“Eppure, non riusciamo a determinare se sia un pianeta o una stella mancata – le cosiddette nane brune. A seconda di quale misura prendiamo in considerazione, potrebbe essere l’una o l’altra cosa” spiega Thayne Currie, postdoc al dipartimento di astronomia e astrofisica dell’Università di Toronto e prima firma del report sulla scoperta pubblicato questa settimana da Astrophysical Journal Letters.
L’oggetto è circa 9 volte la massa di Giove, sotto il limite usato di solito dagli astronomi per separare i pianeti dalle nane brune, che sono più grandi. Il che farebbe scrivere “pianeta” sulla sua carta di identità. Tuttavia, è collocato 30 volte più lontano dalla stella ROXs 42B rispetto a quanto Giove è distante dal Sole: decisamente troppo per essere un pianeta in piena regola. E questo farebbe optare per la soluzione “nana bruna”.
Un bel grattacapo, che però non è il primo nella storia della tassonomia celeste. Giusto pochi mesi fa sono stati scoperti altri due corpi celesti ardui da catalogare, in bilico tra pianeti solitari giganti e nane brune di massa molto ridotta. Nel loro caso, lo status “borderline” dipendeva esclusivamente dalla massa: troppo grandi per essere pianeti, troppo piccoli per essere stelle.
Ma il dilemma di ROXs 42Bb potrebbe essere ancora più difficile da sciogliere. Oppure, potrebbe semplicemente mettere in discussione le attuali categorie astronomiche. Diventando la prima nana bruna grande come un pianeta.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.