martedì 29 luglio 2014

Il miracoloso oil pulling - che cos'è?

a cura di Marco Giai-Levra
Dentista addio per sempre! Insieme a innumerevoli altre patologie!! Assolutamente un MUST!!!!
Che cosa è l’oil pulling?
L’oil pulling è un’antica procedura ayurvedica, un semplice rimedio naturale conveniente ed economico che consiste in un risciacquo orale praticato con olio di girasole, il cui effetto finale dà immensi benefici alla salute orale e sistemica (le malattie sono dette sistemiche o autoimmuni quando sono diffuse a tutto il corpo). Questa tecnica è menzionata nel testo ayurvedico Charaka Samhita dove è chiamata Kavala Gandusha o Kavala Graha: in questi testi si afferma che questa procedura è in grado di curare circa 30 malattie sistemiche che vanno dal mal di testa all’emicrania, al diabete e all’asma.
Si tratta di un formidabile e antico rimedio naturale in grado di ripristinare e di mantenere la salute in generale.
Il metodo per praticare l’oilpulling (risciacquo orale con olio) è estremamente semplice, eppure ci sono molte idee sbagliate su molti suoi aspetti. Con questo mio articolo spero di fornire tutte le informazioni necessarie in modo esauriente.
L’effetto di questo processo di guarigione si sviluppa dall’intenso movimento dell’olio nella cavità orale. Molte malattie croniche con proliferazione di germi, o foci infiammati (il focus o focolaio è una parte o area di tessuto connettivo cronicamente alterato che contiene materiale organico e inorganico, e che sostiene malattie anche lontane dal focolaio stesso; nel caso dei denti si tratta di foci dentali), tendono ad attaccarsi alle radici dei denti. I denti e le loro radici si estendono molto all’interno dell’osso della mascella e nelle sue cavità. Queste cavità rappresentano e sono il sistema di difesa proprio del corpo umano.
I microbi entrano dai colletti dentali, e in queste cavità trovano un ambiente umido, caldo e poco vascolarizzato, ossia le condizioni ideali al fine di stabilirsi e proliferare, condizioni causate dalla continua espulsione di tossine e muco, provocata da decenni di errate abitudini alimentari. Questo fenomeno sviluppa i cosiddetti “foci dentali”, che danneggiano il corpo con i loro prodotti metabolici. Quando il sistema immunitario è debole, il branco si moltiplica e prolifera.
Quando lesioni più grandi sono radiograficamente visibili, queste hanno per riflessologia degli effetti negativi sugli organi interni, anche a distanza; non solo tali lesioni danneggiano i denti ma attraversano e costipano il metabolismo e il sistema immunitario. Ogni dente è riflessologicamente assegnato ai vari organi interni.
Il movimento dell’olio di girasole in bocca dovuto alla pratica del risciacquo orale, provoca un marcato irroramento della mucosa e dei tessuti. Vitamine e minerali dell’olio di girasole possono venire in parte assorbiti dalle membrane delle mucose (anche se la quantità sia contenuta, che assorbita è limitata), ma soprattutto e contemporaneamente i semi oleosi assorbono le tossine dai colli di denti e gengive e le rimuovono dal corpo.
L’oilpulling ripristina la microflora e le cellule, e quindi i tessuti e gli organi possono rigenerarsi.
L’oilpulling aiuta a lungo termine con:
  • le sindromi da debolezza immunitaria
  • gli stati fisici e psicologici di debolezza in genere e le malattie che possono derivare da essi.
Secondo il Dott. F. Karach con il metodo dell’oilpulling i report registrati trattando le seguenti malattie sono positivamente senza precedenti:
  • mal di testa
  • bronchiti
  • trombosi
  • malattie croniche del sangue
  • artrite e altre malattie reumatiche
  • eczemi, ulcere dello stomaco
  • malattie croniche intestinali
  • malattie cardiache
  • malattie ginecologiche
  • malattie neurologiche
  • malattie del fegato
Preventivamente allo stesso tempo le degenerazioni dei tessuti tumorali che provocano un pericolo per la vita sono impedite. Le malattie tumorali in genere sono prevenute e impedite.
Le radici dell’oilpulling sono nell’Ayurveda
L’oilpulling trova le sue radici nella scienza dell’Ayurveda che risale a circa 5.000-10.000 anni fa, ed è ampiamente considerato come la più antica forma di assistenza sanitaria in tutto il mondo. La conoscenza dell’Ayurveda si è diffusa dall’India e ha influenzato il sistema antico cinese, la medicina Unani, e la medicina umorale praticata da Ippocrate in Grecia. La medicina Unani è originaria greca ed è basata fondamentalmente sui principi promossi da Ippocrate e da Galeno. Nei secoli successivi pensatori arabi e persiani arricchirono le conoscenze e le metodologie della medicina Unani, tra questi spicca il nome di Avicenna. Il nome corretto e completo di questo sistema medico è “Unani Tibb”: Unani deriva da una parola araba che significa “greco o ionico” rivelando così già dal nome le origini di questa scienza, mentre Tibb significa appunto medicina.
