C’era una volta un uomo di nome Anacleto che fece un incidente con la macchina vicino il mare;
gli agenti arrivarono ed all’ospedale Anacleto finì, dopo i vari accertamenti, poche ore dopo a casa tornò;
alcuni punti della patente sottratti, una multa e due settimane di sospensione dalla guida giustamente arrivarono;
nel frattempo una lettera avvertì Anacleto di un inizio procedura di rivisitazione della patente, e col tempo di un mese per presentare memorie e versione dei fatti;
consegnate le versioni di Verità dell’accaduto incidente nei tempi prescritti, già una settimana prima di questa scadenza mensile un’altra lettera indicava l’obbligo di prenotare la rivisitazione della patente, violando, di fatto, i tempi della procedura;
Anacleto già esasperato di questa grave mancanza da parte dell’istituzione, si fa valere ed ottiene una proroga della rivisitazione;
Anacleto iniziò a studiare per suo conto con l’intento di superare la rivisitazione della patente, all’inizio gli errori teorici furono molti, ma dopo questi si ridussero notevolmente arrivando di sotto i 5 garantendo così una certa sicurezza, fino ad arrivare a soli 2 errori aumentando la possibilità di superamento dell’esame;
il nostro pseudo-eroe tutto contento all’esame si presentò, ma ahimè 5 errori fece però;
accidenti esclamò: “Che sfortuna, 200 ed oltre prove d’esame andate bene e l’ultima, la più importante ho commesso 5 errori!” Deluso Anacleto chiese quantomeno di sapere gli errori che aveva fatto, è un diritto. No, gli fu risposto, non possiamo dirteli ora, ma presentando domanda l’indomani potevo richiedere la visione degli errori;
Il giorno dopo Anacleto chiamò l’amico Bartolomeo, più esperto e studiato per chiedergli una mano per far chiarezza su questa cosa, chiarezza che mai arrivò dal responsabile Alfonzino Paglia. Vago risultò senza risposte nitide e chiarificatrici. E’ inammissibile non sapere subito gli errori esclama Bartolomeo, ma Paglia semplicemente rispose: “E’ così che vanno le cose, Lei vede un complotto!” Lo sconsolato Anacleto nonostante tutto ascoltando quella parola del Paglia, capì!
versò 9 euro alla suddetta struttura per ricevere un foglio in bianco e nero con questi benedetti 5 errori; le domande erano proprio quelle ma le risposte sbagliate? Se anche una fosse stata “modificata” per far quadrare 5 errori e non 4? Chi poteva dirglielo? Assolutamente nessuno! Paradossalmente se questo foglio in bianco e nero ci fossero state delle filastrocche, che cosa cambiava? Di fatto nulla;
quindi l’ormai moralmente stressato Anacleto, si trova di fatto con un handicap che non gli permetterà di fare tutto come prima della rivisitazione della patente. Certo potrà essere accompagnato, ma in sostanza un handicap rimane fino al conseguimento della patente tramite nuovi esami, tra molte settimane;
il nostro Anacleto mi lascia comunque un messaggio che mi ha pregato di riportare qui sotto:
“Spettabile Alfonzino Paglia, mi fa pena perché Lei è vittima di un “sistema marcio”, ne è almeno consapevole? Se non lo è mi fa ancora più pena ma per quanto riguarda il “sistema marcio” voglio lasciare un messaggio: siete delle carogne che non fanno del bene al cittadino, ma al contrario, abusate del potere violando leggi morali e civili, e con gran voce dico che sono una persona, non un NUMERO! Ride bene chi ride ultimo!”
Fatti e personaggi descritti in questa fiaba sono puramente casuali.
Però! Meno male che tutte queste cose succedono soltanto nelle favole... per rendere ancora più inverosimile la storia aggiungerei anche che la strega cattiva ha escogitato delle domande quiz a trabocchetto in modo che il malcapitato debba prima scoprire il tranello e poi rispondere all'interrogativo riguardante la guida di un automobile. Ma in effetti questa sarebbe un'assurdità troppo grossa anche per una fiaba... Un saluto
RispondiEliminaBartolomeo
ahahah! Grazie per il commento.
RispondiEliminaAnacleto XD