"Per sapere chi sei, devi prima sapere chi non sei, prosciugherai così il mare dell'illusione e troverai la vera essenza del Sé nel vento, nessun desiderio e paura ma Amore incondizionato."
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giovedì 8 gennaio 2015
Il potere del rumore bianco
Il miglior modo per spiegare il rumore bianco potrebbe essere questo:
“il rumore bianco, chiamato anche il suono bianco, non è un rumore”.
In realtà è una frequenza di suono o un segnale che si sente come un sibilo leggero, simile al suono del fruscio del vento tra gli alberi, una cascata, o le onde dell’oceano.
Per usare una semplice analogia, il colore bianco contiene l’intero spettro di colori di luce; allo stesso modo, il rumore bianco viene creato utilizzando l’intero spettro di frequenze che l’orecchio umano può udire.
Il rumore bianco può avere un effetto antidolorifico e rilassante piuttosto efficace; il rumore del mare, dell’acqua è un rumore bianco e perciò rappresenta il sottofondo ideale per ottenere riposo e benessere psico-fisico.
Il corpo si riposa, si ripara, elimina tossine e tensioni, il sistema immunitario si rinforza, le emozioni si calmano e la mente comincia a produrre delle onde cerebrali estremamente benefiche, misurabili tra l’altro, con l’elettroencefalografo: sono le onde alfa e le onde theta.
Il nostro cervello può lavorare a diverse frequenze, cioè secondo onde più o meno ampie e rapide.
La frequenza della sua attività di veglia, cioè quella per noi più normale, quando siamo svegli, pienamente coscienti e stiamo svolgendo qualche normale attività, si chiama beta.
A questo livello percepiamo attraverso i sensi fisici. Le onde cerebrali prevalenti sono piccole, brevi, ravvicinate, mal sincronizzate, denotano piena attività a tutti i livelli.
E’ lo stato della coscienza e conoscenza oggettiva, il nostro cervello è ricettivo alle stimolazioni provenienti dal mondo fisico, le seleziona, cataloga, elabora e applica.
Con il rilassamento il ritmo della nostra attività cerebrale rallenta, le onde cerebrali diventano più distanti, ampie, lente e meglio formate, sono le onde cosiddette alfa.
A questo livello la coscienza è vigile, ma l’attività fisica e la percezione degli stimoli esterni è ridotta al minimo, il corpo è rilassato. Siamo ancora in contatto con il mondo che ci circonda, ma la nostra attenzione è altrove.
A questo livello basta un rumore o uno stimolo di qualsiasi tipo, perché la persona apra gli occhi e torni al livello beta. E’ lo stato che proviamo nel dormiveglia e al risveglio: possono apparire delle immagini legate a situazioni precedenti o future. Possiamo trovarci spontaneamente a questo livello immaginativo anche mentre stiamo facendo qualche attività meccanica, automatica, che non richiede tutta la nostra “attenzione”, quindi in quei momenti una parte del nostro cervello si sposta altrove.
In queste situazioni ci capita di “fantasticare” ricevendo comunicazioni e intuizioni.
Un rilassamento ancora più profondo porta il nostro cervello al livello theta.
Le onde cerebrali sono più lente e ampie.
Il cosciente sta perdendo importanza, l’inconscio si sta impadronendo della situazione e domina i processi biologici, il subconscio sta aprendo la porta di comunicazione con il conscio. E’ il livello del sonno profondo e del sogno. Siamo in un’altra dimensione, dove è attiva una coscienza diversa che usa organi di percezione diversi.
In questo gradevolissimo stato i sensi, le percezioni esterne ed interne aumentano e cominciano a funzionare in modo nuovo.
Inoltre il rilassamento ci consente un maggior controllo su corpo e mente aumentando le capacità di apprendere in modo naturale e piacevole.
Studi recenti sostengono che per un apprendimento duraturo servano certe sostanze che rilasciamo quando ci divertiamo: le endorfine.
Quando il nostro corpo e la mente si trovano in una condizione di benessere liberano queste sostanze, le stesse che vengono liberate per calmare il dolore, durante l’ attività’ sessuale ed anche durante il travaglio ed il parto.
Il rilassamento inoltre non ottunde in alcun modo le facoltà intellettive ma al contrario, stimola la creatività’, la memoria e l’integrazione fra le funzioni intuitive e le funzioni logiche della mente.
E per questo che l’attività fisica in acqua per le gestanti si è rivelata un gran successo,e per gli operatori, che beneficiano della “magia dell’acqua” per ottenere una profonda partecipazione e coinvolgimento della donna e della coppia alle attività che prevedono i corsi, e per la donna ed il suo partner, per i quali questo “metodo” rappresenta uno strumento efficace per scoprire le forze nascoste dentro di sé, lo stimolo necessario per concedere una pausa, uno spazio di rigenerazione alla parte più profonda e sconosciuta di sé stessi.
La vita è piena di suoni e rumori di disturbo: i clacson strombazzanti, cani che abbaiano, vicini rumorosi, un fastidioso russare, sirene che urlano; dato lo stile di vita frenetico di oggi, il rumore bianco offre un’oasi di tranquillità che può aiutare a sentirsi meglio con sé stessi, con il proprio partner, ad affrontare pienamente e serenamente i grandi cambiamenti che porta con sé la gravidanza, l’emozione unica dell’aspettare un figlio.
Lavorare in acqua all’interno di un percorso di accompagnamento alla nascita, diventa un modo per rivivere l’esperienza a livello fisico, mentale ed emotivo della vita prenatale in cui il corpo è immerso nel liquido amniotico (oceano primordiale freudiano) perciò permette alle persone di regredire.
L’acqua come simbolo di purezza è anche un elemento “rassicurante” in quanto ha una valenza già di per sé curativa.
Un percorso dunque di scoperta e di presa di coscienza, in cui attraverso il benessere psicofisico di mamma, papà e bambino si comincia ad instaurare quel dialogo d’amore che li accompagnerà per tutta la vita.
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