hanno lo stesso obiettivo: fare della Russia uno stato vassallo. Questo obiettivo unisce gli imperialisti finanziari occidentali con gli imperialisti politici.
Ho raccolto per i lettori la propaganda che viene usata per demonizzare Putin e la Russia. Ma perfino io sono rimasto scioccato dalle strabilianti e aggressive bugie del giornale britannico The Economist del 26 luglio. In copertina c’è il viso di Putin in una ragnatela, e, avete indovinato, il titolo di copertina è “Una rete di bugie”.
Dovete leggere questa propaganda per constatare sia il livello di spazzatura della propaganda occidentale, sia l’evidente spinta verso la guerra. Non viene presentata la minima prova per supportare le accuse estreme dell’Economist e la sua richiesta che l’Occidente smetta di essere conciliante con la Russia e intraprenda le azioni più dure possibili contro Putin.
Questo genere di menzogne incoscienti e di lampante propaganda non ha altro scopo che di condurre il mondo alla guerra. Le elite occidentali e i governi non sono solo totalmente corrotti, sono anche pazzi. Come ho scritto precedentemente, non aspettatevi di vivere ancora a lungo. In questo video, uno dei consiglieri di Putin e alcuni giornalisti russi parlano apertamente dei piani statunitensi per attaccare la Russia:
www.youtube.com/watch
Fonte: PaulCraig Roberts
Dai pensieri...
"L'uomo è immagine dei suoi pensieri, quindi spesso egli diventa ciò che crede di essere."
(Buddha)
mercoledì 30 luglio 2014
L’origine misteriosa della radiazione che ha colpito la Terra durante il Medio Evo
Poco più di 1200 anni fa, il pianeta Terra fu colpito
da una raffica molto intensa di radiazioni ad alta energia di origine
sconosciuta. Il fenomeno è stato osservato dagli scienziati che studiano
le quantità di isotopo radioattivo carbonio-14 negli anelli degli
alberi formatisi nel 775 d.C. nell'emisfero settentrionale.
Nel corso di uno studio sulla quantità di isotopo radioattivo carbonio-14 negli anelli degli alberi secolari, i ricercatori hanno rilevato che tra il 774 e il 775 d.C., il pianeta Terra è stato colpito da una raffica molto intensa di radiazioni ad alta energia, la cui origine è del tutto sconosciuta.
Il radiocarbonio si forma quando le radiazioni ad alta energia provenienti dallo spazio colpiscono gl atomi nell’alta atmosfera, producendo neutroni. Questi si scontrano con l’azoto-14, decadendo poi in carbonio-14. Normalmente, la produzione continua di radiocarbonio viene alimentata dalla radiazione cosmica di fondo.
Tuttavia, i solo eventi noti in grado di produrre il picco di 14C negli alberi dell’emisfero boreale sono l’esplosione di una supernova o una tempesta di protoni prodotta da brillamento solare gigante. Ma, nessuno si questi due fenomeni sembra probabile, spiega su Nature Fusa Miyake, fisico dei raggi cosmici presso la Nagoya University in Giappone, dato che ognuno di essi avrebbe dovuto essere abbastanza potente da provocare effetti che sarebbero stati ampiamente notati in quel momento.
Una supernova massiccia, per esempio, sarebbe stata abbastanza luminosa da produrre una “nuova stella” visibile anche di giorno, come nel caso di eventi simili registrati nel 1006 e nel 1054. Per provocare il picco riscontrato negli alberi, l’esplosione avrebbe dovuto essere molto più intensa di queste ultime due.
È possibile, continua Fusa, che un evento del genere possa essersi verificato nei cieli dell’emisfero australe, dove gli astronomi dell’epoca non avrebbero potuto vederlo. Ma se così fosse, i radioastronomi di oggi avrebbero trovato i segni residui di questa esplosione tremendamente brillante.
Per quanto riguarda i brillamenti solari, il ragionamento è simile: un evento capace di produrre protoni ad altissima energia e generare il picco osservato supererebbe enormemente qualsiasi eruzione solare mai registrata. I resoconti storici avrebbero certamente riportato aurore straordinarie alle basse latitudini. Per non parlare poi della gigantesca fiammata che avrebbe probabilmente spazzato via lo strato di ozono, con conseguenze ecologiche devastanti.
Dunque, qualunque cosa sia successa in quegli anni, al momento rimane un mistero. Gli scienziati non sono riusciti ancora a determinare la fonte dell’enigmatica energia proveniente dallo spazio.
Star Wars nel Medio Evo
Profittando dell’incertezza da parte della scienza a fornire risposte al misterioso fenomeno, qualcuno si è spinto a ipotizzare una causa che i ricercatori non hanno potuto, o voluto, considerare.Partendo da presupposto che esistono numerosi resoconti medievali nei quali si parla di strani oggetti volanti, alcuni arditi pensano che le radiazioni possano essere state emesse da un qualche veicolo di origine non terrestre in orbita attorno al pianeta Terra. Anzi, forse le radiazioni sono il risultato di un epico scontro tra velivoli alieni in prossimità della Terra.
In un manoscritto scritto da Agobardo di Lione nel 9° secolo (Contra vulgi insulsam opinionem de grandine et tonitruis), il vescovo riporta gli strani racconti da parte dei contadini francesi:
“C’è una certa regione chiamata Magonia da dove provengono le navi tra le nuvole. Gli occupanti di queste navi portano lì i frutti della terra che vengono distrutti dalla grandine e dalle tempeste”.
L’arcivescovo scrive di aver anche assistito alla lapidazione di tre uomini e una donna caduti da una di queste stesse navi.
Tra i resoconti più citati c’è quello redatto nel 1211 da Gervasio di Tilbury, un cronista inglese di eventi storici e curiosità, il quale riporta una storia bizzarra nei suoi “Otia Imperialia”:
“Quello che è accaduto nel borgo di Cloera (Irlanda), una Domenica, mentre la gente era a Messa, è una meraviglia. In questa cittadina c’è una chiesa dedicata a San Kinaro.
E avvenne che un’ancora fu calata dal cielo, con una corda attaccata ad essa, impigliandosi nell’arco sopra la porta della chiesa. La gente di precipitò fuori e vide nel cielo una nave con uomini a bordo, la quale galleggiava nell’aria. Videro poi un uomo scendere verso l’ancora per disincagliarla; sembrava come se stesse nuotando in acqua.
Il popolo si precipitò verso l’uomo, cercando di catturarlo, ma il vescovo proibì di imprigionare l’uomo, perchè avrebbe potuto ucciderli. L’uomo fu liberato e volo fino alla nave. L’equipaggio tagliò la corda e la nave salpò verso l’alto”.
Un altra testimonianza diventata famosa è il cosiddetto Manifesto di Norimberga, una stampa che riporta di un evento celeste avvenuto nei cieli di Norimberga il 14 aprile 1561. Secondo le cronache del tempo, la popolazione vide comparire in cielo numerosi oggetti volanti, di varie forme, che ingaggiarono fra di loro una sorta di combattimento.
Le cronache del tempo riportarono l’accaduto con dovizia di particolari, affinché della vicenda rimanesse chiara memoria. Inoltre, furono eseguite diverse incisioni su legno e stampe su carta.
L’avvenimento durò circa un’ora e terminò quando diversi oggetti precipitarono al suolo, alla periferia della città, causando un incendio. Così riporta l’incisore Hans Glaser:
“La mattina del 14 aprile 1561 apparvero vicini al Sole due oggetti a forma di falce, simili alla Luna calante, di colore rosso. Questi oggetti si spostavano dal centro ai lati del Sole, e poi sopra e sotto. C’erano anche delle sfere di colore rosso, blu e nero, e dei dischi tondeggianti. Volavano a file di tre, o a quattro formando dei quadrati, e alcuni dischi volavano da soli.
Mescolate a questi oggetti sono state viste anche molte croci di colore rosso, e fra di esse c’erano oggetti di forma allungata con la parte posteriore più spessa e la parte anteriore più snella. In mezzo a tutto questo c’erano due grandi oggetti cilindrici, uno sulla destra e uno sulla sinistra, e dentro ognuno di essi c’erano numerose sfere, e tutti iniziarono a combattere fra di loro.
La battaglia nei cieli durò circa un’ora e fu vista da numerosissime persone, sia nella città che nelle campagne circostanti, poi alcuni oggetti caddero in fiamme sulla terra, alla periferia della città, provocando un vasto incendio e una grande nube di fumo. I presenti videro anche, vicino alle sfere volanti, una specie di grande lancia nera”.
Il testo di Glaser, attualmente conservato presso la Wickiana della Biblioteca Centrale di Zurigo, venne pubblicato insieme a un breve commento di stampo religioso sul Giudizio Universale e sul peccato nella gazzetta della città di Norimberga, corredato da una stampa a colori.
Leggi anche:Qualcosa di analogo si verificò, cinque anni più tardi, anche a Basilea. Il 7 agosto 1566, quando la popolazione vide comparire in cielo numerosi oggetti volanti che iniziarono a combattere fra di loro.
Un libro della Nasa: gli alieni potrebbero già aver visitato la Terra
La Nasa insiste: possibili UFO nelle cronache dei tempi antichi
La vicenda venne descritta da Samuel Koch nel Volantino di Basilea, la gazzetta cittadina:
“La mattina del 7 agosto 1566 moltissime persone, spaventate, videro dei grandi dischi di colore scuro apparire in cielo e fu come se estate e inverno fossero giunti nello stesso momento, con fumi e nebbie, calore intenso, spari e cannonate.
Questi oggetti, così numerosi da oscurare il Sole, volavano a grande velocità come se stessero danzando o combattendo. Alcuni, che sembravano sparare colpi di cannone, divennero di colore rosso ardente”.
Dunque, è possibile che qualcosa di analogo si sia verificato anche nel 775 d.C. nei cieli settentrionali del nostro pianeta? Nell’attesa di ricevere una risposta dalla scienza ufficiale, sarebbe saggio non escludere alcuna possibilità.
Lasciare
Lasciar
andare ci dà la libertà, e la libertà è l'unica condizione per la
felicità. Se, nel nostro cuore, siamo ancora attaccati a tutto, rabbia,
ansia o possesso, non possiamo essere liberi.
Thich Nhat Hanh
martedì 29 luglio 2014
Il miracoloso oil pulling - che cos'è?
a cura di Marco Giai-Levra
Dentista addio per sempre! Insieme a innumerevoli altre patologie!! Assolutamente un MUST!!!!
Indice
Che cosa è l’oil pulling?
Le radici dell’oilpulling sono nell’Ayurveda
I tre dosha
La Letteratura antica su cui si basa l’Ayurveda
Oil pulling, la pratica – istruzioni in sintesi
Dentista addio per sempre! Insieme a innumerevoli altre patologie!! Assolutamente un MUST!!!!
