Non solo Diaz 2001: i casi di tortura impuniti in Italia
in Ultimissime / by Don Giorgio / on 7 aprile 2015 at 18:19 /
da Lettera43.it
SENTENZA
Diaz,
Strasburgo condanna l’Italia: fu tortura
La Corte europea dei diritti dell’uomo obbliga Roma a dotarsi di una legge contro il reato.
07 Aprile 2015
Quanto compiuto dalle forze dell’
ordine italiane nell’irruzione alla Diaz il 21 luglio 2001 «dev’essere
qualificato come tortura».
Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti umani, che ha condannato
l’Italia non solo per quanto fatto a uno dei manifestanti, ma anche
perché non ha una legislazione adeguata a punire il reato di tortura.
VIOLATO ARTICOLO 3.
All’origine del procedimento il ricorso presentato da Arnaldo Cestaro,
una delle vittime della perquisizione alla scuola Diaz avvenuta il 21
luglio 2001, alla conclusione del G8 di Genova. I giudici hanno deciso
all’unanimità che lo Stato italiano ha violato l’articolo 3 della
Convenzione sui diritti dell’uomo, che recita: «Nessuno può essere
sottoposto a tortura né a pene o trattamenti inumani o degradanti».
ASSENZA DI UN’INCHIESTA.
Cestaro, che durante l’irruzione fu brutalmente picchiato dalle forze
dell’ordine tanto da dover essere operato e da subire ancora oggi
ripercussioni per alcune delle percosse, aveva accusato le autorità
italiane di aver violato l’articolo 3 e l’articolo 13, perché è mancata
un’inchiesta efficace per determinare la verità. L’azione in questione
assume particolare rilevanza poiché è destinata a fare da precedente per
un gruppo di ricorsi pendenti.
LEGGI ITALIANE INADEGUATE.
I giudici della Corte europea dei diritti umani hanno dato pienamente
ragione a Cestaro. Non solo hanno riconosciuto che il trattamento che
gli è stato inflitto dev’essere considerato come «tortura». Nella
sentenza sono andati oltre, sostenendo che se i responsabili non sono
mai stati puniti, è soprattutto a causa dell’inadeguatezza delle leggi
italiane, che quindi devono essere cambiate. Inoltre, la Corte ritiene
che la mancanza di determinati reati non permetta allo Stato di
prevenire efficacemente il ripetersi di possibili violenze da parte
delle forze dell’ordine.
ARRESTATE 93 PERSONE.
La notte del 21 luglio 2001, quando sia il G8 che le manifestazioni di
protesta erano terminate, alcune decine di agenti della polizia di Stato
fecero irruzione nel complesso scolastico Diaz-Pertini, adibito a
dormitorio per i cosiddetti no global. L’azione della polizia fu
violenta: tracce di sangue rimasero su pavimenti e pareti, con vetri
rotti, computer divelti, indumenti strappati. Ci furono 82 persone
ferite, alcune anche in modo grave che finirono in prognosi riservata. E
gli arresti furono 93.
IN 25 TRA AGENTI E DIRIGENTI.
La posizione dei 93 fu poi archiviata dalla procura di Genova qualche
anno più tardi, mentre il processo contro dirigenti e agenti
protagonisti dell’irruzione è terminato con 17 funzionari di polizia
condannati per le accuse di falso aggravato e calunnia: i giudici hanno
ritenuto che i verbali sull’irruzione vennero redatti in modo falso.
Decaddero per prescrizione le condanne legate al reato di lesioni. Tra i
funzionari condannati c’erano anche l’allora direttore dell’anticrimine
Francesco Gratteri e l’allora direttore dello Sco Gilberto Caldarozzi.
***
da Lettera43.it
Non solo Diaz 2001:
i casi di tortura impuniti in Italia
Strasburgo ci condanna per il G8. Ma l’elenco è lungo: Aldrovandi, Cucchi, Uva. Torture impunite perché manca il reato. Dal waterboarding ai pugni, le pratiche.
07 Aprile 2015
FONTE - clicca per leggere tutto l'articolo e 2 video correlati
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.