Testament - Para Bellum (ottobre 2025) - recensione CD -
I Testament sono tra i miei gruppi preferiti di sempre, e trovo scandaloso che una band di tale portata non sia stata inserita nel big-four al posto di qualche altro gruppo più blasonato (della cosa ho scritto più volte in tempi non sospetti). Eventualmente dovrebbe essere ampliato a un big-five, six o seven.
Già dal primo ascolto si percepisce che questo è una sorta di capolavoro, e se non lo sarà in futuro poco ci manca. Suoni mostruosi, potentissimi. La voce di Chuck Billy è sempre poderosa, più “invecchia” più migliora; le due chitarre di Eric Peterson e Alex Skolnick sono aggressive come delle tigri all’attacco; un Steve Di Giorgio sempre pazzesco al basso; un Chris Dovas alla batteria, una macchina da guerra.
Il loro tredicesimo album si chiama: Para Bellum (Se vuoi la pace, prepara la guerra)
Ecco i miei voti:
Pugno sullo stomaco con un veloce thrash, poi al limite confinario col black metal. (8+)
2. Anche qui una sfuriata al confine col black, poi thrash in pieno stile Testament (8)
3. Rallentiamo un pò, ma nella parte centrale ancora qualcosa simile al black, poi assoli top. (8-)
4. Chitarra acustica, una classica ballad targata Testament, ritornello molto bello, poi si indurisce un pò, assoli, finale nuovamente acustico (8)
5. Ecco ripompare per bene in un mid-tempo nel loro classico stile, poi accelera per poi rallentare ancora, bellissima (8+)
6. Altri calci e pugni spaccaossa. La migliore del disco (9)
7. Un brano hard rock/metal, poi cambia accelerando, parti strumentali, è la canzone più "diversa" del CD, finale alla Hallowed Be Thy Name dei miei cari Iron Maiden (8-)
8. Altra canzone mid-tempo per fare headbanging (7+)
9. Inizio che lontanamente ricorda electric crown del 1992, assoli incisivi, assolutamente godibile (7+)
10. Una classica song in stile Testament, la voce di Chuck risulta imponente come il suo fisico, accelera in un thrash metal con una velatura black, assoli, finale acustico (8-)
Felice ascolto consapevole
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