Indice
Che cosa è l’oil pulling?
Le radici dell’oilpulling sono nell’Ayurveda
I tre dosha
La Letteratura antica su cui si basa l’Ayurveda
Oil pulling, la pratica – istruzioni in sintesi
Che cosa è l’oil pulling?
L’oil pulling è un’antica procedura ayurvedica, un semplice rimedio naturale conveniente ed economico che consiste in un risciacquo orale praticato con olio di girasole, il cui effetto finale dà immensi benefici alla salute orale e sistemica (le malattie sono dette sistemiche o autoimmuni quando sono diffuse a tutto il corpo). Questa tecnica è menzionata nel testo ayurvedico Charaka Samhita dove è chiamata Kavala Gandusha o Kavala Graha: in questi testi si afferma che questa procedura è in grado di curare circa 30 malattie sistemiche che vanno dal mal di testa all’emicrania, al diabete e all’asma.
L’oil pulling è un’antica procedura ayurvedica, un semplice rimedio naturale conveniente ed economico che consiste in un risciacquo orale praticato con olio di girasole, il cui effetto finale dà immensi benefici alla salute orale e sistemica (le malattie sono dette sistemiche o autoimmuni quando sono diffuse a tutto il corpo). Questa tecnica è menzionata nel testo ayurvedico Charaka Samhita dove è chiamata Kavala Gandusha o Kavala Graha: in questi testi si afferma che questa procedura è in grado di curare circa 30 malattie sistemiche che vanno dal mal di testa all’emicrania, al diabete e all’asma.
Si tratta di un formidabile e antico rimedio naturale in grado di ripristinare e di mantenere la salute in generale.
Il metodo per praticare l’oilpulling (risciacquo
orale con olio) è estremamente semplice, eppure ci sono molte idee
sbagliate su molti suoi aspetti. Con questo mio articolo spero di
fornire tutte le informazioni necessarie in modo esauriente.
L’effetto di questo processo di guarigione si
sviluppa dall’intenso movimento dell’olio nella cavità orale. Molte
malattie croniche con proliferazione di germi, o foci infiammati (il focus o focolaio
è una parte o area di tessuto connettivo cronicamente alterato che
contiene materiale organico e inorganico, e che sostiene malattie anche
lontane dal focolaio stesso; nel caso dei denti si tratta di foci dentali),
tendono ad attaccarsi alle radici dei denti. I denti e le loro radici
si estendono molto all’interno dell’osso della mascella e nelle sue
cavità. Queste cavità rappresentano e sono il sistema di difesa proprio
del corpo umano.
I microbi entrano dai colletti dentali, e in queste
cavità trovano un ambiente umido, caldo e poco vascolarizzato, ossia le
condizioni ideali al fine di stabilirsi e proliferare, condizioni
causate dalla continua espulsione di tossine e muco, provocata da
decenni di errate abitudini alimentari. Questo fenomeno sviluppa i
cosiddetti “foci dentali”, che danneggiano il corpo con i loro
prodotti metabolici. Quando il sistema immunitario è debole, il branco
si moltiplica e prolifera.
Quando lesioni più grandi sono radiograficamente
visibili, queste hanno per riflessologia degli effetti negativi sugli
organi interni, anche a distanza; non solo tali lesioni danneggiano i
denti ma attraversano e costipano il metabolismo e il sistema
immunitario. Ogni dente è riflessologicamente assegnato ai vari organi
interni.
Il movimento dell’olio di girasole in bocca dovuto
alla pratica del risciacquo orale, provoca un marcato irroramento della
mucosa e dei tessuti. Vitamine e minerali dell’olio di girasole possono
venire in parte assorbiti dalle membrane delle mucose (anche se la
quantità sia contenuta, che assorbita è limitata), ma soprattutto e
contemporaneamente i semi oleosi assorbono le tossine dai colli di denti
e gengive e le rimuovono dal corpo.
L’oilpulling ripristina la microflora e le cellule, e quindi i tessuti e gli organi possono rigenerarsi.
L’oilpulling aiuta a lungo termine con:
-
le sindromi da debolezza immunitaria
-
gli stati fisici e psicologici di debolezza in genere e le malattie che possono derivare da essi.
Secondo il Dott. F. Karach con il metodo
dell’oilpulling i report registrati trattando le seguenti malattie sono
positivamente senza precedenti:
-
mal di testa
-
bronchiti
-
trombosi
-
malattie croniche del sangue
-
artrite e altre malattie reumatiche
-
eczemi, ulcere dello stomaco
-
malattie croniche intestinali
-
malattie cardiache
-
malattie ginecologiche
-
malattie neurologiche
-
malattie del fegato
Preventivamente allo stesso tempo le degenerazioni
dei tessuti tumorali che provocano un pericolo per la vita sono
impedite. Le malattie tumorali in genere sono prevenute e impedite.
Le radici dell’oilpulling sono nell’Ayurveda
L’oilpulling trova le sue radici nella scienza dell’Ayurveda che risale a circa 5.000-10.000 anni fa, ed è ampiamente considerato come la più antica forma di assistenza sanitaria in tutto il mondo. La conoscenza dell’Ayurveda si è diffusa dall’India e ha influenzato il sistema antico cinese, la medicina Unani, e la medicina umorale praticata da Ippocrate in Grecia. La medicina Unani è originaria greca ed è basata fondamentalmente sui principi promossi da Ippocrate e da Galeno. Nei secoli successivi pensatori arabi e persiani arricchirono le conoscenze e le metodologie della medicina Unani, tra questi spicca il nome di Avicenna. Il nome corretto e completo di questo sistema medico è “Unani Tibb”: Unani deriva da una parola araba che significa “greco o ionico” rivelando così già dal nome le origini di questa scienza, mentre Tibb significa appunto medicina.
L’oilpulling trova le sue radici nella scienza dell’Ayurveda che risale a circa 5.000-10.000 anni fa, ed è ampiamente considerato come la più antica forma di assistenza sanitaria in tutto il mondo. La conoscenza dell’Ayurveda si è diffusa dall’India e ha influenzato il sistema antico cinese, la medicina Unani, e la medicina umorale praticata da Ippocrate in Grecia. La medicina Unani è originaria greca ed è basata fondamentalmente sui principi promossi da Ippocrate e da Galeno. Nei secoli successivi pensatori arabi e persiani arricchirono le conoscenze e le metodologie della medicina Unani, tra questi spicca il nome di Avicenna. Il nome corretto e completo di questo sistema medico è “Unani Tibb”: Unani deriva da una parola araba che significa “greco o ionico” rivelando così già dal nome le origini di questa scienza, mentre Tibb significa appunto medicina.
Per capire come funziona l’oilpulling, abbiamo
bisogno di capire come funziona l’Ayurveda e i suoi principi
fondamentali. Il termine Ayurveda è composto da due parole in sanscrito,
le cui radici sono: AYUS == VITA / LONGEVITÀ e VEDA == CONOSCENZA /
SCIENZA.
Lo scopo di ciascuna pratica è quello di aiutare
l’individuo a raggiungere la longevità, il ringiovanimento e
l’auto-realizzazione, la meta finale di questa vita. Sia l’Ayurveda che
lo Yoga servono come mezzo per armonizzare il corpo fisico in modo che i
poteri della nostra Coscienza interiore possano entrare in azione
attraverso di essa. Si tratta di una scienza senza tempo, in quanto si
basa sulla saggezza eterna.
I tre dosha
La costituzione di base di ogni individuo è chiamata prakriti o prakruti (natura, creatività o prima creazione). Essa è determinata al momento del concepimento secondo le diverse proporzioni e percentuali degli elementi Aria, Fuoco e Acqua all”interno del corpo umano.
La costituzione di base di ogni individuo è chiamata prakriti o prakruti (natura, creatività o prima creazione). Essa è determinata al momento del concepimento secondo le diverse proporzioni e percentuali degli elementi Aria, Fuoco e Acqua all”interno del corpo umano.
Questa dipende da:
-
Karma / Azioni compiute nella vita precedente
-
Beeja dei genitori / semi (ovulo, sperma e geni)
Tale costituzione è l’equilibrio intrinseco dei tre
Dosha, o energie sottili biologiche che regolano le funzioni del corpo,
conosciuti come:
-
Vata (movimento-gas-spazio/aria)
-
Pitta (metabolismo-bile-fuoco/acqua)
-
Kapha (coesione-muco-terra/acqua)
I dosha si formano nel corpo dal cibo introdotto e da
altri processi fisiologici, e regolano migliaia di funzioni separate
del sistema mente-corpo. L’equilibrio dei dosha (la loro quantità o
proporzione, qualità, e funzione rispetto all’altro) è essenziale per la
salute ottimale e la prevenzione di ogni malattia. La costituzione di
un individuo e della personalità è determinata da una combinazione unica
di questi tre Dosha. La costituzione determina che cosa causerà
squilibrio e la suscettibilità specifica per ogni tipo di malattia.
Il dosha rimane invariato per tutta la vita
dell’individuo, simile ad un’impronta digitale / energetica. Ogni
persona è unica, la diversa percentuale delle manifestazioni delle
proprietà a livello fisico e mentale della Prakriti (natura di ogni
essere umano) è di sette tipi: sia singolo dosha predominante, sia una
combinazione di due o di tutti e tre i dosha abbinati. Quando il corpo
interagisce con i fattori esterni del mondo, come ad esempio il tempo,
l’ora del giorno, la dieta, stress / fattori emotivi, gli elementi
subiscono un cambiamento pato-fisiologico in risposta, e vanno fuori
equilibrio, fenomeno chiamato Vikriti o disarmonia.
Ogni persona ha una situazione unica e il fenomeno
attraverso cui lui o lei risponde a questa situazione riguarda gli
squilibri che si manifestano nel corpo e nella mente. L’Ayurveda porta
questi squilibri fisiologici allo stato perfettamente bilanciato per la
nostra costituzione originaria. A poco a poco vediamo i sintomi e le
malattie che tornano sotto controllo e scompaiono.
La Letteratura antica su cui si basa l’Ayurveda
La prassi attuale e la conoscenza dell’Ayurveda si basano su tre testi classici scritti in sanscrito, in primo luogo la Charaka Samhita (circa 1500 aC), che ha classificato oltre 200 malattie, 150 condizioni patologiche e difetti congeniti. Questo sistema di catalogazione è molto coerente con gli attuali criteri di classificazione delle malattie (“WHO disease classification criteria”, Mishra, Singh, Dagenais, 2001). La Sushruta Samhita (1500 aC), che descrive 1.120 malattie e 127 diversi tipi di strumenti chirurgici, e l’Ashtanga Hridayam (500 dC) sono gli altri due testi classici che si occupano rispettivamente di chirurgia e medicina interna.
