Troviamo in rete un notevole articolo a firma di Giulietto Chiesa, e ne constatiamo i toni sorprendentemente duri, al limite (anzi, oltre il limite) dell'insulto. "Schizzi di stupidità", "robaccia di scarto", "gramigna, spazzatura, rifiuti". Ecco gli epiteti che Chiesa riserva agli oppositori dell'Euro. Mai nessuno dei Marescialli del PUDE (che pure sappiamo essere usi alla menzogna, che è una forma di violenza) aveva finora adoperato un simile linguaggio.
Ma sorvoliamo (bontà nostra) sulla forma, e concentriamoci sulla sostanza. Chiesa dice di volere un'Europa democratica e solidale, giusta e pacifica. Grazie tante, chi non la vorrebbe. Dopodiché chiarisce che la vorrebbe anche abbastanza forte per contare nell'arena mondiale. "Nessuno dei nemici giurati dell'Europa e dell'euro dice queste cose" conclude Chiesa, probabilmente perché si tratta di nazionalisti xenofobi che vogliono "un'Europa fatta di staterelli più o meno grandi, che chiudono le frontiere interne, che cominciano a disputarsi territori contesi, che deportano gl'immigrati, che segregano le minoranze etniche e linguistiche al loro interno".
Ora, qui sono almeno tre cose che non vanno.
- Chiesa crede negli Stati Uniti d'Europa. Ciò lo pone in ritardo di almeno un secolo.Chi segue il percorso politico di Chiesa sa che lui vorrebbe un'Europa un po' più vicina a Putin, alla Cina e all'Iran, e un po' più lontana dagli USA e da Israele. Un progetto squisitamente geopolitico dunque, e in quanto tale destinato alle élite (a meno che non si creda che i lavoratori siano pronti a lottare per la costruzione di un nuovo polo geopolitico). Non si capisce però su quali élite una simile costruzione dovrebbe poggiare. Le classi dirigente europee sono tutte fortissimamente filo-USA, e tutto hanno in mente tranne cercare di costruire un nuovo ordine mondiale.
- Chiesa vuole cambiare i Trattati europei, così da costruire l'Europa "buona". Ma non indica la strada da seguire per arrivare a quel cambiamento. Eliminando a priori l'uscita dall'Euro, sottrae alla sua stessa piattaforma politica l'unico mezzo di pressione concretamente esercitabile, condannandosi alla demagogia.
- Chiesa si sbaglia. È vero che ci sono vari fascisti e altre schifezze che predicano l'uscita dall'Euro, anche in Italia. Tuttavia, il nostro sa benissimo che ci sono parecchi soggetti che si oppongono all'Euro da posizioni democratiche e progressiste. Lo stesso Bagnai, vero bersaglio di questo articolo, è europeista e per nulla xenofobo, come sa qualunque suo lettore. In quanto a noi, tutti i nostri lettori possono capire quanto sia assurdo assimilare le nostre posizioni a quelle della destra xenofob.
L'articolo ha ricevuto 19 (finora) commenti da 19 persone diverse. È un numero superiore alla media dei commenti di quel sito. Tra questi troviamo due apprezzamenti, una critica, e sedici sberleffi. Leggere per credere.
Un'accoglienza così rovinosa per un articolo è abbastanza insolita, tanto più sul sito curato direttamente dall'autore dell'articolo (ecco cosa si dice su altri siti). Il che pare autorizzare una conclusione: Chiesa sta perdendo, o ha già perso, il consenso del proprio pubblico.
Viene da chiedersi il perché. Avanzo un'ipotesi. Giulietto Chiesa, come molti altri, predica il cambiamento, la difesa dei diritti, la giustizia sociale, ecc ecc. I suoi lettori ne condividono la visione del mondo. Discorsi simili vengono fatti anche da personaggi come Stefano Rodotà, Maurizio Landini, Gustavo Zagrebelsky; in una parola gli organizzatori della manifestazione del 12 ottobre. Tuttavia, questi ultimi partivano dal presupposto che l'Euro non debba essere messo in discussione.Invece la principale organizzazione che ha contribuito alle manifestazione del 18-19 ottobre, il sindacato USB, parlava di rompere con l'Unione Europea.
Come siano andate le cose è noto. La manifestazione del 12 è scivolata nel nulla, come se non fosse mai avvenuta: non ha avuto alcun impatto politico percepibile. Quella del 18-19 ha occupato la scena dei media per giorni, e in molti ambienti la si descrive con un evento di svolta. Ciò è stato determinato dalle posizioni di alcuni organizzatori in tema di UE? Certo che no. Queste posizioni, e i diversi esiti delle due manifestazioni, sono due effetti della medesima causa: la coerenza imposta dalla radicalità. Quando si affermano certe cose con serietà, convinzione e la giusta dose di intransigenza, è naturale accogliere tutte le implicazioni logiche di quanto si dice.
Nello specifico, se si afferma di volere, senza compromessi, difendere i diritti e la giustizia sociale, e si riconosce (e tutti lo riconoscono!) che l'Euro le minaccia entrambe, allora segue logicamente che è necessario combattere l'Euro. As simple as that. Chi è radicale nella difesa di certi valore non ammette deviazioni dal percorso logico su descritto. La radicalità e la coerenza premiano chi le fa proprie, ed è abbastanza evidente che la manifestazione del 18-19 ottobre è stata percepita come molto più radicale e coerente di quella del 12.
La mancanza di radicalità e coerenza, sia in Chiesa sia in Rodotà e simili, si riflette dapprima sulle posizioni ambigue nei riguardi dell'Europa, e poi, quando "si viene al dunque", nella difesa sperticata dell'UE. Evidentemente la difesa dei diritti e della giustizia sociale non è il primo e irrinunciabile pensiero di Rodotà e Chiesa; nel caso di quest'ultimo, il primo pensiero è costruire la fantomatica "Europa dei popoli" in funzione anti-americana. Non si tratta, come è stato scritto qualcuno, di Internazionalismo 2.0. Questo è Internazionalismo 0.0. (C.M.)
http://il-main-stream.blogspot.it/2013/11/internazionalismo-00.html
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