BOB, ovvero “bug out bag” (la borsa per svignarsela). Il nome
originale forse non è dei più eroici anche se è quello che rende meglio
l’idea del concetto che sta alla base di questo kit. La BOB nasce come
concetto nell’ambiente del survival. Alcuni siti delle diverse omologhe
della protezione civile hanno degli strumenti che permettono di creare
la lista consigliata della propria BOB partendo da una descrizione delle
proprie esigenze e necessità. Negli USA appunto, ma FEMA (Federal
Emergency Management Agency) ha nominato questo “kit da 72 ore” perchè
si è accorta che quello è il tempo che le è servito per organizzarsi e
cominciare a distribuire i soccorsi alle vittime durante il disastro
causato dall’uragano Katrina nel 2005 in Louisiana.
Il contesto
Un prepper progetta una sua BOB in modo analitico e realistico. Sa
che a fronte di una serie di possibili emergenze improvvise avrà
pochissimo tempo in cui organizzarsi, prendere la propria BOB e poco
altro, radunare i prorpi cari e uscire di casa propria senza potervi
fare ritorno per parecchie ore. Il valore strategico principale delle
BOB è quello di farci risparmiare molto tempo prezioso in un frangente
in cui non ne abbiamo affatto.
Obiettivo e scopo
Alcuni commettono l’errore di pensare che una BOB sia un kit di
sopravvivenza formato XXL sotto steroidi, altri che sia “il kit
omnicomprensivo che permetterà loro di sopravvivere all’Armagheddon e
ricostruire la civiltà”. Può tranquillamente includere un kit di
sopravvienza, senza dover per forza ruotare attorno ad esso. Senza un
chiaro obiettivo in mente si corre il rischio di portare oggetti che
sarebbero molto poco utili, diventando quindi troppo dispersivo o troppo
specifico, poco efficace… e persino inutile. Gli obiettivi sono
l’autosufficienza e l’autosostentamento per le ore che vanno dal
manifestarsi dell’emergenza all’arrivo dei soccorsi o all’arrivo ad un
luogo sicuro designato in precedenza. Parleremo più diffusamente delle
BOL in articoli dedicati, per ora limitiamoci a dire che potrebbe essere
casa di parenti o amici oppure una seconda casa di villeggiatura (di
cui ovviamente ho una copia delle chiavi nella mia BOB). Alcuni concetti
fondamentali nell’assemblamento della BOB sono:
Limiti di peso e dimensione: non possiamo portare facilmente addosso
per 3 giorni una borsa da 25kg. E’ necessario limitare il peso e
l’ingombro con saggezza ed astuzia. Potremmo trovarci in situazioni in
cui dover correre o spostarci agilmente.
Regole e principi collaudati: applicheremo alla BOB gli stessi
principi visti per la realizzazione di un kit d’emergenza o di
sopravvivenza tenendo sempre ben presente la regola del 3
Per una persona ma non DI una persona: La BOB deve essere accessibile
a tutte le persone della casa che devono sapere dove si trova e poterla
prendere facilmente. Diversamente si può provvedere a preparare una BOB
per ogni membro della famiglia.
Comodità e praticità d’uso: Se usassimo come contenitore un sacco di
iuta avremmo la certezza che quello che ci serve è sempre in fondo al
sacco o è uscito dal buco sul fondo. Una bob deve essere compartimentata
ed organizzata in modo dale da permetter una facile estrazione degli
specifici oggetti di cui abbiamo bisogno.
Inoltre non dovremmo trovarci nella situazione di estrarre un oggetto dalla BOB e chiederci “e questo che diavolo ci fa qui?”
Efficacia rispetto allo scopo designato: Se ci siamo dati come scopo
quello di raggiungere i parenti in un’altro stato la nostra BOB dovrà
contenere i nostri documenti e tutto l’occorrente per emigrare con le
nostre risorse economiche il più possibile intatte. Se confidiamo
nell’arrivo dei soccorsi e quindi a resistere, saranno indispensabili
acqua, cibo, medicine, coperte e vestiti. Difficilmente un kit da pesca o
da caccia all’orso avranno qualche utilità pratica.
Solitamente un prepper tiene la propria BOB sotto il letto o in un
altro angolo della casa facilmente raggiungibile, con di fianco un paio
di bottiglie d’acqua piene da prendere al volo.
Consigli pratici e contenuto
Se il kit di sopravvivenza/emergenza è personalizzabile, lo stesso
vale per la BOB, a cui si aggiunge la specificità di essere utile
rispetto ad uno o più piani di emergenza programmati in anticipo. Questo
basta a mettere fuori dalla porta tutte le BOB e 72-hours-kit
commerciali. Tuttavia, col solo beneficio dell’inventario possiamo
cercare di elencare alcuni possibili oggetti.
(foto)copie dei documenti d’identità
soldi, senza scordarsi i pezzi di piccolo taglio (10/5€ e monetine)
copie di altri documenti (bancari?)
riferimenti telefonici utili (su carta!!)
penne e block notes
un cambio di biancheria
una coperta e/o indumenti caldi
un cellulare con carica-batterie (con sim con numeri e credito)
acqua (almeno 2 litri)
cibo (scatolette, barrette proteiche, biscotti, cioccolato)*
oggetti relativi alla specifica BOL (documenti di viaggio, chiavi dell’appartamento rifugio…)
accendino e fiammiferi
carta igienica e salviettine umidificate.
uno o più coltellini multiuso
una torcia con pile* di scorta
medicinali* personali che assumiamo regolarmente
un kit di farmaci* da viaggio con un minimo di pronto soccorso
una borsa di scorta (tipo quelle riutilizzabili dei supermercati)
spago, cordini e fascette per serraggio di plastica
nastro isolante
sacchetti di plastica tipo pattumiera
un mazzo di carte… o qualcosa con cui passare il tempo.
(gli elementi contrassegnati con un *asterisco sono deperibili e/o necessitano di essere ricontrollati periodicamente)
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