La prassi attuale e la conoscenza dell’Ayurveda si basano su tre testi classici scritti in sanscrito, in primo luogo la Charaka Samhita (circa 1500 aC), che ha classificato oltre 200 malattie, 150 condizioni patologiche e difetti congeniti. Questo sistema di catalogazione è molto coerente con gli attuali criteri di classificazione delle malattie (“WHO disease classification criteria”, Mishra, Singh, Dagenais, 2001). La Sushruta Samhita (1500 aC), che descrive 1.120 malattie e 127 diversi tipi di strumenti chirurgici, e l’Ashtanga Hridayam (500 dC) sono gli altri due testi classici che si occupano rispettivamente di chirurgia e medicina interna.
Le forme che sono state incorporate e da noi datate
come molto tarde (non prima dei primi secoli dopo Cristo) si erano
adattate a scoperte come più recenti.
L’Ayurveda trova le fondamenta del suo processo di
validazione scientifico enfatizzando il metodo delle “osservazioni
ripetute” e la relativa accettazione dei dati racccolti, considerati
affidabili solo se di consistenza uniforme e senza contraddizioni.
Le più antiche scritture ayurvediche di Athreya e
Agnivesha sono ritenute perse. Ci sono tre principali riorganizzatori
dell’Ayurveda, le cui opere esistono ancora e sono attualmente in uso.
Queste opere sono state compilate nei testi chiamati Chakra, Sushruta e Vaghbata Samhita. L’oilpulling è stato citato per la prima volta nel Charaka Samhita e nell’Arthashastra di Sushruta,
risalente a un periodo compreso tra il quarto e il secondo secolo
avanti Cristo, dove era una procedura ampiamente raccomandata
dall’Ayurveda denominata Kavala graha o Kavala gandoosha. Un tipo specifico di oilpulling chiamato “Roopana Gandoosha” è stato citato nell’Ashtanga Sangraha
e dove si dice che abbia proprietà curative odontoiatriche.
Nell’Ayurveda questo processo viene indicato per curare circa 30
malattie sistemiche come mal di testa, emicrania di ipertensione,
diabete, asma, malattie cardiovascolari, ecc.
Fondamentalmente l’oilpulling rallenta il processo di
invecchiamento ed è indicato anche come strumento per eliminare dal
corpo le tossine, come l’arsenico ad esempio. L’arsenico è un elemento
chimico naturale che si trova nella crosta terrestre. Quando combinato
con altri elementi, si formano due tipi di arsenico: quello organico e
quello inorganico. Le persone sono esposte a entrambe le forme di
arsenico attraverso il cibo, l’acqua potabile e l’aria. L’arsenico
organico non è considerato dannoso per l’organismo, mentre l’arsenico
inorganico è tossico, soprattutto se assunto in dosi elevate.
Oil pulling, la pratica – istruzioni in sintesi
Ecco una breve sintesi della semplice ma formidabile procedura disintossicante, che vi permetterà di non vedere più il dentista, seccare le carie e risolvere innumerevoli sintomi di malattie e fastidi vari, donandovi un senso di benessere e annientando tutti gli stati di debolezza cronici.
Materiale necessario: olio rigorosamente biologico e spremuto a freddo di girasole, cocco o sesamo. Hanno effetti diversi ma sono tutti e tre efficacissimi, si possono anche combinare o alternare. L’olio d’oliva non è indicato per questa operazione e non è molto efficace; tuttavia si può inizialmente utilizzare in mancanza degli altri, ma solo con l’idea di sostituirlo al più presto.
Cosa: l’oilpulling consiste in un risciacquo orale della durata di circa 20 minuti, effettuato con olio biologico e spremuto a freddo di girasole, sesamo o cocco.
Ecco una breve sintesi della semplice ma formidabile procedura disintossicante, che vi permetterà di non vedere più il dentista, seccare le carie e risolvere innumerevoli sintomi di malattie e fastidi vari, donandovi un senso di benessere e annientando tutti gli stati di debolezza cronici.
Materiale necessario: olio rigorosamente biologico e spremuto a freddo di girasole, cocco o sesamo. Hanno effetti diversi ma sono tutti e tre efficacissimi, si possono anche combinare o alternare. L’olio d’oliva non è indicato per questa operazione e non è molto efficace; tuttavia si può inizialmente utilizzare in mancanza degli altri, ma solo con l’idea di sostituirlo al più presto.
Cosa: l’oilpulling consiste in un risciacquo orale della durata di circa 20 minuti, effettuato con olio biologico e spremuto a freddo di girasole, sesamo o cocco.
-
STEP 1: Mettere in bocca da 1 a 2 cucchiai grossi di olio e iniziare a fare un risciacquo, tipo colluttorio, della durata di 20 minuti. Dopo questo tempo la soluzione in bocca diventa meno densa perchè diluita con la saliva, mentre il movimento e l’emulsione trasformeranno nel frattempo il liquido in un fluido biancastro.
-
STEP 2: Questo è il momento in cui diventa necessario sputare l’olio, possibilmente nel WC e tirando contemporaneamente l’acqua, in modo da non far sostare quel concentrato di tossicità nella nostra casa, ponendo attenzione nel non ingerirlo, in quanto carico di tossine raccolte dal corpo e fatte spurgare dalle gengive. Tuttavia se per errore ne venisse ingerito un minimo non preoccuparsi. Se la soluzione liquida non ha le caratteristiche di colore e densità indicate, ossia se risulta ancora giallastra e densa, allora significa che è necessario più tempo di risciacquo. In genere è meglio non sbordare troppo oltre i 20 minuti perchè può avvenire anche un fenomeno di “riassorbimento” del materiale divenuto ormai tossico.
-
STEP 3: Una volta sputato il fluido bisogna rimuovere dalla lingua la patina tossica che si è nel frattempo formata con l’ausilio di un raschietto da lingua o un cucchiaio.
-
STEP 4: Appena dopo è consigliato un veloce massaggio delle gengive praticato con il dito indice, seguito da un risciacquo di 10 secondi fatto con acqua e qualche granello di sale oppure con acqua e bicarbonato, unicamente a scopo disinfettante.
-
STEP 5: Opzionalmente si può concludere bevendo acqua o acqua calda per pulire. Oppure, avendo provocato l’aumento del fuoco gastrico (che significa aumento di vitalità, e digestione più forte e veloce del normale) è possibile adesso mangiare o bere.
Quando: il momento migliore è al
mattino a digiuno, appena svegli. A parte “parlare” è possibile compiere
una moltitudine di attività come lavarsi, vestirsi, fare ginnastica o
yoga, preparare la colazione e molte altre; per questo motivo è una
pratica di facile attuazione, comoda e non “ruba” tempo prezioso. È
possibile praticare l’oilpulling da uno a tre volte durante il giorno, a
patto che ci si trovi in condizioni di stomaco vuoto e digestione
precedente completata.
Tempo necessario: circa 20 minuti.
Fonti: http://www.oilpulling.comTempo necessario: circa 20 minuti.
lunedì 28 luglio 2014
Sindrome da Carenza di Magnesio
Come riconoscere e diagnosticare la Sindrome da Carenza di Magnesio secondo la Semeiotica Biofisica Quantistica
Sergio Stagnaro,Simone Caramel - 23/07/2014
In questo articolo divulgativo sono illustrati i numerosi segni della Semeiotica Biofisica Quantistica, osservati in tutti i casi studiati in una indagine che dura da decenni, estremamente utili nella diagnosi clinica di “spasmofilia” e nel suo monitoraggio terapeutico. È interessante, sulla base delle numerosissime osservazioni raccolte, la patogenesi della sindrome secondo la Semeiotica Biofisica Quantistica.
La normale concentrazione del magnesio (Mag2+) all'interno della cellula, seconda solo a quella del potassio, è necessaria per quasi tutti i processi metabolici fondamentali, come la fosforilazione ossidativa, la regolare attività della pompa Na/K, il mantenimento del’equilibrio di membrana (1-3).
Il Mag2+, un catione essenziale per la fisiologia cellulare, modula importanti funzioni biologiche, regolando l'eccitabilità di membrana ed i processi di sintesi di neurotrasmenitori e ormoni.
La sindrome magnesio-carenziale, più frequente di quanto comunemente ammesso, nota anche col termine riduttivo di spasmofilia, rappresenta un complesso di sintomi funzionali, del tutto privi di specificità, variamente associati, che interessano quasi tutti gli organi e i sistemi.
Il quadro clinico, pertanto, è così fuorviante da superare di gran lunga quello della sifilide quale grande simulatrice.
Non esiste un sintomo che da solo permette di diagnosticare questa sindrome. D'altra parte, i reperti elettrofisiologici sembrano sempre più destituiti di ogni attendibilità: esiste quasi lo stesso numero di multiplette nell’EMG di un gruppo di volontari sani e di pazienti affetti da “spasmofilia” (3).
Le manifestazioni da deficit di Mag2+, di conseguenza, non sono abitualmente diagnosticate in modo corretto, anche a causa della scarsa affidabilità della magnesemia, magnesiuria: per poter fornire organi essenziali come il cervello e il cuore, il Mag2+ viene ceduto dal muscolo scheletrico e dalle cellule muscolari lisce cosicché nel sangue si trovano livelli fisiologici!
Inoltre è impossibile fare un uso routinario di tecniche sofisticate e costose. L'attuale assenza di sicure prove biologiche della carenza di Mag2+ rende ragione del perché a tutt'oggi la sua diagnosi è essenzialmente clinica. D'altra parte, in base a dati epidemiologici della letteratura, il rilievo della “spasmofilia” è tutt'altra che trascurabile: in Francia, per esempio, essa colpisce il 10% della popolazione femminile.
Infine, è auspicabile trovare una precisa collocazione nosografica per i complessi di sintomi definiti come “sindrome da iperventilazione spasmofilica”, “spasmofilia” “criptotetania”, “astenia neurocircolatoria” o con altre denominazioni' e fornire al medico attendibili criteri per una tempestiva diagnosi della sindrome magnesiocarenziale.
Tutti i pazienti affetti da Sindrome Magnesio-Carenziale presentano i seguenti segni e sindrome:
- Istangiopatia Congenita Acidosica Enzimo-Mciabolica-alfa (ICAEM) presente nel 100% dei casi: trattasi di una citopatia mitocondriale prevalentemente funzionale, cioè di una intensa, congenita alterazione funzionale della attività mitocondriale, variabile da soggetto a soggetto e caratterizzata dalla asimmetria cerebrale per prevalenza del “planum temporale” di destra (1-3). L’ICAEM rappresenta la “conditio sine qua non” della carenza di Mg2+, evidenziando la presenza di fattori genetici nella regolazione del metabolismo del magnesio, ampiamente descritta in letteratura.