Per capire come funziona l’oilpulling, abbiamo bisogno di capire come funziona l’Ayurveda e i suoi principi fondamentali. Il termine Ayurveda è composto da due parole in sanscrito, le cui radici sono: AYUS == VITA / LONGEVITÀ e VEDA == CONOSCENZA / SCIENZA.
Lo scopo di ciascuna pratica è quello di aiutare l’individuo a raggiungere la longevità, il ringiovanimento e l’auto-realizzazione, la meta finale di questa vita. Sia l’Ayurveda che lo Yoga servono come mezzo per armonizzare il corpo fisico in modo che i poteri della nostra Coscienza interiore possano entrare in azione attraverso di essa. Si tratta di una scienza senza tempo, in quanto si basa sulla saggezza eterna.
È la medicina della natura basata sulla filosofia Samkhya (SAT = verità, KHYA = conoscere).
I tre dosha
La costituzione di base di ogni individuo è chiamata prakriti o prakruti (natura, creatività o prima creazione). Essa è determinata al momento del concepimento secondo le diverse proporzioni e percentuali degli elementi Aria, Fuoco e Acqua all”interno del corpo umano.
Questa dipende da:
  • Karma / Azioni compiute nella vita precedente
  • Beeja dei genitori / semi (ovulo, sperma e geni)
Tale costituzione è l’equilibrio intrinseco dei tre Dosha, o energie sottili biologiche che regolano le funzioni del corpo, conosciuti come:
  • Vata (movimento-gas-spazio/aria)
  • Pitta (metabolismo-bile-fuoco/acqua)
  • Kapha (coesione-muco-terra/acqua)
I dosha si formano nel corpo dal cibo introdotto e da altri processi fisiologici, e regolano migliaia di funzioni separate del sistema mente-corpo. L’equilibrio dei dosha (la loro quantità o proporzione, qualità, e funzione rispetto all’altro) è essenziale per la salute ottimale e la prevenzione di ogni malattia. La costituzione di un individuo e della personalità è determinata da una combinazione unica di questi tre Dosha. La costituzione determina che cosa causerà squilibrio e la suscettibilità specifica per ogni tipo di malattia.
Il dosha rimane invariato per tutta la vita dell’individuo, simile ad un’impronta digitale / energetica. Ogni persona è unica, la diversa percentuale delle manifestazioni delle proprietà a livello fisico e mentale della Prakriti (natura di ogni essere umano) è di sette tipi: sia singolo dosha predominante, sia una combinazione di due o di tutti e tre i dosha abbinati. Quando il corpo interagisce con i fattori esterni del mondo, come ad esempio il tempo, l’ora del giorno, la dieta, stress / fattori emotivi, gli elementi subiscono un cambiamento pato-fisiologico in risposta, e vanno fuori equilibrio, fenomeno chiamato Vikriti o disarmonia.
Ogni persona ha una situazione unica e il fenomeno attraverso cui lui o lei risponde a questa situazione riguarda gli squilibri che si manifestano nel corpo e nella mente. L’Ayurveda porta questi squilibri fisiologici allo stato perfettamente bilanciato per la nostra costituzione originaria. A poco a poco vediamo i sintomi e le malattie che tornano sotto controllo e scompaiono.
La Letteratura antica su cui si basa l’Ayurveda
La prassi attuale e la conoscenza dell’Ayurveda si basano su tre testi classici scritti in sanscrito, in primo luogo la Charaka Samhita (circa 1500 aC), che ha classificato oltre 200 malattie, 150 condizioni patologiche e difetti congeniti. Questo sistema di catalogazione è molto coerente con gli attuali criteri di classificazione delle malattie (“WHO disease classification criteria”, Mishra, Singh, Dagenais, 2001). La Sushruta Samhita (1500 aC), che descrive 1.120 malattie e 127 diversi tipi di strumenti chirurgici, e l’Ashtanga Hridayam (500 dC) sono gli altri due testi classici che si occupano rispettivamente di chirurgia e medicina interna.
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Le forme che sono state incorporate e da noi datate come molto tarde (non prima dei primi secoli dopo Cristo) si erano adattate a scoperte come più recenti.
L’Ayurveda trova le fondamenta del suo processo di validazione scientifico enfatizzando il metodo delle “osservazioni ripetute” e la relativa accettazione dei dati racccolti, considerati affidabili solo se di consistenza uniforme e senza contraddizioni.
