giovedì 6 febbraio 2014

Scoperta la tomba del faraone Senebkay

Nel deserto di Abydos, una spedizione di archeologi egiziani e dell’Università della Pennsylvania ha portato alla luce i resti di un faraone la cui tomba era finora sconosciuta.
Woseribre Senebkay era uno dei primi re della dimenticata dinastia di Abydos (1.650-1.600 a.C.), coeva delle dinastie XV e XVI. Giaceva in una tomba di quattro camere in mezzo ai resti della sua bara, della sua maschera funeraria e del vaso canopico, usato per contenere gli organi di un individuo.
(Kevin Cahail, Penn Museum)
(Kevin Cahail, Penn Museum)
Lo scheletro di Woseribre Senebkay (Jennifer Wegner, Penn Museum)
Lo scheletro di Woseribre Senebkay (Jennifer Wegner, Penn Museum)
La tomba di Senebkay risale a circa il 1.650 a.C., durante il secondo periodo intermedio, quando l’autorità centrale collassò, dando origine a diversi piccoli regni. È stato rinvenuto vicino a un più grande sarcofago reale, recentemente identificato come appartenente al faraone Sobekhotep (probabilmente Sobekhotep I, 1.780 a.C. circa) della XIII dinastia.
(Jennifer Wegner, Penn Museum)
(Jennifer Wegner, Penn Museum)
Secondo gli archeologi, i re della dinastia di Abydos furono sepolti vicino alle tombe dei più antichi faraoni del Medio Regno, tra cui Sesostri III della XII dinastia (1.880 – 1.840 a.C.) e Sobekhotep I.
In effetti, ci sono prove di circa 16 tombe reali appartenenti alla dinastia, la cui esistenza era stata per prima ipotizzata dall’egittologo Kim Ryholt nel 1997.
“È emozionante scoprire non solo la tomba di un faraone finora sconosciuto, ma la necropoli di un’intera dinastia dimenticata”, dice Josef Wegner, conservatore della sezione egizia al Penn Museum, a capo delle ricerche.
Gravemente saccheggiata dai tombaroli, la tomba di Senebkay è modesta nelle dimensioni. Consiste di una camera funeraria in pietra calcarea con immagini delle dee Nut, Nefti, Selket e Iside a fianco del santuario per vasi canopi di Senebkay.
(Jennifer Wegner, Penn Museum)
(Jennifer Wegner, Penn Museum)
Neith e Nut (Jennifer Wegner, Penn Museum)
Nefti e Nut (Jennifer Wegner, Penn Museum)
Altri testi nella tomba identificano il faraone come il “re dell’Alto e del Basso Egitto, Woseribre, il figlio di Ra, Senebkay”.
Sebbene i tombaroli abbiano fatto a pezzi la mummia, il team di Wegner è stato in grado di recuperare e riassemblare lo scheletro del faraone. Un esame preliminare indica che fosse alto circa 1.75 metri. Morì intorno ai 40 anni.
(Jennifer Wegner, Penn Museum)
(Jennifer Wegner, Penn Museum)
Il nome di Senebkay potrebbe essere apparso in una parte mancante della Lista Reale di Torino, un papiro scritto durante il regno di Ramses II (1.200 a.C. circa) ritenuto contenere la lista più lunga dei re compilata dagli Egizi.
“Due re col nome ‘Woser…re’ sono registrati all’inizio di un gruppo di più di una dozzina di re, la maggior parte dei quali sono completamente perduti”, spiegano al Penn Museum.
Secondo gli archeologi, i resti gravemente deteriorati del vaso canopico di Senebkay forniscono dei dati importanti sulla situazione economica del regno di Abydos, che si trovava tra i più grandi regni di Tebe (dinastie XVI-XVII) e gli Hyksos (dinastia XV).
“Questo vaso venne creato con del legno di cedro riutilizzato dalla vicina tomba di Sobekhotep I, e portava ancora il nome di quel precedente re coperto dalla decorazione in oro”, spiegano gli archeologi.
Un tale riutilizzo di oggetti rivela le piuttosto limitate risorse e la situazione economica isolata del regno, i cui faraoni finirono completamente dimenticati dalla storia.
“Il lavoro continuato nelle tombe reali della dinastia di Abydos promette di gettare nuova luce sulla storia politica e sulla società di una era importante ma poco compresa dell’antico Egitto”, dice Wegner.
Discovery
Penn Museum

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