- Riflesso muscolo bicipite gastrico-aspecifico (Rifl.g.a) con tempo di latenza (tl) inferiore a 10 secondi. Nei soggetti ICAEM-positivi, la pressione digitale sulla parte media del muscolo bicipite provoca, un lieve Rifl.g.a.Tuttavia, dopo un tl di 14 secondi, appare il massimo rinforzo, conseguenza della acidosi tessutale. In caso di “spasmotilia” il tempo di latenza è inferiore a 10 secondi. L'intensità della riduzione del tl è in diretto rapporto con la gravità della sindrome. Infatti, la somministrazione di magnesio per os fa ritornare il tempo di latenza gradatamente alla norma, in media entro la decima giornata, rivelandosi utile nel monitoraggio terapeutico. In realtà. il Mg2+, stabilizzatore della membrana cellulare e regolatore della sua permeabilità, svolge un ruolo fondamentale nel controllo della eccitabilità della cellula nervosa e muscolare, su cui sono fondati numerosi segni semeiotico-biofisici-quantistici.
- Potenziali neuronati e cerebrali evocati somatosensoriali. Il tl di comparsa del Rill.g.a., mentre la paziente comprime l'indice contro il pollice ed il medico preme sopra il margine interno del muscolobicipite (= nervo mediano), scende dai normali 3 se¬condi a 1 secondo circa. Al contrario, l'intensità del riflesso aumenta da 2 cm a 3 cm circa. Inoltre, l'incremento del riflesso si osserva prima dei fisiologici 18 sec.
- Segni SBQ di ipereccitabilità neuro-muscolare. Mentre la paziente apre e chiude la mano ritmicamenie per un minuto: a) pressione digitale sopra il primo muscolo interosseo dorsale e/o sopra il muscolo abduttore breve del pollice provoca nella carenza di Mg.2+ un Rifl.g.a. dopo un tl di appena 1-2 secondi (NN = 3 secondi). di intensità superiore o uguale a 3 cm (NN 2 cm) e persistente. dopo la interruzione del test, per circa 10 secondi. Tutti i parametri sono correlati diretta¬mente alla gravità della “spasmofila”; b) la applicazione di un laccio emostatico al braccio, per la durata di un minuto, spon¬taneamente favorisce, dopo un tempo di latenza di 5 sec., il Riflesso gastrico aspecifico, dovuto a pressione sugli stessi muscoli ricordati in a), con analogo com¬portamento della intensità e della durata dopo che il laccio è stato rimosso.
- Riflesso plesso mesenterico superiore-gastrico aspecifico. Nel normale e nella carenza di Fe-, Na-, K-, la pressione digitale esercitata sotto e lievemente a sinistra dell'ombelico provoca dilatazione dello stomaco di circa 2 cm. In caso di “spasmofilia”, al contrario, dopo und brevissima dilatazione, compare la contrazione gastrica. Questo segno, quindi, è di notevole utilità nella diagnosi e diagnosi differenziale con le sindromi da carenza di altri oligoelementi e da solo consente di porre, con sufficiente precisione, la diagnosi di carenza di magnesio.
- Segno p.asc. di Plummer-Vinson. Il pizzicotto prolungato della cute di uno spazio intercostale, a lato del margine sternale, fa dilatare fisiologicamente il segmento esofageo corrispondente per la durata di 10 sec. Al contrario, in presenza di “spasmofilia”, come in caso di sindrome ferro-carenziale, dove però sono presenti altri segni caratteristici, si osserva una dilatazione di durata inferiore a 10 sec. in relazione inversa alla gravità della sindrome magnesio-carenziale.
- Riflesso labbro-gastrico aspecfico. Nella carenza di Mg 2+, la pressione digitale prima sopra la parte angolare delle labbra provoca un riflesso gastrico aspecifico di intensità superiore a quella osservata quando è stimolata la parte centrale delle labbra. Infine, va sottolineato che il valore quantitativo di tutti i segni percosso ascoltatori rende possibile un obiettivo monitoraggio terapeutico.
La valutazione dei numerosi segni descritti rende facile il riconoscimento di una sindrome “ignorata”, la spasmofilia, indipendentemente dal tipo e dall'intensità della fenomenologia clinica presentata dalla paziente.
Nella “spasmofilia” é stata osservata una tendenza alla ipoglicemia, che, specialmente in passato, veniva confusa con la sindrome stessa (3). In effetti, anche nella casistica di uno degli autori di questo articolo sono numerosi i casi di ridotta tolleranza al glucosio con iperinsulinemia tardiva - nei confronti del pasto - e ipoglicemia Stadi II e III della stadiazione semeiotico-biofisico-quantistica del DM tipo 2. Notoriamente il Ca2+ inversamente correlato ai livelli cellulari del Mag2+, possiede un effetto insulinotropo e, d'altra parte, gli scambi intra ed extra-cellulari del Ca2+ richiedono energia fornita dal metabolismo glucidico.
Inoltre, bisogna ricordare che il DM tipo 2 (100%) e le varie forme di IGT (90%) colpiscono individui ICAEM-positivi (3).
Una ormai lunga esperienza ci consente di affermare che la distonia neurovegetativa con ipersimpaticotonia colpisce, di preferenza, individui ICAEM-positivi. A questo proposito, appare interessante il fatto che nei soggetti di controllo l'apnea — prolungata per 10 secondi o più — provoca ipertono simpatico e la successiva comparsa di tutti i segni sopra descritti della “spasmofilia”, evidenziando in tal modo il legame esistente tra la compromessa funzione respiratoria mitocondriale e la sindrome magnesio-carenziale. Noi pensiamo che la fisiologica polarizzazione delle membrane, in particolare di quelle delle cellule nervose e muscolari, cosi come il bilancio del Mg2+ e quindi dei Ca2+ e Na+ è mantenuta a spese di un fisiologico rifornimento energetico, dove i mitocondri, ricchi di Mg2+ svolgono un ruolo di primo piano mediante la respirazione redox.
I rilievi riferiti (1-3), ottenuti con la valutazione clinica SBQ della unità micro-vascolo-tessutale della plica ungueale, permettono di prospettare un'interessante ipotesi sulla patogenesi della sindrome magnesio-carenziale, in cui l'alterato metabolismo del catione svolge un ruolo di primo piano. La ridotta attività mitocondriale, intensa e congenita (ICAF.M.), provoca la disregolazione del bilancio del Mg2+ e quindi del Ca2+, Na2+, Li+, K+ 13, attraverso differenti meccanismi:
a) acidosi tessutale, presente già in condizioni di base;
b) diminuito livello di energia libera endocellulare;
c) turbe del sistema neuro-vegetativo;
d) alterata risposta agli stress, apnea, iperventilazione, laccio emostatico, da parte delle unità micro-vascolo-tessutali.
In conclusione, sulla base dei fatti riferiti, la sindrome magnesio-carenziale può essere definita come una sindrome caratteritzata da segni di ipereccitabilità neuro-muscolare e manifestazioni somatiche e/o psichiche a carattere nevrotico, conseguenza di alterazioni funzionali, vasomotorie e metaboliche, della unità microvascolo-tessutale dei corrispondenti apparati e tessuti in pazienti, generalmente di sesso femminile, ICAEM-positivi.
Bibliografia
1) Stagnaro-Neri M. Stagnaro S., Diagnosi percusso-ascoltatoria e monitoraggio terapeutico della sindrome Magnesio-carenziale. Gazz. Med. It. – Arch. Sc. Med. 147, 259, 1988.
2) Sergio Stagnaro and Simone Caramel. Magnesium Deficiency Clinical Syndrome and Magnesium Therapy in Hypertensives – EJCN European Journal of Clinical Nutrition - Nature Publishing Group Eur J Clin Nutr. 2012 Jun 27. doi: 10.1038/ejcn.2012.76. [Epub ahead of print] No abstract available. PMID: 22739250 [Medline].
3) Stagnaro-Neri M., Stagnaro S. Introduzione alla Semeiotica Biofisica. Il Terreno Oncologico. Travel Factory, Roma, 2004. http://www.travelfactory.it/semeiotica_biofisica.htm.
Liberi anche in questo mondo
Che ci piaccia o no, siamo noi la causa di noi stessi. Nascendo in
questo mondo, cadiamo nell'illusione dei sensi; crediamo a ciò che
appare. Ignoriamo che siamo ciechi e sordi. Allora ci assale la paura e
dimentichiamo che siamo divini, che possiamo modificare il corso degli
eventi, persino lo Zodiaco. Verrà un giorno che l'uomo si sveglierà
dall'oblio e finalmente comprenderà chi è veramente e a chi ha ceduto le
redini della sua esistenza, a una mente fallace, menzognera, che lo
rende e lo tiene schiavo. L'uomo non ha limiti e quando un giorno se ne
renderà conto, sarà libero anche qui in questo mondo.
Giordano Bruno
domenica 27 luglio 2014
BOB: Preparare lo zaino (Bug Out Bag)
BOB, ovvero “bug out bag” (la borsa per svignarsela). Il nome
originale forse non è dei più eroici anche se è quello che rende meglio
l’idea del concetto che sta alla base di questo kit. La BOB nasce come
concetto nell’ambiente del survival. Alcuni siti delle diverse omologhe
della protezione civile hanno degli strumenti che permettono di creare
la lista consigliata della propria BOB partendo da una descrizione delle
proprie esigenze e necessità. Negli USA appunto, ma FEMA (Federal
Emergency Management Agency) ha nominato questo “kit da 72 ore” perchè
si è accorta che quello è il tempo che le è servito per organizzarsi e
cominciare a distribuire i soccorsi alle vittime durante il disastro
causato dall’uragano Katrina nel 2005 in Louisiana.
Il contesto
Un prepper progetta una sua BOB in modo analitico e realistico. Sa che a fronte di una serie di possibili emergenze improvvise avrà pochissimo tempo in cui organizzarsi, prendere la propria BOB e poco altro, radunare i prorpi cari e uscire di casa propria senza potervi fare ritorno per parecchie ore. Il valore strategico principale delle BOB è quello di farci risparmiare molto tempo prezioso in un frangente in cui non ne abbiamo affatto.
Obiettivo e scopo
Alcuni commettono l’errore di pensare che una BOB sia un kit di sopravvivenza formato XXL sotto steroidi, altri che sia “il kit omnicomprensivo che permetterà loro di sopravvivere all’Armagheddon e ricostruire la civiltà”. Può tranquillamente includere un kit di sopravvienza, senza dover per forza ruotare attorno ad esso. Senza un chiaro obiettivo in mente si corre il rischio di portare oggetti che sarebbero molto poco utili, diventando quindi troppo dispersivo o troppo specifico, poco efficace… e persino inutile. Gli obiettivi sono l’autosufficienza e l’autosostentamento per le ore che vanno dal manifestarsi dell’emergenza all’arrivo dei soccorsi o all’arrivo ad un luogo sicuro designato in precedenza. Parleremo più diffusamente delle BOL in articoli dedicati, per ora limitiamoci a dire che potrebbe essere casa di parenti o amici oppure una seconda casa di villeggiatura (di cui ovviamente ho una copia delle chiavi nella mia BOB). Alcuni concetti fondamentali nell’assemblamento della BOB sono:
Limiti di peso e dimensione: non possiamo portare facilmente addosso per 3 giorni una borsa da 25kg. E’ necessario limitare il peso e l’ingombro con saggezza ed astuzia. Potremmo trovarci in situazioni in cui dover correre o spostarci agilmente.