Le più antiche scritture ayurvediche di Athreya e Agnivesha sono ritenute perse. Ci sono tre principali riorganizzatori dell’Ayurveda, le cui opere esistono ancora e sono attualmente in uso. Queste opere sono state compilate nei testi chiamati Chakra, Sushruta e Vaghbata Samhita. L’oilpulling è stato citato per la prima volta nel Charaka Samhita e nell’Arthashastra di Sushruta, risalente a un periodo compreso tra il quarto e il secondo secolo avanti Cristo, dove era una procedura ampiamente raccomandata dall’Ayurveda denominata Kavala graha o Kavala gandoosha. Un tipo specifico di oilpulling chiamato “Roopana Gandoosha” è stato citato nell’Ashtanga Sangraha e dove si dice che abbia proprietà curative odontoiatriche. Nell’Ayurveda questo processo viene indicato per curare circa 30 malattie sistemiche come mal di testa, emicrania di ipertensione, diabete, asma, malattie cardiovascolari, ecc.
Fondamentalmente l’oilpulling rallenta il processo di invecchiamento ed è indicato anche come strumento per eliminare dal corpo le tossine, come l’arsenico ad esempio. L’arsenico è un elemento chimico naturale che si trova nella crosta terrestre. Quando combinato con altri elementi, si formano due tipi di arsenico: quello organico e quello inorganico. Le persone sono esposte a entrambe le forme di arsenico attraverso il cibo, l’acqua potabile e l’aria. L’arsenico organico non è considerato dannoso per l’organismo, mentre l’arsenico inorganico è tossico, soprattutto se assunto in dosi elevate.
Oil pulling, la pratica – istruzioni in sintesi
Ecco una breve sintesi della semplice ma formidabile procedura disintossicante, che vi permetterà di non vedere più il dentista, seccare le carie e risolvere innumerevoli sintomi di malattie e fastidi vari, donandovi un senso di benessere e annientando tutti gli stati di debolezza cronici.
Materiale necessario: olio rigorosamente biologico e spremuto a freddo di girasole, cocco o sesamo. Hanno effetti diversi ma sono tutti e tre efficacissimi, si possono anche combinare o alternare. L’olio d’oliva non è indicato per questa operazione e non è molto efficace; tuttavia si può inizialmente utilizzare in mancanza degli altri, ma solo con l’idea di sostituirlo al più presto.
Cosa: l’oilpulling consiste in un risciacquo orale della durata di circa 20 minuti, effettuato con olio biologico e spremuto a freddo di girasole, sesamo o cocco.
  • STEP 1: Mettere in bocca da 1 a 2 cucchiai grossi di olio e iniziare a fare un risciacquo, tipo colluttorio, della durata di 20 minuti. Dopo questo tempo la soluzione in bocca diventa meno densa perchè diluita con la saliva, mentre il movimento e l’emulsione trasformeranno nel frattempo il liquido in un fluido biancastro.
  • STEP 2: Questo è il momento in cui diventa necessario sputare l’olio, possibilmente nel WC e tirando contemporaneamente l’acqua, in modo da non far sostare quel concentrato di tossicità nella nostra casa, ponendo attenzione nel non ingerirlo, in quanto carico di tossine raccolte dal corpo e fatte spurgare dalle gengive. Tuttavia se per errore ne venisse ingerito un minimo non preoccuparsi. Se la soluzione liquida non ha le caratteristiche di colore e densità indicate, ossia se risulta ancora giallastra e densa, allora significa che è necessario più tempo di risciacquo. In genere è meglio non sbordare troppo oltre i 20 minuti perchè può avvenire anche un fenomeno di “riassorbimento” del materiale divenuto ormai tossico.
  • STEP 3: Una volta sputato il fluido bisogna rimuovere dalla lingua la patina tossica che si è nel frattempo formata con l’ausilio di un raschietto da lingua o un cucchiaio.
  • STEP 4: Appena dopo è consigliato un veloce massaggio delle gengive praticato con il dito indice, seguito da un risciacquo di 10 secondi fatto con acqua e qualche granello di sale oppure con acqua e bicarbonato, unicamente a scopo disinfettante.
  • STEP 5: Opzionalmente si può concludere bevendo acqua o acqua calda per pulire. Oppure, avendo provocato l’aumento del fuoco gastrico (che significa aumento di vitalità, e digestione più forte e veloce del normale) è possibile adesso mangiare o bere.
Quando: il momento migliore è al mattino a digiuno, appena svegli. A parte “parlare” è possibile compiere una moltitudine di attività come lavarsi, vestirsi, fare ginnastica o yoga, preparare la colazione e molte altre; per questo motivo è una pratica di facile attuazione, comoda e non “ruba” tempo prezioso. È possibile praticare l’oilpulling da uno a tre volte durante il giorno, a patto che ci si trovi in condizioni di stomaco vuoto e digestione precedente completata.
Tempo necessario: circa 20 minuti.
Fonti: http://www.oilpulling.com

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