Regole e principi collaudati: applicheremo alla BOB gli stessi principi visti per la realizzazione di un kit d’emergenza o di sopravvivenza tenendo sempre ben presente la regola del 3
Per una persona ma non DI una persona: La BOB deve essere accessibile a tutte le persone della casa che devono sapere dove si trova e poterla prendere facilmente. Diversamente si può provvedere a preparare una BOB per ogni membro della famiglia.
Comodità e praticità d’uso: Se usassimo come contenitore un sacco di iuta avremmo la certezza che quello che ci serve è sempre in fondo al sacco o è uscito dal buco sul fondo. Una bob deve essere compartimentata ed organizzata in modo dale da permetter una facile estrazione degli specifici oggetti di cui abbiamo bisogno.
Inoltre non dovremmo trovarci nella situazione di estrarre un oggetto dalla BOB e chiederci “e questo che diavolo ci fa qui?”
Efficacia rispetto allo scopo designato: Se ci siamo dati come scopo quello di raggiungere i parenti in un’altro stato la nostra BOB dovrà contenere i nostri documenti e tutto l’occorrente per emigrare con le nostre risorse economiche il più possibile intatte. Se confidiamo nell’arrivo dei soccorsi e quindi a resistere, saranno indispensabili acqua, cibo, medicine, coperte e vestiti. Difficilmente un kit da pesca o da caccia all’orso avranno qualche utilità pratica.
Solitamente un prepper tiene la propria BOB sotto il letto o in un altro angolo della casa facilmente raggiungibile, con di fianco un paio di bottiglie d’acqua piene da prendere al volo.
Consigli pratici e contenuto
Se il kit di sopravvivenza/emergenza è personalizzabile, lo stesso vale per la BOB, a cui si aggiunge la specificità di essere utile rispetto ad uno o più piani di emergenza programmati in anticipo. Questo basta a mettere fuori dalla porta tutte le BOB e 72-hours-kit commerciali. Tuttavia, col solo beneficio dell’inventario possiamo cercare di elencare alcuni possibili oggetti.
(foto)copie dei documenti d’identità
soldi, senza scordarsi i pezzi di piccolo taglio (10/5€ e monetine)
copie di altri documenti (bancari?)
riferimenti telefonici utili (su carta!!)
penne e block notes
un cambio di biancheria
una coperta e/o indumenti caldi
un cellulare con carica-batterie (con sim con numeri e credito)
acqua (almeno 2 litri)
cibo (scatolette, barrette proteiche, biscotti, cioccolato)*
oggetti relativi alla specifica BOL (documenti di viaggio, chiavi dell’appartamento rifugio…)
accendino e fiammiferi
carta igienica e salviettine umidificate.
uno o più coltellini multiuso
una torcia con pile* di scorta
medicinali* personali che assumiamo regolarmente
un kit di farmaci* da viaggio con un minimo di pronto soccorso
una borsa di scorta (tipo quelle riutilizzabili dei supermercati)
spago, cordini e fascette per serraggio di plastica
nastro isolante
sacchetti di plastica tipo pattumiera
un mazzo di carte… o qualcosa con cui passare il tempo.
(gli elementi contrassegnati con un *asterisco sono deperibili e/o necessitano di essere ricontrollati periodicamente)
Il contesto
Un prepper progetta una sua BOB in modo analitico e realistico. Sa che a fronte di una serie di possibili emergenze improvvise avrà pochissimo tempo in cui organizzarsi, prendere la propria BOB e poco altro, radunare i prorpi cari e uscire di casa propria senza potervi fare ritorno per parecchie ore. Il valore strategico principale delle BOB è quello di farci risparmiare molto tempo prezioso in un frangente in cui non ne abbiamo affatto.
Obiettivo e scopo
Alcuni commettono l’errore di pensare che una BOB sia un kit di sopravvivenza formato XXL sotto steroidi, altri che sia “il kit omnicomprensivo che permetterà loro di sopravvivere all’Armagheddon e ricostruire la civiltà”. Può tranquillamente includere un kit di sopravvienza, senza dover per forza ruotare attorno ad esso. Senza un chiaro obiettivo in mente si corre il rischio di portare oggetti che sarebbero molto poco utili, diventando quindi troppo dispersivo o troppo specifico, poco efficace… e persino inutile. Gli obiettivi sono l’autosufficienza e l’autosostentamento per le ore che vanno dal manifestarsi dell’emergenza all’arrivo dei soccorsi o all’arrivo ad un luogo sicuro designato in precedenza. Parleremo più diffusamente delle BOL in articoli dedicati, per ora limitiamoci a dire che potrebbe essere casa di parenti o amici oppure una seconda casa di villeggiatura (di cui ovviamente ho una copia delle chiavi nella mia BOB). Alcuni concetti fondamentali nell’assemblamento della BOB sono:
Limiti di peso e dimensione: non possiamo portare facilmente addosso per 3 giorni una borsa da 25kg. E’ necessario limitare il peso e l’ingombro con saggezza ed astuzia. Potremmo trovarci in situazioni in cui dover correre o spostarci agilmente.
Regole e principi collaudati: applicheremo alla BOB gli stessi principi visti per la realizzazione di un kit d’emergenza o di sopravvivenza tenendo sempre ben presente la regola del 3
Per una persona ma non DI una persona: La BOB deve essere accessibile a tutte le persone della casa che devono sapere dove si trova e poterla prendere facilmente. Diversamente si può provvedere a preparare una BOB per ogni membro della famiglia.
Comodità e praticità d’uso: Se usassimo come contenitore un sacco di iuta avremmo la certezza che quello che ci serve è sempre in fondo al sacco o è uscito dal buco sul fondo. Una bob deve essere compartimentata ed organizzata in modo dale da permetter una facile estrazione degli specifici oggetti di cui abbiamo bisogno.
Inoltre non dovremmo trovarci nella situazione di estrarre un oggetto dalla BOB e chiederci “e questo che diavolo ci fa qui?”
Efficacia rispetto allo scopo designato: Se ci siamo dati come scopo quello di raggiungere i parenti in un’altro stato la nostra BOB dovrà contenere i nostri documenti e tutto l’occorrente per emigrare con le nostre risorse economiche il più possibile intatte. Se confidiamo nell’arrivo dei soccorsi e quindi a resistere, saranno indispensabili acqua, cibo, medicine, coperte e vestiti. Difficilmente un kit da pesca o da caccia all’orso avranno qualche utilità pratica.
Solitamente un prepper tiene la propria BOB sotto il letto o in un altro angolo della casa facilmente raggiungibile, con di fianco un paio di bottiglie d’acqua piene da prendere al volo.
Consigli pratici e contenuto
Se il kit di sopravvivenza/emergenza è personalizzabile, lo stesso vale per la BOB, a cui si aggiunge la specificità di essere utile rispetto ad uno o più piani di emergenza programmati in anticipo. Questo basta a mettere fuori dalla porta tutte le BOB e 72-hours-kit commerciali. Tuttavia, col solo beneficio dell’inventario possiamo cercare di elencare alcuni possibili oggetti.
(foto)copie dei documenti d’identità
soldi, senza scordarsi i pezzi di piccolo taglio (10/5€ e monetine)
copie di altri documenti (bancari?)
riferimenti telefonici utili (su carta!!)
penne e block notes
un cambio di biancheria
una coperta e/o indumenti caldi
un cellulare con carica-batterie (con sim con numeri e credito)
acqua (almeno 2 litri)
cibo (scatolette, barrette proteiche, biscotti, cioccolato)*
oggetti relativi alla specifica BOL (documenti di viaggio, chiavi dell’appartamento rifugio…)
accendino e fiammiferi
carta igienica e salviettine umidificate.
uno o più coltellini multiuso
una torcia con pile* di scorta
medicinali* personali che assumiamo regolarmente
un kit di farmaci* da viaggio con un minimo di pronto soccorso
una borsa di scorta (tipo quelle riutilizzabili dei supermercati)
spago, cordini e fascette per serraggio di plastica
nastro isolante
sacchetti di plastica tipo pattumiera
un mazzo di carte… o qualcosa con cui passare il tempo.
(gli elementi contrassegnati con un *asterisco sono deperibili e/o necessitano di essere ricontrollati periodicamente)
L'estate non decolla e danni all'agricoltura. Colpa della geoingegneria?
A cura dello staff nocensura.com - Cose che nessuno ti dirà di nocensura.com
Che l'estate quest'anno stenti a decollare, è davanti agli occhi di tutti.
Frequenti sbalzi di temperatura, piogge e bombe d'acqua, che hanno provocato diversi alluvioni e allagamenti.
Il maltempo ci è già costato 1 MILIARDO DI EURO di danni al settore agricolo, e questo sommato agli effetti della crisi rischia di costarci MEZZO MILIONE DI POSTI DI LAVORO: sarebbe un'ecatombe, il colpo di grazia ad un settore importantissimo per l'economia italiana.
La situazione anomala di quest'anno fa tornare alla mente quanto è avvenuto nel 2012, quando l'Italia era colpita da una forte siccità che provocò ingenti danni all'agricoltura, tanto che Coldiretti lanciò l'allarme: "la siccità sta provocando danni ingenti, raccolti dimezzati" - affermarono i vertici della più importante associazione di categoria degli agricoltori - e negli stessi giorni, l'autorevole testata giornalistica inglese "Guardian" divulgò la "mappa delle operazioni di geoingegneria" nella quale si evinceva che in Italia fossero in corso OPERAZIONI VOLTE ALLA RIDUZIONE DELLE PRECIPITAZIONI ATMOSFERICHE.
All'epoca ne parlammo in questo articolo: "La siccità dimezza i raccolti: ma la cosa grave è che è studiata a tavolino"
NONOSTANTE IL GUARDIAN ABBIA PUBBLICATO UNA MAPPA DALLA QUALE SI EVINCEVA CHE CI FOSSERO STATE OPERAZIONI DI GEOINGEGNERIA VOLTE A RIDURRE LE PRECIPITAZIONI ATMOSFERICHE IN ITALIA, E NONOSTANTE QUESTO TROVASSE RISCONTRO NELLA SITUAZIONE DI FORTE SICCITA', NESSUN POLITICO ITALIANO SENTI' L'ESIGENZA DI APPROFONDIRE LA QUESTIONE;
Sempre in quei giorni rivolgemmo ai nostri politici alcune domande, che come avevamo previsto, rimasero senza risposta... nonostante il nostro blog abbia ricevuto oltre 50.000.000 di visite in 5 anni e nonostante la nostra pagina FB raccolga più di mezzo milione di italiani, hanno FATTO FINTA DI NIENTE... e la cosa peggiore è che anche i cittadini e le associazioni non hanno sollevato la questione...
Dopo la pubblicazione della sopracitata mappa, che scatenò ampio clamore e suscitò ampie polemiche da parte dei blogger di tutto il mondo, il giornale inglese NON ha più divulgato niente di simile...
La mappa in questione è ancora visibile sul sito del Guardian:
http://www.theguardian.com/environment/graphic/2012/jul/17/geoengineering-world-map?fb=native
Staff nocensura.com - Cose che nessuno ti dirà di nocensura.com
Etichette:
2014,
agricoltura,
bombe d'acqua,
cambiamenti climatici,
estate,
geoingegneria,
geoingegneria clandestina,
guardian,
precipitazioni atmosferiche,
scie chimiche
sabato 26 luglio 2014
Produzioni animali, nuovo studio conferma l'insostenibilità
Una recente ricerca condotta da ricercatori del Weizmann Institute of Science a Rehovot, in Israele, del Bard College ad Annandale-on-Hudson e della Yale School of Forestry and Environmental Studies a New Haven, negli Stati Uniti, dimostrano l’insostenibilità in termini di risorse ambientali della produzione industriale del cibo animale.
I dati rilevati dai diversi studi
si focalizzano sulla produzione di carne bovina che se messa in
rapporto alla produzione di altri alimenti, sempre di origine animale,
si scopre molto più gravosa per l’ambiente e la generale sostenibilità
alimentare. Allo stesso modo la produzione di latticini, uova, altre
carni, risultano estremamente più impattanti e onerosi delle produzioni
vegetali.
La relazione tra costi di carne bovina e altri
alimenti di origine animale indica che la quantità di materia naturale e
altri elementi che occorrono per allevare bovini risultano:- 28 volte maggiore in termini di sfruttamento di terreno rispetto a tutte le altre produzioni animali.
- 11 volte maggiore in termini di spreco di acqua rispetto a tutte le altre produzioni animali.
- 6 volte maggiore in termini di impiego di fertilizzanti rispetto a tutte le altre produzioni animali.
- 5 volte maggiore è l’avvelenamento da gas serra rispetto a tutte le altre produzioni animali.
Per comprendere quanto sia impattante l’intera produzione animale basta rendersi conto che 3.7 milioni di km quadrati di terreno negli Stati Uniti (il 40% della nazione) sono attualmente destinati alla produzione di mangimi, il 27% di tutte le risorse idriche vengono impiegate per l’irrigazione dei campi, 6 milioni di kg di fertilizzanti all’anno vengono rilasciati nel terreno, l’intera produzione di gas serra prodotti dalla zootecnia è pari al 20% di quelle del settore dei trasporti e al 5% delle emissioni totali della nazione.
Il sistema americano inoltre non è il solo colpevole dello spreco economico e del disastro ambientale provocato dalle produzioni animali, infatti gli stessi ricercatori sostengono che:
“Anche se la nostra analisi si basa su dati degli Stati Uniti, e quindi riflette direttamente le attuali pratiche negli Stati Uniti, la rapida diffusione indotta dalla globalizzazione degli usi statunitensi, abitudini alimentari comprese, anche in economie grandi e fiorenti come quelle della Cina o dell’India, conferisce un significato globale alla nostra analisi.”
Lo studio di tutte queste ricerche suggerirebbero, sempre secondo gli scienziati, importanti riforme del settore zootecnico per fare fronte alle conseguenze ambientali provocate dalle politiche alimentari delle produzioni animali e sottolineano che – a orientare gli attuali modelli di consumo in direzione di altri tipi di alimenti, non sono solamente le abitudini culturali delle popolazioni ma anche nuove politiche in grado di sostenere i diversi settori dell’industria agroalimentare.–
Anche se probabilmente l’industria zootecnica in un futuro non molto lontano abbandonerà l’allevamento dei grandi animali come i bovini per concentrarsi su quello di polli e conigli, e lo farà perché costretta da una comprovata insostenibilità ambientale ed economica, è necessario continuare a denunciare la sofferenza e lo sfruttamento determinato dalle stesse industrie nei confronti di tutti questi animali.
Questo punto di vista è possibile comprenderlo e
renderlo realmente distinguibile solo e quando l’oggetto della
discussione da oggetto diviene soggetto e comincia ad essere inteso come
tale.
La scienza fino a questo momento ha dimostrato chiaramente come
l’ambiente sia sottoposto alla continua negligenza dell’uomo, ma ha
anche ampiamente dimostrato che gli esseri viventi, siano dotati di
sentimenti e provino sofferenza molto simili alle nostre. Infine è
sempre la scienza che afferma, e milioni di persone ne sono testimoni,
che gli esseri umani possono vivere in salute e felicità nutrendosi di
soli prodotti vegetali.
Dunque non esiste ragione etico-scientifica per non
considerare la condizione in cui si trovano oggi miliardi di animali.
Non esiste motivo per non fermarsi un attimo a riflettere e considerare
la posizione politica di abbandonare lo sfruttamento degli animali in
ogni suo settore produttivo.
Etichette:
alimentazione,
allevamenti animali,
allevamenti intensivi,
animali,
cibo,
cibo animale,
industria agroalimentare,
vegan,
vegetariano,
zootecnica
Aids: virus scomparso dopo trapianto di midollo. Due pazienti liberi da Hiv e cancro
I due australiani sono stati sottoposti
all'operazione perché avevano un tumore. I ricercatori: "Risultato
sorprendente, ma non può essere la cura per tutti i sieropositivi".
È successo a due australiani, che si erano sottoposti all’operazione per combattere il cancro all’Ospedale St Vincent’s di Sydney.
Ma l’intervento chirurgico non solo li ha guariti dal cancro, ma ha anche sradicato il virus dell’Aids dal loro organismo.
I due pazienti hanno livelli non rilevabili di Hiv da più di 3 anni dopo aver subito questa procedura. L’annuncio, ad un simposio a Sidney, ha preceduto di poche ore l’apertura a Melbourne della Conferenza Internazionale sull’Aids.
Il meeting con location australiana vedrà riunirsi 12 mila delegati di 200 paesi, mentre alcuni dei delegati non ha potuto partecipare perché rimasti uccisi a bordo del volo MH17 abbattuto in Ucraina.
I due pazienti sono la seconda e terza persona al mondo ad essersi liberati dell’Hiv, dopo Timothy Ray Brown, un americano trattato con successo a Berlino dopo essersi sottoposto a due trapianti di midollo osseo nel 2007 e nel 2008. In questo caso, il secondo donatore aveva entrambe le copie del gene che dà protezione contro l’Hiv (una mutazione del Ccr5 Delta32), che si trova in meno dell’1% della popolazione.
L’uomo non è più in terapia antiretrovirale ed è guarito dalla malattia. Per quanto riguarda la coppia di pazienti australiani, uno dei due soffriva di linfoma di Hodgkin e ha ricevuto il trapianto quattro anni fa da un donatore che aveva due copie di un gene che dà protezione contro l’Hiv.
Il secondo, ha ricevuto un normale midollo per trattare una leucemia mieloide nel 2011. Operazione che gli ha permesso di liberarsi dal virus, pur non avendo alcuna immunità genetica conosciuta. Entrambi rimangono in terapia retrovirale come misura di cautela.
I risultati ottenuti a Sydney rappresentano un notevole passo avanti, ma i ricercatori sottolineano che i trapianti di midollo osseo “non possono rappresentare una cura generale” per i quasi 40 milioni di sieropositivi in tutto il mondo. Si tratta infatti di una procedura complicata e costosa, che può portare alla morte di più del 10% dei casi.
“I trapianti di cellule staminali avranno un ruolo sempre più importante nel trattamento dell’Hiv”, sottolineano i ricercatori guidati dal direttore dell’Unità di ematologia e di trapianti di midollo spinale del St Vincent’s, Sam Milliken. “E’ importante avvertire che questa forma di trattamento è troppo pericolosa per trattare pazienti di solo Hiv”, ma non si può nascondere che ci sia un potenziale “per usare i trapianti in modo sempre più efficace contro l’Hiv nel futuro”, ha detto Milliken al simposio di Sydney, sottolineando però che una nuova direzione per la ricerca potrebbe essere battuta.
Leggi anche:Passi in avanti erano stati segnalati anche dall’Onu, che nel suo ultimo rapporto ha segnalato come la diffusione dell’epidemia “potrebbe essere fermata entro il 2030″. Secondo il rapporto della Nazioni Unite sono stati registrati più successi negli ultimi cinque anni che ne 23 precedenti.
Aumentano i casi di Morgellons, la sindrome da “scie chimiche”
Scoperta malattia sessualmente trasmissibile peggiore dell’AIDS
In particolare, l’accesso alle terapie antiretrovirali è cresciuto, portando a 12,9 milioni il numero di persone con l’Hiv che vi hanno accesso, pari al 37% di chi convive con il virus. Segnali positivi che però non devono creare false illusioni: il virus dell’Hiv non possiede ancora una cura. L’ha ricordato il caso della bambina statunitense sieropositiva, “guarita”, ma solo per pochi mesi.
venerdì 25 luglio 2014
Proteggi la tua casa e la tua famiglia dalle intrusioni
Per vivere serenamente entro le mura domestiche, una delle condizioni fondamentali è quella di proteggere la nostra abitazione da eventuali tentativi di intrusione.
Questo articolo fornirà alcune semplici strategie ma allo stesso tempo molto efficaci per proteggere te e la tua famiglia dalle intrusioni in casa visto che sono in aumento i reati di intrusione domestica la disperazione provocata dalla crisi economica attuale farà crescere moltissimo il numero di persone disperate aumentando i casi dove spesso hanno un epilogo anche molto grave.Un altra triste realtà è che la maggior parte delle persone non sono disposte a fare ciò che occorre per proteggere davvero la propria abitazione dalle intrusioni e si giustificano spesso trovando scuse banali o credono fermamente nell’illusione che:
“TANTO A ME NON CAPITERA’ MAI!!!”
ma purtroppo questo atteggiamento provoca solo un falso senso di sicurezza.“Rapinati e malmenati in casa per pochi soldi”
“Sanguinosa rapina in villa”
“Uccisa anziana mentre dormiva”
“Famiglia selvaggiamente picchiata durante una rapina in casa”
“Violentata durante una rapina”
la lista sarebbe infinita………………….
Nonostante tutte le brutte notizie che danno alla televisione non si parla mai del fatto che le nostre famiglie sono costantemente in pericolo e che solo l’1% viene arrestato per poi magari essere rilasciato poche settimane dopo.
La Forza Pubblica non può scongiurare a tutta la popolazione questi reati pertanto dobbiamo essere noi, individualmente, a difenderci con una forma di “protezione passiva” impedendo le intrusioni.
Incomincia con il valutare i punti e le zone vulnerabili del tuo alloggio/casa su possibili ingressi; basati sulla lista di controlli presente qui sotto. Ci sono delle strategie semplici e veloci che puoi realizzare immediatamente per rendere la tua casa molto più sicura:
- Monta delle serrature più robuste in tutte le porte esterne. Scegli quelle che hanno un migliore fissaggio alla porta.
- Sostituisci le chiusure di plastica delle tue persiane con nuovi, metallici, che sono più difficili da rompere.
- Incolla degli adesivi di una compagnia d’allarmi su tutte le finestre, e le parti in vetro che danno all’esterno della casa. In questo modo ti garantirai una sicurezza maggiore perché chi avrà intenzione di forzare le porte o le finestre sarà scoraggiato dalla paura che suoni l’allarme. Anche se l’allarme non c’è.
- Metti in sicurezza le finestre al piano terra scegliendo magari di installare dei vetri antiscasso e antiproiettile. Magari sostituendo anche tutte le serrature semplici delle finestre con quelle ad alta sicurezza, molto più robuste e difficili da manomettere.
- Installa un circuito con sensori di movimento collegato alla luce della porta. In questo modo quando i sensori riveleranno qualcuno intorno alla casa la luce della porta si accenderà in automatico spaventando l’intruso che pensa di essere stato scoperto.
- Aggiungi ulteriori sensori e luci automatiche , specialmente nella zona più buia della tua casa.
- Parla anche con i tuoi vicini in modo che diano un’occhiata se vedono accendersi le luci automatiche che hai disposto intorno alla tua casa.
- Prendi la decisione di essere attento a ciò che succede nel tuo ambiente, nei dintorni della tua proprietà, e non essere distratto mentre vai via da casa in macchina o rientri; presta attenzione alle persone che ti sono intorno quando entri o esci con tua macchina.
- Crea un piano e fai una simulazione. Progetta un piano per la tua famiglia, sia di gruppo che individuale su cosa fare e come attrezzarsi in caso di pericolo per lasciare la casa il più in fretta possibile nel caso in cui un intruso riesca ad entrare in casa. Discuti con i tuoi famigliari sulla stesura di un piano di fuga e poi fai una simulazione.
- Mi auguro che tu non abbia mai bisogno di farlo ma penso che tu debba avere l’opportunità di poter reagire durante una situazione di pericolo, quindi nel caso di bisogno scegli la reazione migliore da avere, ma tieni sempre informata la tua famiglia su quello che stai per fare, controlla sempre se c’è qualcuno ad attenderti ed assicurati sempre di chiudere correttamente la porta una volta entrato in casa.
- Se non hai modo di vedere le persone che si trovano all’esterno, ad esempio chi bussa alla porta, valuta l’idea di aggiungere una seconda porta. In questo modo quando l’aprirai, avrai una piccola area protetta e il tempo di chiudere la seconda porta in caso di pericolo (come si vede spesso nei film americani). Altrimenti potresti considerare la soluzione più semplice che consiste nell’installare uno spioncino dentro la tua porta, in modo da vedere senza dover aprire la porta chi c’è la fuori, oppure una catena che impedisce l’apertura completa della porta.
- Se non hai alcun allarme contro i ladri investi nell’installazione di un sistema d’allarme. Ci sono molte compagnie che forniscono sistemi di allarme generici e a basso costo che ti assicurano maggiore protezione. Se gli adesivi da soli non funzionano a demoralizzare, con un sistema di allarme vero e proprio sicuramente andrà meglio.
Inizia a pensare e a trattare la tua casa come una struttura difensiva,lavora per amplificare le difese naturali della tua casa, per identificare i punti deboli e ridurli al minimo.
Questi sono dei piccoli e semplici suggerimenti ma che possono aumentare la sicurezza della casa ma sopratutto di chi ci vive.
giovedì 24 luglio 2014
Grazie alla scienza composta la musica più rilassante di tutti i tempi
L’impatto emotivo della musica si produce anche se non ne siamo consapevoli. Lo hanno evidenziato gli psicologi inglesi Nidhya Logeswarana e Joydeep Bhattachary.
Questi ricercatori hanno reclutato un gruppo di volontari facendo per prima cosa ascoltare loro della musica triste o allegra. Dopo di che, i partecipanti sono stati invitati a guardare uno schermo in cui comparivano per tempi molto veloci (100 millisecondi) dei volti felici, sconsolati o neutri. Nel contempo, la loro attività cerebrale veniva registrata; inoltre, i partecipanti erano invitati a riferire quale emozione avevano colto nei volti osservati.
Ne é emerso che chi era stato allietao da una musica briosa tendeva a percepire i volti più allegri di quanto non fossero in realtà; allora stesso modo, quelli che avevavo ascoltato pezzi tristi percepivano una maggiore infelicità nelle espressioni malinconiche. Perfino, i volti neutri apparivano gioiosi o tristi se prima i soggetti venivano suggestionati con uno dei due tipi di musica. Il cervello, si é appurato, coglieva queste pose dei visi quasi istantaneamente.
La musica malinconica, per altro, attivava una regione ben localizzata del cervello: la corteccia orbitofrontale di sinistra e l’area contigua, la corteccia prefrontale dorsolaterale mediana (le parti più evolute del sistema nervoso centrale, dove hanno sede il pensiero logico, la capacità di coordinare e organizzare riflessioni e comportamenti, la flessibilità di pensiero, la facoltà di stabilire le priorità nelle cose e di prevedere le conseguenze del proprio comportamento).
In ogni caso, sebbene, ognuno di noi abbia delle personali preferenze musicali, é stato messo in luce che la scelta della musica (o l’impatto che ha su di noi) dipende dallo stato d’animo del momento: così, se siamo di buon umore predilegiamo musica ritmata ed “effervescente”; se siamo tristi optiamo per pezzi lenti o se qualcosa ci rode tendiamo ad ascoltare brani rock cupi, cadenzati da veloci e rumorose percussioni e da chitarre stridenti.
Anche la nostra lucidità di pensiero é influenzata dalla musica che ascoltiamo: é noto infatti, il cosiddetto “effetto Mozart”: ascoltare una sonata del grande compositore mentre siamo impegnati in un compito intellettuale ci rende più concentrati e ci fa ragionare con maggiore chiarezza.
Gli psicologi Daniel Bishop, Costas Karageorghis e Loizou Georgios hanno studiato gli effetti delle musica in ambito sportivo e hanno messo in luce come la musica possa essere utilizzata per ottimizzare la preparazione fisica e psicologica degli atleti: così dei pezzi incalzanti possono stimolare, renderci più scattanti o competivi; per contro, della musica lenta può ridimensionare ansia e paure.
La musica rilassante é un buon antidoto allo stress. Lo hanno provato i neuropsicologi Stéphanie Khalfa, Simone Dalla Bella, Mathieu Roi assieme ad altri colleghi.
Per accertarsene, gli studiosi hanno sottoposto 34 studenti ad un test particolarmente impegnativo che comportava il fatto di fare dei complessi calcoli mentali e di esporre le proprie soluzioni ad una platea di giudici.
Successivamente alla prova, i partecipanti sono stati invitati ad accomodarsi su delle poltrone: metà ascoltavano della musica rilassante (Enya, Vangelis e Yanni); mentre l’altra metà si trovava in una stanza insonorizzata, in totale assenza di suoni o rumori.
Per disporre di prove fisiologiche dello stato di tensione, ai volontari sono stati prelevati campioni di saliva (che contiene cortisolo, l’ormone dello stress) dopo 10 e 20 minuti dall’inizio dello studio e dopo 45 minuti dal momento in cui avevano completato il compito.
I risultati hanno dimostrato che in chi aveva sentito i brani rilassanti, il cortisolo era sceso molto più rapidamente e in misura significativamente maggiore a paragone di chi era stato esposto al silenzio.
Sulla base di questi presupposti Lyz Cooper, fondatrice del British Academy of Sound Therapy, David Lewis-Hodgson, ricercatore presso il Mindlab International assieme alla band Union Marconi si sono impegnati in un progetto ambizioso: realizzare un brano musicale che, accomunando diversi elementi e accordi sonori dal provato effetto “sedativo”, risultasse il più rilassante di tutti i tempi.
Questa alchimia é stata creata scegliendo intervalli armonici (o spazi tra le note) che inducessero una sensazione di euforia e comfort; le diverse melodie erano tutte diverse, in modo da evitare che gli ascoltatori si abitutassero e non potessero, quindi, “prevedere” quale motivo musicale sarebbe seguito.
Ogni tanto era stato inserito un lontano scampanio, per indurre un effetto stordente; i toni erano stati mantenuti volutamente bassi per spingere il cervello a rallentare il suo stato di attività; inoltre, il basso produceva suoni sibilanti e ronzii che richiamano i canti buddisti: ciò che é risultato da questo mix é stato chiamato ““Weightless” (più o meno, “Sospeso nel vuoto”), che si può ascoltare dal player qua sotto. Il ritmo della musica partiva con 60 battiti al minuto, rallentando gradualmente a 50 in modo che le pulsazioni del cuore si sincronizzassero progressivamente con il tempo del brano.
La durata del pezzo é stata fissata in otto minuti, perché sostengono gli studiosi, “ci vogliono circa 5 minuti di questa – cantilena – perché il cervello sintonizzi le onde cerebrali sulle frequenze sonore e si sviluppi l’effetto – soporifero-“.
Per testare il brano, l’equipe di ricercatori ha coinvolto 40 donne cui, per prima cosa, é stato chiesto di compilare un questionario che valutava la lora capacità di gestire lo stress e il loro grado di ansia. Poi, con lo scopo di indurre uno stato di stress, a tutte é stato chiesto di completare un puzzle particolarmente difficile in un tempo notevolmene ridotto.
A tutte le partecipanti sono stati applicati dei sensori per registrare la frequenza cardiaca, il ritmo di respirazione, la pressione sanguigna e l’attività cerebrale.
Scaduto il tempo, le volontarie sono state suddivise in gruppi omogenei e di uguale numero: alcune hanno ascoltato pezzi dei Coldplay o di Enya; altre, sonate di Mozart e, infine, un gruppo ha ascoltato “Weightless“.
L’esame dei risultati ha dato prova che l’effetto di quest’ultima era ben più rilassante rispetto a tutti gli altri generi musicali.
I questionari compilati nuovamente dalle partecipanti hanno indicato che l’ascolto di questo brano infondeva un sollievo dello stato generale d’ansia del 65% e una sensazione di riposo del 35% più profonda rispetto ad un sonno ristoratore.
In modo analogo, le registrazioni oggettive riportavano un rallentamento delle onde cerebrali e una marcata riduzione dei parametri fisiologici.
David Lewis-Hodgson, che ha capitanato il team di ricerca, ha commentato al riguardo:
Per approfondire |
“Le rilevazioni dell’attività cerebrale hanno, poi, dimostrato che la musica agisce a un livello molto profondo all’interno del cervello, stimolando non solo le regioni responsabili dell’elaborazione del suono, ma anche quelle associati alla risposta emotiva“.
Scherzando, conclude: “in effetti, Weightless si é mostrato così efficace, che a parecchie partecipanti é venuta sonnolenza; vorrei sconsigliarne l’ascolto alla guida dell’auto perché si potrebbero avere dei colpi di sonno“.
Limiti
Quello
che l'uomo chiama "l'Universo" non è il limite dell'esistenza, è solo
il limite dei sensi dell'uomo. Oltre i sensi vi è uno spazio senza
limiti.
Osho
mercoledì 23 luglio 2014
La predizione del raggio del protone e il controllo gravitazionale
Resonance Project. Il 20 Dicembre 2012,
il Direttore di Ricerca presso l’Hawaii Institute for Unified Physics e
la Resonance Project Foundation, Nassim Haramein, ha registrato un
copyright alla Libreria del Congresso resonance.is per il suo documento scientifico Quantum Gravity and the Holographic Mass (QGHM) resonance.is , infine pubblicato nel journal peer-reviewed Physical Review & Research International sciencedomain.org.
Nel suo manoscritto, Haramein ha
utilizzato le unità sferiche di Planck (PSU) per descrivere le
fluttuazioni olografiche del vuoto e predire accuratamente il raggio di
carica del protone (il raggio del protone è tipicamente descritto in
modo più accurato come raggio di carica, perchè tutto ciò che possiamo
dire del protone è che si tratti di una concetrazione di carica positiva
in quella regione di spazio che definisce quella che noi pensiamo
essere la superficie del protone). Poco dopo la consegna del documento
di Haramein presso la Libreria del Congresso, il 25 gennaio 2013 è stata
fatta una nuova misura muonica del protone che combacia molto bene con
la predizione di Nassim (entro 0.000366 x 10^-13cm del valore misurato),
dato che si trova entro una deviazione standard dell’esperimento, o
semplicemente, entro il margine d’errore dell’esperimento.
Il valore di Haramein, quindi,
estrappolato da precisi principi teorici, può essere l’esatto valore e
gli esperimenti stanno ora arrivando alla risoluzione necessaria per
ottenerlo. Il 1 febbraio 2013, Haramein ha consegnato un altro
manoscritto per registrarne il copyright alla Libreria del Congresso e
riportare la conferma della predizione, intitolato Addendum to “Quantum
Gravity and the Holographic Mass” in View of the 2013 Muonic Proton
Charge Radius Measurement resonance.is, ma questo documento non è stato pubblicato. Ora lo stiamo rendendo disponibile qui resonance.is.
Perchè la predizione è così precisa?
La predizione di Haramein del raggio di
carica del protone è estremamente precisa, perchè utilizza le unità di
misura più piccole che si possano usare, la scala di Planck (più sono
piccoli i tuoi incrementi di misura e più preciso è il valore che si
ottiene), che sono miliardi di volte più piccole del protone stesso.
Quindi se la teoria e le scoperte scientifiche di Haramein sono nel
giusto, come l’evidenza della ricerca corrente dimostra chiaramente, il
protone che compone la materia è essenzialmente un agglomerato di
fluttuazioni di carica del vuoto di Planck che si muove o ruota in una
regione di spazio che noi identifichiamo come particella a livello
quantistico o come buco nero astrofisico, al centro di una galassia per
esempio, a livello cosmologico. Ciò che stiamo arrivando a comprendere è
che il mondo materiale che osserviamo attorno a noi e che compone il
nostro corpo, è la dinamica della struttura del vuoto elettromagnetico e
usando la fisica della scala di Planck possiamo comprenderla e
definirla precisamente.
Perchè il raggio del protone è importante?
Da quando è stata fatta la misura
muonica del protone nel 2013, la piccola particella ha catturato
l’attenzione internazionale. Molte pubblicazioni scientifiche hanno
riportato in copertina il problema del raggio del protone nelle loro
riviste. Per esempio, sulla copertina di New Scientist di luglio 2013 si
legge “Piccola particella grande problema: l’umile protone non è come
ce lo aspettavamo newscientist.com. Più
recentemente, sulla copertina di Scientific American del febbraio 2014
leggiamo “Il problema del protone: gli scienziati potrebbero osservare i
segni di un nuovo reame della fisica?”. E’ stato anche pubblicato un
articolo dalla Max Planck Society che descrive alcune delle
problematiche derivanti da un raggio del protone inferiore a quello del
modello standard, si intitola “La fisica ha un problema centrale” e
potete leggerlo qui mpg.de.
Allora perchè tanta attenzione sul
raggio del protone d’improvviso? Perchè l’ultima misura dimostra
chiaramente che il raggio del protone è significativamente più piccolo
di quanto predetto dal modello standard e di conseguenza, essendo il
protone costituente fondamentale dell’atomo, questa nuova misura
minaccia di stravolgere il modello standard e richiede una revisione di
molti assunti della teoria quantistica. Il fatto che Haramein utilizzi
le fluttuazioni del vuoto di Planck per predire molto accuratamente il
valore del raggio di carica del protone, è estremamente significativo
per la teoria fisica. Tuttavia, ancor più notevole è che Haramein allo
stesso tempo risolve la problematica della gravità quantistica
dimostrando sia che la gravitazione cosmologica può essere descritta in
termini di fluttuazioni del vuoto di Planck e che la forza forte che
lega i protoni è la stessa forza gravitazionale che agisce su di essi,
producendo così una visione unificata della fisica. Questi sono
risultati non casuali e stanno entrando lentamente nella consapevolezza
scientifica nonostante l’alto livello di censura. Non è mai facile
cambiare gli assunti principali di una visione del mondo predominante.
Sono possibili applicazioni tecnologiche di questa nuova visione universale?
Chiaramente
un cambiamento fondamentale della nostra comprensione della struttura
dello spaziotempo nella scala delle dimensioni quantistiche e
l’identificazione delle fluttuazioni del vuoto come fonte della
gravitazione, della massa e della carica, avrà un impatto profondo sugli
sviluppi tecnologici nel futuro. E’ possibile immaginare sistemi che,
in laboratorio, possano creare regioni di spin/rotazione organizzata
nelle fluttuazioni del vuoto di Planck e di conseguenza creare una
depressione o curvatura nella struttura dello spazio per ottenere
controllo gravitazionale, estrazione di energia abbondante e persino la
possibilità di creare la materia direttamente dal vuoto.
Potreste pensare che sia solo fantasia o
che possa divenire realtà in un lontano futuro, ma dovreste considerare
che siamo già in grado di estrarre fotoni elettromagnetici direttamente
dalle fluttuazioni del vuoto utilizzando l’Effetto Casimir Dinamico nature.com (leggete gli articoli newscientist.com e physicsworld.com).
Ora considerate che i fisici hanno trovato di recente un percorso per
completare il sogno di Gregory Breit e John Archibald Wheeler (collega
di Einstein) del 1934, ovvero creare materia dai fotoni phys.org.
All’improvviso il concetto della
creazione di materia dalle fluttuazioni del vuoto non sembra più tanto
stravagante. Inoltre dovremmo considerare l’esperimento originale di
Casimir (più facile da visualizzare), dove due piastre sono poste a
distanza di pochi micron in modo che si crei un piccolo gradiente di
densità nella struttura del vuoto tra le lunghezze d’onda più ampie che
non possono entrare nella fessura e le onde più brevi presenti in essa,
situazione che produce un effetto di pressione che le fa aderire. Ora,
se invece di creare un gradiente dalla relazione lineare di due piastre,
creassimo un gradiente di alta densità tra il centro e il confine di un
plasma rotante, un pò come il gradiente di densità che risulta negli
uragani atmosferici della terra o quando togliete il tappo nel lavandino
e la vostra paperella di plastica inizia a ruotare.
In sostanza, staremmo riproducendo le
dinamiche che osserviamo nelle strutture galattiche, nei quasar o anche
la dinamica del plasma del sole in un ambiente di laboratorio. Haramein
ha concepito questa possibilità circa 20 anni fa e, infine, ha ottenuto i
brevetti per un progetto iniziale di una tecnologia che,
concettualmente, potrebbe produrre il gradiente adatto. Il brevetto è
stato giustamente intitolato, “Dispositivo e metodo per la simulazione
della Magnetoidrodinamica US 8073094 B2″ pdfpiw.uspto.gov e lo stiamo rendendo facilmente reperibile sul nostro sito qui resonance.is. Haramein
non è l’unico a pensare di utilizzare le fluttuazioni di energia del
vuoto per deformare lo spazio-tempo e generare effetti gravitazionali.
Harold Sonny White, ingegnere presso l’Advanced Propulsion Physics
Laboratory della NASA e direttore di Eagleworks presso il Johnson Space
Center, ha ricevuto attenzioni dalla stampa negli ultimi anni per quanto
riguarda le indagini della NASA della possibilità di produrre un
sistema di propulsione a curvatura superluminale per viaggiare verso le
stelle utilizzando il potenziale energetico delle fluttuazioni del vuoto
(vedi gli articoli decodedscience.com e popsci.com i lavori scientifici del Dr. White ntrs.nasa.gov ntrs.nasa.gov).
Sebbene White dimostri che impiegando una topologia toroidale sia
possibile ridurre significativamente la quantità di energia necessaria
per produrre la bolla di curvatura, che sarebbe ingestibile utilizzando
approcci standard, una certa quantità di controversia è sorta a causa
della natura non chiara del metodo per l’estrazione della cosiddetta
“energia negativa” (energia del vuoto) necessaria. Naturalmente,
nell’ambito dei modelli standard della fisica, tali possibilità sembrano
improbabili se non del tutto inesistenti. Pertanto, anche nel contesto
di un organismo come la NASA, questi sforzi pionieristici sono
estremamente poco riconosciuti e in genere oggetto di diffusa critica e
ridicolizzati. Tuttavia, l’indagine della struttura del vuoto e della
nostra capacità di interagire con esso per creare significativi effetti
specifici quali il controllo gravitazionale e l’estrazione di energia, è
molto probabilmente uno dei passi evolutivi più cruciali che una
società del nostro livello di sviluppo debba conseguire. Le scoperte di
Haramein della fisica fondamentale in opera negli effetti gravitazionali
dalla scala cosmologica a quella quantistica e le derivanti
implicazioni per comprendere la fonte della massa e della carica, sono
un passo critico verso questo obiettivo.
Staff Scientifico, The Resonance Project FoundationFonte: resonance.is
Iscriviti a:
Post (Atom)